Blaugrana sotto anche di 20, risalgono con Higgins (22) e superano l’Unicaja di uno splendido Brizuela (33) che avrebbe meritato il passaggio del turno.
Ci sono volte in cui, anche nel basket, non vince chi gioca meglio, non ce ne voglia coach Pozzecco.
Fosse sempre vero l’assioma, stasera starebbero festeggiando dalle parti di Málaga e non di Barcellona. L’Unicaja, invece, finisce per subire 10 punti di passivo che non si erano visti per 45 minuti e solo grazie ad una certa fiscalità della terna arbitrale che, a giochi ormai conclusi, decide di assegnare tre falli tecnici insieme. Per fortuna questi virtuosismi vengono offuscati dalla luce accecante di Darío Brizuela, dalla freddezza del Barça che pedala in salita per 40 minuti e riesce a portare a casa la partita nonostante le difficoltà trovate contro un’Unicaja che ha riconciliato i propri tifosi con la pallacanestro dopo un lungo periodo di mestizia.
Per fortuna del nostro basket, il reparto lunghi della Nazionale potrà contare su Achille Polonara. L’azzurro domina la sfida tra Baskonia e Badalona su ambo i lati del campo, arrivando a cancellare addirittura Ante Tomic, scalando i 2,17m del pivot croato, trovando assist degni di un playmaker di altissima scuola e tirando con un 7/11 dal campo che è inficiato da due errori nel finale. Per la cronaca, a referto il cognome Polonara è affiancato da 19 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate, 2 recuperi e zero palle perse, valutazione 30.
TD Systems Baskonia – Joventut Badalona 96-87
Vince con merito il Baskonia, bravo a sfruttare le falle della difesa di una pur ottima Joventut che resta in partita fino a poco dalla fine, riuscendo anche a rientrare dopo essere sprofondata a quasi 20 punti di svantaggio. Mvp scontato per Polonara, decisivo anche l’ex Spurs Alec Peters che sale in cattedra proprio nel momento in cui Badalona prova a rientrare con tutte le proprie forze.
La cronaca
Dusko Ivanovic sorprende tutti con un quintetto alto che vede Polonara agire in posizione di ala piccola, il suo collega Durán sceglie in maniera diametralmente opposta con un quintetto che vede il solo Tomic come lungo puro.
Il lungo azzurro comincia alla grande, schiaccione e assist per la tripla di Giedraitis, la risposta della “Penya” è nelle mani dei suoi due playmaker ma il gioco interno del Baskonia fa malissimo con la profondità di Jekiri e con Polonara a sfruttare i centimetri che gli concede l’avversario di turno. L’azzurro si fa apprezzare anche per la stoppata che cancella il povero Parra. A metà prima frazione è già 16-6 per i blaugrana e solo la connessione Tomic-Dimitrijevic frena la fuga basca.
Coach Durán decide di ricorrere subito al neoarrivato Demetrius Jackson che si fa vedere con un bel canestro in penetrazione ma Henry prende la sfida sul personale e lo supera costringendolo anche al fallo.
Badalona non perde di vista la partita ma spreca due volte la possibilità di riportarsi a contatto, errore che si paga caro quando hai di fronte i campioni di Spagna in carica ed un Polonara in serata positiva: tripla frontale e 25-15, con Henry che ritocca ulteriormente il massimo vantaggio segnando uno dei due liberi ottenuti dal fallo di Brodziansky. Il 28-17 con cui si chiude il primo quarto è uno spettacolare coast to coast proprio del numero 7 baskonista che conclude con una schiacciata ad una mano che posterizza proprio l’autore del fallo precedente.
Lo spartito non cambia ad inizio secondo quarto: il Baskonia, pur con gran parte della second unit in campo, continua a fare male con gli alto basso che rendono Fall una spina nel fianco per la difesa della Joventut; i catalani, invece, restano in partita grazie ad un Jackson imprendibile che segna 9 punti in fila; la bimane di Conor Morgan culmina il contropiede che fissa il 35-30.
Con Badalona in franca rimonta, Dusko Ivanovic decide che è meglio rimandare in campo Polonara che saluta tutti con una stoppata imperiale che ricaccia via il tentativo di penetrazione di Ventura. L’azzurro fa malissimo agli avversari con i mismatch in post basso, ne fa le spese Dawson che viene ubriacato dal suo movimento sul piede perno.
Con Jackson richiamato in panchina, Badalona trova il salvagente che la tiene a galla in Ante Tomic ma non riesce ad avvicinarsi anche per errori veniali come quello che porta a due punti facili facili di Zoran Dragic.
Il Baskonia, pur concedendo qualcosa di troppo ai tiratori avversari, come nel caso di Dawson, tira con percentuali fantasmagoriche; all’intervallo si va con i blaugrana avanti per 55-47, grazie al 72% da 2 ed il 66% da 3.
Sono 5 punti consecutivi di Giedraitis ad aprire la ripresa con il massimo vantaggio baskonista, la reazione della Penya, firmata Morgan, è facilitata da un fallo antisportivo davvero stupido di Peters che sfoga nel modo sbagliato la frustrazione per essersi palleggiato sui piedi.
Se Mario Draghi ha bisogno di un Ministro della difesa, la candidatura d’ufficio è quella di Achille Polonara che piazza la terza stoppata della sua serata affondando le speranze di Tomic, e dire che concederebbe 15 centimetri buoni d’altezza al pivot croato.
L’azzurro si traveste anche da assistman e lancia a campo aperto Giedraitis che chiude il contropiede con la schiacciata. Badalona non è, però, ancora doma: la tripla dall’angolo di Arostegui e due liberi di Tomic riportano i neroverdi a -10, poi Bassas, con 5 punti consecutivi, sigla il -7 rispondendo ad uno scatenato Henry.
Il play canadese, però, è ispirato e pesca Giedraitis tutto solo e con i piedi a posto: tripla del lituano. Ma è lì che il Baskonia si ferma in attacco, Badalona ne approfitta per rientrare fino al -6; fortuna per i baschi che Polonara segna da 8 metri e disattiva il parziale neroverde.
Coach Durán decide di rispolverare Jackson; l’ex Lietuvos segna dalla lunetta il 75-68, ma la tripla, con finta inclusa a far saltare il difensore, di Peters fissa il +10 che il tabellone recita al suono della penultima sirena (78-68).
L’ultimo parziale si apre con il fulmineo uno due baskonista a firma Giedraitis-Peters che costringe Duran all’immediato time out per non staccarsi definitivamente dal match. Il parziale blaugrana si amplia, a cavallo delle due frazioni, grazie nuovamente a Peters che combina con Jekiri per presentarsi sotto il ferro senza opposizione.
Con il +19 basco la partita si dirige verso un finale calmo, ne approfitta Badalona per ricucire fino al -7 con un parziale di 12-0 che riapre inaspettatamente i giochi; Dusko Ivanovic fiuta il pericolo e chiede subito il minuto di sospensione per parlarci sopra e frenare “l’orgull verdinegre” di una Joventut che rientra pressando a tutto campo.
Il canestro capolavoro di Henry che resta in aria un’eternità al filo dei 24” di possesso è puro ossigeno per il Baskonia che riprende fiato e con il gioco da tre punti di Peters chiude il discorso ad 1’ dalla fine.
Vince il Baskonia con un 96-87 spettacolare, approfittando della brutta prestazione della difesa neroverde. Non basta l’ultimo sussulto della Penya a rimettere tutto in discussione.
MVP: Achille Polonara
Clutch Player: Alec Peters
La chiave: Le percentuali al tiro del Baskonia castigano una Badalona che ha messo impegno ma ha difettato di organizzazione difensiva. Più d’una volta i difensori neroverdi si sono concessi passaggi a vuoto puntualmente puniti da un avversario apparso in serata extra lusso.
FC Barcelona – Unicaja Málaga 103-93 (OT)
È una di quelle partite che ti fa maledire il non potervi assistere dal vivo; l’Unicaja Málaga va ad un soffio dal sovvertire il pronostico che la dava perdente in partenza contro la corazzata guidata da Saras Jasikevicius; al Barcellona serve un overtime per aver ragione dei biancoverdi dopo una partita passata a rincorrere, dopo aver avuto in mano il match a metà quarto periodo ed essere stata raggiunta da un Brizuela che avrebbe incantato anche in NBA stasera.
Alla fine vince la profondità del roster blaugrana, pur dovendo passare attraverso un supplementare che potrebbe pesare, alla lunga, nelle gambe dei giocatori.
Restano ancora impressi nelle retine dei telespettatori le immagini della partita più bella disputata finora al WiZink Center.
La cronaca
La palla a due premia l’Unicaja che apre il match con uno spettacolare alley-oop finalizzato da Guerrero; gli andalusi partono con l’acceleratore spinto fino in fondo grazie alla precoce zona schierata da Katsikaris e ad un Brizuela bollente che piazza subito due triple che, unite a quella di Waczynsky, fissano il 13-7 biancoverde che costringe un furibondo Jasikevicius al time out in cui catechizza Kuric, reo di non aver trovato il suo uomo in difesa. Ancora la guardia scuola Estudiantes protagonista: batte Mirotic nel mismatch e sigla il +8. Ma non è finita, ancora da Brizuela nasce l’alto basso con Suárez che pesca Guerrero per la bimane, poi il numero 8 malagueño sigla altri 4 punti consecutivi: è imprendibile.
Málaga è un uragano, il parziale è di 19-0 e culmina con la tripla di tabella di Alberto Díaz; Mirotic chiude l’astinenza con due liberi.
Ma è solo un miraggio: ancora Brizuela pesca in angolo Waczinsky per il +20; due triple di Abrines, ex di turno, e Westermann riavvicinano i blaugrana sul 15-29 che chiude il primo quarto.
La seconda frazione vede una nuova variante tattica di Katsikaris che, per non rischiare che il Barça prenda le misure alla zona, passa a uomo ma con aiuti maniacali e transizioni fulminee come quella di Jaime Fernández che lascia per strada un paio di avversari. Anche sulla difesa schierata i blaugrana fanno fatica: Davies si carica di due falli trovandosi coinvolto in altrettanti mismatch che non riesce a tenere. Nonostante ciò, il Barça non perde le distanze nel punteggio, mantenendosi constantemente intorno ai 14 punti di svantaggio.
Come un puma in agguato, il Barça rosicchia lo svantaggio sull’onda di un Oriola che fa un lavoro sporco fondamentale per punti, ma anche per intangibles come i blocchi che liberano la mano di Higgins.
È proprio l’ex CSKA il protagonista del parziale che riporta a sole 6 lunghezze la distanza tra le due compagini, Katsikaris si affida alle lunghe leve di Nzosa ma il nativo di Kinshasa commette un paio di errori d’inesperienza che impediscono all’Unicaja di scrollarsi di dosso gli avversari: i canestri di Jaime Fernández e Suárez servono solo a mantenere il vantaggio.
Ma non basta: Abrines piazza 5 punti consecutivi per riportare a contatto il Barça (39-42), la risposta malagueña è frutto della caparbietà di Nzosa a rimbalzo offensivo che chiude il primo tempo sul +5 biancoverde.
Málaga rientra dagli spogliatoi con una tripla di Díaz ma il Barça è ormai pienamente in partita e risponde con Mirotic e Higgins rientrando per la prima volta ad un solo possesso di svantaggio; coach Katsikaris decide di riproporre sul parquet Rubén Guerrero che si presenta con due punti ed una stoppata; Brizuela ritrova il canestro da oltre il perimetro e Málaga allunga a +8. Abrines è in serata, non basta la contestazione del tiro, tripla che vede solo la retina; ma lo è anche Brizuela, altra tripla e solo Calathes, con 8 punti consecutivi in fotocopia, evita la fuga.
Quando i tiri cominciano a non entrare a Málaga, il Barça si riavvicina e rientra a -5 con il piede perno di Brandon Davis che manda in confusione Thompson; nel possesso successivo Málaga pasticcia ma rimedia con una grandissima difesa che le concede di essere ancora avanti al 30’ (60-65).
L’ultimo quarto vede dieci fasci di nervi in campo con la paura di sbagliare che produce errori a tratti marchiani; il Barça è più sveglio ed accorcia ad una sola lunghezza (67-68), poi trova il sorpasso con Davies, fino a quel momento quasi impalpabile. Málaga accusa il colpo, Hanga scava il solco ai liberi e Westermann segna il +5 che obbliga l’allenatore biancoverde a parlarci su.
Il momento è critico, l’istant replay offre a Thompson i liberi del -3 ma Davies risponde con un gancetto che si arrampica letteralmente sul ferro; Kuric allunga ulteriormente in contropiede e l’Unicaja si scioglie. Non si arrende Brizuela, l’attacco non è fluido ma l’ex Estu trova la tripla senza ritmo che riapre i giochi a 4’ dalla fine.
Ancora tripla di Díaz per riportare ad un solo possesso i biancoverdi, Brizuela ci crede e segna il -1, poi la zona di Katsikaris propizia il sorpasso che arriva con una transizione a tutta birra di Waczinsky.
È punto a punto, Mirotic riporta avanti il Barcellona dalla lunetta, Jasikevicius allunga la difesa ma Brizuela è in piena trance e segna in faccia a Calathes; tuttavia Higgins è glaciale e sceglie il momento migliore per segnare la sua prima tripla della partita.
Ancora parità dopo i liberi di Abromaitis ma Mirotic non è stato in NBA per caso e, trovato mezzo metro di spazio, piazza la tripla dell’87-84. Ma Málaga è maledettamente viva, Jaime Fernández passa oltre una serie di blocchi ed attacca con successo il ferro, Jasikevicius chiama il time out per disegnare l’attacco blaugrana e Mirotic si guadagna un viaggio in lunetta che non sfrutta a pieno, lasciando una fiammella di speranza all’Unicaja con soli 17” sul cronometro.
Il Barça pressa a tutto campo, Higgins tallona Brizuela ma il top scorer dell’incontro s’inventa un assist immaginifico per Abromaitis: è overtime sul punteggio di 88 pari.
Il primo possesso del supplementare porta, guarda caso, Brizuela a siglare il vantaggio dell’Unicaja, questa volta dalla lunetta. Sempre dalla lunetta arriva il pareggio, lo firma Davies; da un’azione totalmente insensata, conclusa con la palla persa, di Nzosa, nasce il controsorpasso blaugrana firmato da Calathes, ma la difesa si addormenta e Abromaitis sfrutta il rimbalzo offensivo per impattare nuovamente.
Higgins segna ancora, stavolta battendo l’avversario diretto che non gli lascia spazio; chi grazia il Barça è Fernández che sbaglia il secondo dei due liberi guadagnati, Mirotic, invece, non è altrettanto magnanimo e sigla il +3 catalano. Anche Brizuela sbaglia, ma stavolta l’errore fatale: Calathes fa suo il rimbalzo e Higgins porta a 2 possessi di vantaggio i vicecampioni di Spagna. L’ala blaugrana chiude la partita prendendosi con i denti un fallo in attacco di Brizuela che manda lo spagnolo ed il suo allenatore fuori di testa con gli arbitri che non fanno complimenti e chiamano un tecnico al giocatore e due, con annessa espulsione, al coach. Da lí nasce il 103-93 finale che non rispecchia per niente quanto visto in campo.
In semifinale va il Barcellona, ma Málaga merita che, virtualmente, tutti si alzino in piedi ad applaudirla.
Come titolo di coda c’è l’immagine di Abrines che consola un Brizuela che fatica a trattenere le lacrime.
Che partita, cari lettori!
MVP: Darío Brizuela
Clutch Player: Cory Higgins
La chiave: Barça più profondo, che è andato aumentando i giri del motore minuto dopo minuto a partire dal 9-29; a turno, i vari Mirotic, Abrines, Davies, Higgins e Calathes appaiono a tenere vivi i blaugrana quando la tempesta Unicaja pareva sul punto di spazzarli via.
Domani sarà già tempo di semifinali:
Alle ore 16 il Real Madrid si misurerà con la Lenovo Tenerife, alle 19 sarà la volta della riedizione della finale play off della bolla di Valencia: il Baskonia di Polonara testerà quanto avrà pesato sulle gambe del Barça il supplementare di stasera.
RISULTATI
TD SYSTEMS BASKONIA – JOVENTUT BADALONA 96-87
FC BARCELONA – UNICAJA MÁLAGA 103-93 (OT)
IN PROGRAMMA DOMANI, SEMIFINALI
Ore 16: REAL MADRID – LENOVO TENERIFE
Ore 19: FC BARCELONA – TD SYSTEMS BASKONIA
Elio De Falco
In foto: le 8 partecipanti alle Final 8 di Copa del Rey, fonte ACB Media