86-88, circa 1:50 alla fine del match tra Napoli Basket e Virtus Bologna. La squadra campana, che gioca in casa, si sta giocando tantissimo in questa partita, vincendo infatti sfrutterebbe le sconfitte delle rivali per la corsa salvezza recuperando punti e presentandosi al derby con Scafati della domenica successiva nel modo migliore.

Davanti però c’è una Virtus Bologna che vuole rimanere in testa al campionato e non ha intenzione di perdere questa sfida. La gara è molto equilibrata e, a circa 110 secondi dalla fine, Napoli è sotto 86-88.

La palla può stare nelle mani di un uomo solo, Jacob Pullen, il figliol prodigo è tornato a Napoli dopo un addio durato qualche mese e, dal suo arrivo a dicembre, ha ribaltato le sorti della squadra partenopea. Ora, a 1:50 dalla sirena della partita, ha la palla del possibile sorpasso.

Su di lui c’è Momo Diouf, che è stato fondamentale per la Virtus per restare in partita e stare ora in vantaggio, Pullen lo guarda negli occhi…lo sfida, il giovane italiano si trova a difendere sullo statunitense dopo un cambio portato dal blocco, ma non ha alcuna paura. Qualche palleggio ad allontanarsi dalla linea da tre punti per fare liberare un pò l’area, poi con un palleggio si avvicina all’arco, Diouf non lo marca strettissimo ma alla giusta distanza. Pullen si ferma improvvisamente per fare un arresto e alzarsi per tirare, le braccia di Diouf arrivano quasi fino alla testa del giocatore in maglia biancoblu, andando a infastidire la sua visuale del tiro.

La parabola di Pullen però è a dir poco perfetta, con 4 secondi sul cronometro dei 24 ecco che la sfera a spicchi si insacca perfettamente nel canestro, la delusione di Diouf è visibile ma mai quanto la felicità e la gioia di tutto il PalaBarbuto che si alza in piedi per esultare alla tripla del loro beniamino che, non contento, mima la classica esultanza da tre.

Il risultato ora dice 89-88 ma mancano ancora 100 secondi alla sirena finale, ne passano ben 80 e il punteggio ora dice 91-88, con Napoli brava a sfruttare il momento…c’è però bisogno di chiudere la partita e non rischiare che la Virtus Bologna con l’ultimo possesso possa riuscire a pareggiare.

Jacob Pullen
Foto E. Castoria / Ciamillo-Castoria

La palla è nuovamente nelle mani di Pullen che ha 11 secondi da giocarsi, 21 quelli totali. Su di lui stavolta c’è Isaia Cordinier a marcarlo che lo tiene stretto obbligandolo a stare molto vicino alla linea di centrocampo. Jacob Pullen però lo ubriaca di palleggi, cambi di mano e virate rapidissime, dopo un paio di movimenti Cordinier se lo perde e Pullen riesce a prendere un leggero vantaggio tenendo alla sua destra il difensore bianconero.

Su di lui si chiude la difesa della Virtus Bologna, sia Diouf che Tucker scalano al centro per aiutare, dimenticandosi così di De Nicolao, che però viene ignorato. Dal lato sinistro dell’area infatti sta arrivando Leonardo Totè che è riuscito a sfruttare l’aiuto di Diouf per tagliare alle sue spalle, Pullen lo vede e alza una parabola in cielo che sembra non poter entrare nel canestro.

Il centro italiano sorprende la difesa bianconera e salta prepotentemente per andare a prendere quel pallone, il suo volo tiene tutto il PalaBarbuto col fiato sospeso, con la mano sinistra riesce ad agganciare il pallone e, con una potenza, una rabbia agonista ed una voglia incredibile, schiaccia sul canestro il pallone del 93-88.

Totè si gira urlando verso tutti i tifosi che, intanto, hanno sviluppato un terremoto di magnitudo elevata alzandosi festanti dalle proprie sedie per esultare al canestro prepotente del loro giocatore. Canestro che vale la vittoria per 93-88 contro l’attuale capolista del campionato di Serie A, arrivata dopo due sconfitte contro Pistoia e Cremona che avevano messo Napoli quasi con un piede fuori dal massimo campionato.

Una vittoria favolosa che vede la firma dei propri giocatori simbolo, Jacob Pullen con 25 punti e 7 assist, ma soprattutto grazie a Tomislav Zubcic, l’altro ritorno che ha riacceso l’anima di squadra e tifosi, 28 punti con 8/11 (clamoroso!) da tre.

In una partita come questa si vede tutta la forza, la passione e il cuore di una città intera e di una squadra capace di alternare prestazioni orrende e deludenti a partite incredibili e di grande qualità. Napoli pazzerella, e ora l’attende il derby, per due partite che possono entrare nella storia della società.

Foto di Ciamillo Castoria