5:36 dalla fine di gara-5 tra Virtus Bologna e Reyer Venezia, punteggio di 67-76 per gli ospiti che rischiano clamorosamente di rimontare una serie sotto 2-0 contro la squadra n.1 del tabellone da ottava.
Dalla panchina dei bianconeri si alza un uomo, 2.06 metri di altezza e 106 kg.
Indossa il numero 21 e questa partita non l’avrebbe dovuta giocare, così com’è stato in gara-3 e gara-4, per una commozione cerebrale.
In 35 minuti di gioco non ha messo piede in campo, però a 5 giri di lancette dalla fine decide di alzarsi dalla panca e sedersi sul cubo dei cambi, in attesa di entrare in campo.
Non parte benissimo però, palla persa e fallo.
Ma aveva bisogno di qualche minuto per scaldarsi…glielo concediamo.
A 4:29 subisce il primo fallo, segna un libero su due e accorcia sul 70-76.
Esce dal campo dopo aver dato una leggera scossa per lasciare spazio ad Akele in difesa: la Virtus recupera palla e in contropiede Matt Morgan segna la tripla del 73-76.
Ennis però non ci sta e fa 2/2 dalla lunetta.
Stavolta il georgiano rientra, riceve palla in attacco, la difesa di Venezia lo raddoppia, Morgan è solo fuori dalla linea dei tre punti: passaggio, arresto di Morgan e altra tripla, 76-78, assist di Shengelia.
Dopo, altra azione, altro giro, fallo subito nuovamente e stavolta 2/2 ai liberi. 78-78 a 2:27.
Ennis risponde con un gioco da tre punti, Cordinier esce per falli, rientra Shengelia, tutto da rifare però, 78-81.
Venezia difende forte, ma la Virtus Bologna gira bene la palla, Pajola attacca ma dall’arco c’è Daniel Hackett che aspetta il pallone, l’italo-statunitense riceve, prende la mira, tira…subisce fallo e segna la tripla del pareggio.
Perchè è vero che Shengelia ha cambiato il match nei minuti finali, ma intanto se la Virtus Bologna è rimasta a galla per tutta la partita è soprattutto grazie a quel giovane ragazzo di 37 anni. La Segafredo Arena è una bolgia, Hackett realizza il libero per l’82-81 a 1:50 dal termine.
Ma Venezia non molla, Ennis fa di nuovo and-one, non sbaglia neanche stavolta ai liberi e il punteggio torna in favore della Reyer, 82-84 con un 1:30 da giocare.
Shengelia però torna nuovamente ai liberi, solo così possono fermarlo i granata, e li segna entrambi: 84-84 a 81 secondi dal termine.
Tyler Ennis perde clamorosamente la palla, che torna nelle mani della Virtus Bologna quando inizia l’ultimo giro di lancette del match. Morgan ovviamente va da Toko Shengelia che riceve in post alto sul lato sinistro del campo, in difesa c’è Jordan Parks.
Il 22 di Venezia non molla e tiene di fisico il georgiano che dopo due palleggi ferma il pallone. Si trova con un piede sulla linea della lunetta e non ha nessuno spiraglio per prendere vantaggio da Parks che gli è completamente davanti. Il primo passo ormai è andato, il secondo arriva ora, il corpo è posizionato verso il fondo, in linea obliqua al canestro.
Shengelia si alza per tirare, completamente scoordinato per segnare. Il braccio destro si allunga per dare più spinta al pallone, quello sinistro invece quasi non si sposta, ma la mano destra basta.
La sfera a spicchi tocca esattamente sullo spigolo del rettangolo del tabellone ed entra perfettamente nella retina.
E’ il canestro dell’86-84.
Shengelia torna verso la panchina urlando di gioia, braccia abbassate, pugno verso l’alto, Segafredo Arena impazzita, compagni euforici in piedi.
E’ un canestro senza senso che regala la vittoria alla Virtus Bologna, il tiro di Kabengele si stampa sul primo ferro.
Regala la semifinale ai bianconeri, che affronteranno, per la quinta stagione consecutiva ai playoff, l’Olimpia Milano, stavolta però appena prima della finale, che poi sarà un atto conclusivo anticipato tra due squadre che vogliono dare spettacolo con una serie combattuta e impossibile da pronosticare per come sono andate le stagioni di entrambe le formazioni.
Shengelia applaude, Polonara lo abbraccia e gli urla qualcosa nelle orecchie, poi va ad abbracciare la sua famiglia.
L’ha cambiata e decisa lui con 7 punti in 3 minuti, un 5/6 ai liberi, 1/1 dal campo, 3 falli subiti, 1 assist e un plus minus di +11. Oltre ad un parziale che, dal suo ingresso, vede la Virtus in vantaggio 17-8.
Una Vittoria con la V maiuscola che porta la firma, oltre di un gigante come Daniel Hackett, di un altro campione come Toko Shengelia.
Alessio Apicella
Foto di Ciamillo Castoria