Visibilmente emozionato e quasi in maniera poetica e romantica il neo presidente della Fortitudo, Stefano Tedeschi, apre le danze presentando la nuova società e la nuova stagione nella storica casa madre di via San Felice, la Furla. Location non casuale, che riporta con la memoria ai primi passi mossi dalla società, concentrando nella sola sala Blu, pensieri di una storia che fu e di una pronta ad essere scritta: “Inizio ringraziando i padroni di casa, la SG Fortitudo che ci ospita, con il vicepresidente Calamai qui presente. Sono emozionato, è un ritorno all’antico, ci si vedeva in queste strutture ai tempi di Don Giovanni e Andrea Vicino.
I soci sono otto, persone che hanno dato il loro contributo con entusiasmo, abbiamo rilevato la maggioranza della Fortitudo 103 e vogliamo fare al meglio il nostro ruolo, e supportare la nostra squadra e il nostro allenatore. Noi dobbiamo fare il nostro dovere perchè la squadra possa fare il suo”.
Subdolo, il lavoro del giornalista, che cerca nelle pieghe della conferenza stampa di ricevere risposte in merito ad argomentazioni che di risposte, concretamente, non pullulano, e vivono di sensazioni che l’intervistato, in quel momento si sente di esporre. Così, alla domanda sugli obbiettivi futuri, il presidente, in maniera molto lucida e concreta ha risposto: “A Giugno 2024 sarò soddisfatto se come minimo avremo fatto i playoff e visto la squadra che si impegna al 100%, come richiesto dall’allenatore. Poi ai playoff i fattori in gioco sono tanti. Tra tre anni, invece, dobbiamo essere in serie A, non siamo indovini ma ci speriamo. Non saremmo la Fortitudo se non puntassimo ad andare in serie A. L’importante è esserci sì, ma bisogna vincere. Per costruire le squadra partendo a luglio abbiamo fatto i miracoli. Ho firmato tanti contratti in nome e per conto di. L’obiettivo a tre anni è la serie A, lo dice il cuore e speriamo che lo dica il campo”.
Ventata di aria fresca e fiducia, anche per quel che riguarda il discorso abbonamenti. Inutile girarci intorno, è un dato numerico e quindi certo, il fatto che la parabola sottoscrizione, negli ultimi 2 anni, fosse in caduta libera. Mai pensare che la causa fosse un fatto economico, quanto più perché la credibilità della gestione precedente aveva portato all’esasperazione un popolo innamorato si, ma stupido no. È quindi percepibile, tra le parole del Signor Tedeschi, la speranza e la convinzione che la risposta ai botteghini sarà positiva: “L’anno scorso furono 3100 dopo la retrocessione, siamo la Fortitudo, c’è entusiasmo e siamo curiosi di vedere la risposta. E anche la risposta degli sponsor è molto positiva. Nessuna squadra di A2 ha questo tipo di risposta, e anche parecchie di serie A hanno una risposta minore della nostra. Vogliamo fare le cose fatte bene, le cose sono state pianificate e non volevamo fare la campagna abbonamenti con le persone sotto l’ombrellone. Da lunedì saremo operativi, e credo ci potremo divertire con un bel palazzo che farà invidia a molte squadre in serie A. Partiremo a giorni, per essere pronti per la fine del mese”.
Infine, per chiudere una giornata ricca di sorrisi, applausi e attestati di stima, una risposta al discorso budget: “Credo saremo oltre i 2 milioni, perchè i costi sono cresciuti del 25-30%. Noi siamo una società di A2 atipica, per molte cose siamo una società di serie A che per caso si trova in A2. Ma le spese ci sono, e dove non arrivano le entrate devono arrivarci i soci”.
Insomma, il tifoso biancoblu, forse, dopo anni di cataclismi, false promesse e fluttuanti illusioni, può tirare un sospiro di sollievo. Ci saranno momenti buoni e meno buoni, ma non esisterebbe il nome Fortitudo se così non fosse. La percezione, però, che il vento tiri in una diversa direzione, è evidente, ed anche se le soddisfazioni dovessero metterci un po’ di più ad essere godute, la mano sul fuoco in merito a serietà e voglia di far bene, lo scrivente, la mette.
Matteo Cuppi