Terminata la Supercoppa di LBA 2022 è possibile fare un primo bilancio sulla nuova stagione da poco iniziata. Continua il periodo d’oro di Sergio Scariolo, che dopo l’Europeo vinto con una Spagna che non partiva di certo con i favori del pronostico come negli anni della “Generacion Dorada”, si mette in tasca un altro trofeo ovvero quello della Supercoppa (il suo secondo consecutivo da quando è alla guida delle V nere). Un trofeo che certifica la sua abilità nel riuscire a valorizzare i giocatori a disposizione ed a far rendere le sue squadre in competizioni con questo format, dove giocando in partita secca ogni singolo errore può costare caro e compromettere definitivamente la partita e di conseguenza il percorso nella competizione. Ora inseguirà un altro traguardo, ovvero quello delle Final Eight di Coppa Italia, che sembrano quasi stregate per lui, essendo uno dei due trofei nazionali (l’altro è lo scudetto, l’altro anno compromesso anche dal faticoso cammino in Eurocup) che ancora non ha vinto dal suo arrivo (l’anno scorso si fermo sorprendentemente ai quarti di finale contro Tortona). Questa vittoria certifica il temperamento ed il carattere delle squadre di Scariolo, infatti in questa competizione la Virtus Bologna è andata oltre le assenze, non di certo di poco conto, dato che non aveva a disposizione praticamente un quintetto (Teodosic, Hackett, Abass, Shengelia e Jaiteh). Un ostacolo superato anche grazie alla maggior profondità del roster, rispetto alla scorsa stagione, è agli arrivi importanti con già esperienza alle spalle, non a caso Mickey e Ojeleye sono risultati decisivi per il trionfo in Supercoppa. Il primo con il tiro che ha regalato di fatto il successo in finale contro la Dinamo Sassari, mentre l’ex Boston Celtics, che ha giocato una gara di minor rilievo con i sardi, era salito in cattedra nella semifinale con l’Olimpia Milano, rivelandosi cruciale nel supplementare per la vittoria delle V nere. Proprio la squadra meneghina è la grande scontenta di questa Supercoppa, infatti non è riuscita a mettere in mostra la sua solita intensità difensiva che l’ha caratterizzata nella scorsa stagione portandola allo scudetto, ma visto che l’annata è appena iniziata e le fatiche che hanno dovuto patire alcuni dei suoi giocatori più importanti ad Eurobasket (Melli e Ricci su tutti, con Datome e Voigtmann neanche convocato per questa ragione) è plausibile che la situazione possa solo che migliorare, soprattutto sotto la guida di un coach molto attento ai dettagli come Ettore Messina. Per concludere l’analisi sulle squadre bisogna menzionare anche le grandi prestazioni di Tortona e Sassari che hanno messo in scena una bellissima semifinale, che si è decisa solamente all’ultimo tiro. Se questi sono i presupposti per la Dinamo c’è ben da sperare, considerato che Jones e Dowe devono ancora entrar bene nei meccanismi della squadra ed hanno già un solido duo di stranieri (Onuaku-Bendzius) che da soli hanno tenuto in piedi la Dinamo per 39 minuti contro una superpotenza del nostro campionato come la Virtus Bologna. Proseguono anche i passi avanti della Tortona di coach Ramondino, che ormai non è più una favola, ma una certezza del nostro campionato, con investimenti concreti come quello di Christon da Ulm ed un gruppo solido di italiani, una squadra che si è stata eliminata subito nel torneo, ma che si presenta una compagine che potrebbe stare stabilmente nel gruppo delle squadre ai playoff anche questa stagione. Un altro tema che ci porta questa Supercoppa è la scelta dell’impianto in cui disputarla, infatti il PalaLeonessa di Brescia non ha attirato tanti spettatori come ci si aspettava (appena 2000 per le semifinali), dove sicuramente ha pesato l’assenza della squadra di casa che non era impegnata nella competizione, ma sicuramente è un elemento su cui ragionare anche in vista delle Final Eight di Coppa Italia, previste a Torino, città che come ben sappiamo ha solo una squadra in A2. Chiudiamo l’analisi con il capitolo arbitraggio, che non sembra esser stato all’altezza della competizione e non solo per i singoli episodi (come ad esempio il fallo di Mickey su Baron), ma anche nel suo complesso dove ha troppo spesso frammentato il gioco, non permettendo alle squadre di trovare il giusto ritmo di partita e di accendersi completamente nella sfida. Dunque tutti questi temi dovranno essere spunti di riflessione per il continuo della stagione, partendo dalla consapevolezza che siamo solo ad inizio campionato e ci sarà tutto il tempo per adeguarsi e sistemare ogni situazione.
Valerio Laurenti