Seconda giornata dei quarti di Copa del Rey e seconda sorpresa: a cadere, stavolta, è il Baskonia di Joan Peñarroya, ribaltato da una più pimpante Joventut Badalona, spinta dal pubblico di casa. Nel derby delle Canarie, dominio di Tenerife su una Gran Canaria troppo arrendevole.

Non è mancata la polemica, proteste del pubblico per l’obbligata rimozione degli striscioni dei tifosi che coprivano i banner pubblicitari sugli spalti.

 

LENOVO TENERIFE – GRAN CANARIA 89-73

Un primo tempo offensivamente magistrale permette alla Lenovo Tenerife di raggiungere la quinta semifinale di Coppa in 6 anni. Trascinati da Jaime Fernández (26 punti), già giustiziere delle ambizioni dell’Italbasket a novembre, gli aurinegros spaccano la partita nel secondo quarto, quando l’attacco dei cugini di Gran Canaria – in cui brilla Shurna con 18 segnature – s’inceppa e coach Lakovic si ritrova ad inseguire di 17 lunghezze già all’intervallo lungo.

Il secondo tempo è di controllo per gli uomini di Txus Vidorreta che superano il ventello di vantaggio con le iniziative di Marcelinho Huertas, Gran Canaria ha un sussulto con Shurna, 10 dei suoi 18 punti arrivano proprio nel terzo quarto, per chiudere sotto di 14 quando si va all’ultima pausa.

A mettere le cose a posto ci pensa Shermadini, principale protagonista del break di 12-1 con cui si arriva al +25 aurinegro (84-59) che rappresenta la sentenza finale e lascia solo tempo alla festa di chi vince ed alla delusione di chi torna a casa.

 

JOVENTUT BADALONA – CAZOO BASKONIA 94-81

Il sogno dei padroni di casa continua. Con un secondo tempo stellare da 59-39 la Penya ribalta i pronostici ed un Baskonia che sembrava rispettare le attese all’intervallo lungo (35-42).

6 i giocatori in doppia cifra, moltiplicati per 6 fanno 36 come gli anni che compie Ante Tomic, migliore in campo con 18 punti, caso vuole che sia il risultato di 36 diviso 2.

Cabale numeriche a parte, Carles Duran trova l’apporto di Joel Parra (15) che certifica la superiorità neroverde nelle immediate vicinanze del paniere.

Il Baskonia è il giorno e la notte, identificati in Darius Thompson – ordinato e prodigo di iniziative per i compagni – e Markus Howard – troppo individualista – con quest’ultimo che non riesce a tenere in piedi i suoi nel momento in cui la difesa dei padroni di casa stringe le maglie ed aumenta sensibilmente la pressione.

Da lì nasce il parziale di 21-7 che rivolta la gara come un calzino, passando dal 47-50 al 68-57, e vede protagonista anche il figliuol prodigo Brodziansky. Il polacco si prende la scena in apertura di quarto periodo ed è fattore per il massimo vantaggio (82-65) a metà frazione.

Peñarroya ed i suoi, penalizzati anche dal quinto fallo di Howard, escono definitivamente dalla partita.