di Mario Arceri

Sono passati cinque anni dall’ultimo Eurobasket, un “buco” simile si era registrato solo una vita fa, tra il 1939 e il 1946, quando l’Europa precipitò nel secondo conflitto mondiale. Anche ora, purtroppo, c’è una guerra in corso, ma un vuoto così lungo è dovuto alla riforma delle competizioni internazionali (ogni quattro anni, come il calcio) con l’appendice di altri dodici mesi provocati dalla pandemia che sta tenendo il mondo sospeso ormai da più di trenta mesi. Si torna a giocare, così come, più faticosamente, si è tornati a vivere con tutte le incognite che ci riserva l’immediato futuro: in Ucraina si continua a combattere una guerra vera, con vittime e atrocità, e il covid, chiamiamolo pure omicron o centhaurus, non ha intenzione di farsi da parte. Ma ora permetteteci di parlare solo di basket, e dell’Italia che da oggi riempirà il Palasport di Assago: peccato che non possa essere vista anche da tutti in Tv. 

Un anno fa avrebbe dovuto celebrare con questo evento i 100 anni di vita della Federazione, oggi si appresta a scendere in campo con qualche ambizione di riprendere un cammino concluso con il quinto posto di Tokyo ai Giochi Olimpici dello scorso anno quando era tornata ad affacciarsi tra le grandi della pallacanestro. In una stagione che è stata quanto mai prodiga di risultati eccellenti per il nostro sport, mentre pallanuoto e volley stanno celebrando anch’essi il loro Europeo con promettenti risultati, vuole confermare il nuovo rango raggiunto dodici mesi fa e dopo avere intrapreso un nuovo cammino con il trasferimento da Meo Sacchetti a Gianmarco Pozzecco della guida tecnica della squadra azzurra.

Gianmarco ha cominciato bene, centrando i tre obiettivi ufficiali finora affrontati, Olanda, Ucraina e Georgia, per consolidare le ambizioni di qualificazione alla World League del prossimo anno, porta di ingresso ai Giochi di Parigi del 2024. Tre vittorie, importanti per il loro valore, ma anche per le indicazioni offerte al Ct. In amichevole, le sconfitte con Slovenia, Francia e Serbia, un paio di stretta misura, e una vittoria sulla Rep. Ceca. Dal campo la conferma delle qualità di Fontecchio, sempre più l’uomo chiave di una squadra che però, nell’ultimo test con la Georgia, ha visto venire meno l’altro uomo di punta, Danilo Gallinari. Anche se ancora non al massimo, a Brescia Danilo aveva dimostrato quanto fosse importante la sua presenza con alcuni minuti di basket stellare prima che il ginocchio gli cedesse. 17 punti in 15 minuti, pronto a tuffarsi su ogni pallone, tradito da una generosità e da una voglia di esserci insolita in un atleta di 35 anni. Ma in quel momento, per aver ragione di una Georgia dura e coriacea anche senza Shengelia (un altro dei grandi assenti di questo Europeo), serviva il suo contributo di classe e di carisma. Non si è tirato indietro, ha pagato con un infortunio doloroso. Eppure la squadra non ha ceduto moralmente, ma ha trovato nel momento più difficile, con Ricci, Mannion, Datome e un monumentale Melli, la forza e la rabbia per reagire portando a casa una vittoria più che preziosa, ma soprattutto dimostrando quel carattere e quell’unità che Pozzecco chiedeva e che rappresenta la carta migliore degli azzurri pur nella consapevolezza di alcuni, e seri, limiti endemici, come la carenza di centimetri.

Stasera contro l’Estonia l’esordio, domani contro la Grecia e Giannis Antetokounmpo la prova di maturità per un’Italia che, se dovesse superare al meglio questa fase introduttiva dell’Eurobasket (ma attenzione anche alla Croazia, martedì sera), potrebbe davvero sperare in grande visto che nella seconda fase a Berlino schiverebbe almeno nei primi turni ad eliminazione diretta le avversarie più pericolose, concentrate dal sorteggio nel Gruppo B (Germania, Slovenia, Lituania, Francia, e la Slovenia di Doncic ha già battuto la Lituania di Sabonis, mentre i francesi hanno clamorosamente ceduto alla Germania per 76-63). Nel Gruppo A la Spagna rinnovata di Scariolo (ieri 114-87 alla Bulgaria, mentre la Turchia ha sofferto con il Montenegro, 72-68, e il Belgio ha superato la Georgia per 79-76) dovrebbe verosimilmente guardarsi solo dalla Turchia. Nel Gruppo D la Serbia non ha praticamente rivali. 

La formula pone di fronte negli ottavi le prime quattro del gruppo di Milano alle prime quattro del gruppo di Praga, quello della Serbia appunto, e di Polonia, Olanda, Rep. Ceca, Israele e Finlandia.

Insomma, sperare è lecito, ma sono vietati passi falsi, come quello, ieri, della Francia che, da grande favorita dell’Europeo dopo l’argento vinto a Tokyo e i quattro Nba in squadra, è inciampata malamente sui tedeschi a Colonia. Il torneo è lungo, Fournier e compagni hanno tempo di recuperare, ma la prima sorpresa all’Eurobasket fa già capire che per le grandi tradizionali il cammino non sarà semplice. 

Nell’immagina un timeout del C.T. Gianmarco Pozzecco, foto FIBA