Dalle coste del Mar Tirreno alle sponde del fiume Po è il tragitto che, a poche ore dagli annunci delle due compagini interessate, Dario Drežnjak ha compiuto in seno alla Serie A, passando dal Napoli alla Vanoli Cremona.
L’operazione, conclusa in pochissimo tempo, ha permesso alla massima serie italiana di non perdere un giocatore saldamente nel giro della nazionale della Croazia dal grande talento difensivo, capace di giocare da ‘quattro’, da ‘tre’, e all’occorrenza anche da due.
Pluricampione di Croazia
Rilasciato dal Napoli sulla base di una precisa scelta tecnica presa da coach Giorgio Valli, in controtendenza con le intenzioni del suo predecessore Igor Miličić, Drežnjak, alla Vanoli, troverà una situazione di classifica non dissimile da quella lasciata in Campania.
Prima di approdare in Italia, Drežnjak, nelle stagioni 2022-2023 e 2023-2024, è stato protagonista di due titoli nazionali vinti e due qualificazioni ai playoff ottenute dallo Zadar guidato da Danijel Jusup, il coach che ha lanciato il ventiseienne croato allo Široki in Seconda Lega ABA nel 2021-2022.
Penultima in classifica
Penultima della classe in Serie A con una sola vittoria ottenuta in otto partite disputate, ad un solo successo di vantaggio dal Napoli, la Vanoli ha dunque deciso di puntare sull’ala grande della nazionale della Croazia per risollevare una situazione di classifica molto seria.
Agli ordini di coach Devis Cavina, in una compagine che possiede la settima migliore difesa del campionato, con 82,3 punti concessi ad incontro, Drežnjak, nello specifico, condividerà minuti sul terreno di gioco con Paul Eboua, Taijon Jones e Stefan Nikolić.
Il terzo croato in cinque anni
L’atleta ventiseienne nativo di Mostar, in particolare, è il terzo atleta di nazionalità croata a vestire i colori della Vanoli nelle ultime cinque stagioni.
Ivica Radić, nel 2021-2022, ha disputato due partite con medie di 5 punti e 2,5 rimbalzi di media, mentre Josip Sobin, nel 2019-2020, ha messo a segno 4,9 punti e 3,6 rimbalzi.
Matteo Cazzulani
Nella foto: Dario Drežnjak. Credits: KK Zadar / Zvonko Kucelin