EURO EMOTICON
di Andrea Ranieri
Ancora una giornata incompleta per l’Eurolega, con i rinvii di Zenit-Panathinaikos e Olimpia Milano-Alba Berlino. Si sono dunque giocate sette partite e le sorprese continuano a non mancare, anche se qualche big dà dei segnali di ripresa. Intanto è vetta solitaria per la favola Zalgiris Kaunas.
CHI SALE
Marius Grigonis. Era lecito attendersi la vittoria in casa dell’ASVEL, decimato nel roster e protagonista di un inizio molto difficile. A guidare la truppa di coach Martin Schiller è un’impressionante prestazione realizzativa di Marius Grigonis, che mette a referto 25 punti tirando 6/8 da due, 2/6 da tre punti e 7/7 ai liberi. Per lui può essere la stagione della consacrazione definitiva.
CSKA Mosca. La vittoria casalinga contro il pericolosissimo Valencia è indubbiamente una bella risposta alle difficoltà degli ultimi turni. Continuano i progressi in difesa, mentre in attacco, pur con diversi affanni persistenti, sembra intravedersi una luce in fondo al tunnel. Ancora non riescono a rendere secondo le attese Nikola Milutinov e Tornike Shengelia, ma ci sono ben cinque uomini in doppia cifra, una statistica ben più in linea con gli standard di coach Dimitris Itoudis. Arriveranno, non c’è dubbio.
Fenerbahce. E’ un Maccabi ben lontano dalle attese quello di questo inizio stagione, sia chiaro, ma vincere a Tel Aviv dopo tre sconfitte in fila non è per tutti. Ottimi segnali nella difesa perimetrale, con gli israeliani costretti a un 5/26 da lontano. Non spicca nessuno in maniera evidente in fase offensiva, dove la squadra pare molto impegnata ad assorbire una struttura di gioco, quella di coach Igor Kokoskov, decisamente complessa. Hanno bisogno di tempo, ma sono pericolosi per tutti.
Jaycee Carroll. Il rientro di uno dei grandi veterani coincide con il ritorno alla vittoria per il Real Madrid. Carroll mette in difficoltà la difesa del Bayern fin da subito. I tedeschi sbagliano infatti una marea di collaborazioni difensive sulle sue uscite dai blocchi e lui, come da abitudine, fa sempre la lettura giusta per punire la difesa. Sono 19 con 6/9 dal campo. Per risolvere i problemi dei Blancos ci vorrà altro, ma intanto questo è un rientro niente male.
Erick McCollum. Altro giocatore all’esordio stagionale, altro giocatore autore di una prova eccezionale. Si fa vedere subito per quello che è: un grande attaccante. Nella prima vittoria del Khimki, contro la Stella Rossa, in 24 minuti segna 23 punti tirando 7/10 su azione. Si è molto parlato di come possa convivere con Alexey Shved. La cosa certa è che, se impara a giocare negli spazi generati dallo Zar, diventa un’arma impropria. Sia chiaro, non è un compito facile, ma il Khimki non ha più tempo da perdere.
CHI SCENDE
Derrick Williams. Procede ancora a rilento il suo inserimento nei meccanismi di coach Jaume Ponsarnau. Insieme a Nikola Kalinic è stato una delle due grandi prese estive dal Fenerbahce, ma per il momento le prestazioni dicono tutt’altro. A Mosca produce appena 2 punti con 1/6 dal campo. I 6 rimbalzi catturati non bastano per concedergli più di 15 minuti di campo. Per esplodere del tutto Valencia ha assoluto bisogno di Derrick Williams.
Maccabi. La vittoria di settimana scorsa in casa del Khimki non ha evidentemente scacciato i fantasmi di un inizio molto complesso. Quello che più emerge dalla sconfitta interna con il Fener sono le immense difficoltà offensive, ben simboleggiate dal 5/26 da tre punti. A essere davvero inquietante è il fatto che Scottie Wilbekin nel finale abbia dovuto provare a vincere la partita da solo, quello che accadeva la stagione scorsa nei momenti peggiori. Il roster è di livello, ma c’è un grosso cartello di lavori in corso.
Andrea Trinchieri. Merita elogi per quello che sta facendo dal punto di vista tecnico, ma nella serata di Madrid ha perso il controllo dopo poco più di tre minuti. A espellerlo è un altro italiano, il fuoriclasse del fischietto Luigi Lamonica, infastidito dalle continue proteste del coach milanese, che forse avrebbe dovuto pensare alle conseguenze di abbandonare i suoi in una partita così complessa. Peccato.
Langston Hall. Il reparto guardie è stato l’aspetto più positivo dell’inizio di annata della Stella Rossa. Stavolta, però, il contributo di Langston Hall è mancato completamente in attacco. 22 punti per appena 4 punti con 1/6 dal campo. L’arrivo di Johnny O’Bryant migliora il reparto lunghi, ma il contributo delle guardie americane non può mai venire meno per essere sempre competitivi.
Pierria Henry-Luca Vildoza. Il Barcellona ribalta il derby spagnolo contro il Baskonia grazie alla press defense con raddoppi a tutto campo operata nel finale. Oltre al buon lavoro blaugrana, non si può non evidenziare le difficoltà del duo Pierria Henry-Luca Vildoza, per loro natura più creatori che ragionatori. La loro mancanza di lucidità ha portato alcune palle perse e diverse entrate in ritardo nei giochi, dovranno migliorare su questo. Il Baskonia resta comunque una pericolosa mina vagante.
LA CLASSIFICA
Zalgiris 5-1; Barcellona 5-1; Bayern Monaco 4-2; Olimpia Milano 3-1; Valencia 4-2; Fenerbahce 3-3; Olympiacos 3-3; CSKA Mosca 3-3; Zenit San Pietroburgo 2-0; Baskonia 2-2; Panathinaikos 2-2; Efes Istanbul 2-3; Stella Rossa 2-3; Maccabi Tel-Aviv 2-4; Real Madrid 2-4; Alba Berlino 1-3; Khimki Mosca 1-5; ASVEL 0-3
Photo Credits: Ciamillo-Castoria