Il Presidente della LBA Umberto Gandini è intervenuto alla trasmissione “Domenica Sportiva” in onda su Radio Uno Rai, per parlare della difficile situazione che sta vivendo il basket italiano a causa del Covid-19, queste le sue parole:
“Nell’immediato l’unica cosa che possiamo fare è applicare i protocolli ed intervenire in caso di creazioni di focolai, come avvenuto prima a Cantù e Reggio Emilia ed ora a Venezia e Pesaro. Tante società del nostro campionato stanno avendo tanti contagiati ed or c’è la necessità di pianificare le giornate, i rinvii da effettuare e quando recuperare queste partite. Noi abbiamo iniziato questa stagione lavorando su un piano che era stata organizzato tra luglio ed agosto, quando la situazione era ottimale, nel frattempo la situazione è peggiorata e i contagi sono aumentati, quindi ora valuteremo insieme alle società e alla Federazione quale sarà la migliore decisione da prendere. Riguardo la situazione Coppe europee, se ne occuperà chi è di dovere, la mia prorità è la Serie A, prendere decisioni sulle coppe non mi riguarda. Nove squadre su sedici del nostro campionato disputano le competizioni europee, ma il mio pensiero è quello di trovare una soluzione per concludere in tranquillità il campionato. Se in futuro saranno fermate le coppe per concludere prima il campionato, potremo agire con più tranquillità, ma la priorità rimane la LBA. La “bolla” è una proposta attuabile solo se coinvolge un numero ristretto di squadre, come possone essere per le Final8, ma attuare una soluzione del genere su 16 squadre non è attuabile, sia perchè non disponiamo delle infrastrutture necessarie sia per i costi che non possiamo sostenere. Quasi sicuramente la fine del campionato slitterà, quindi la priorità rimane recuperare le partite e concludere la stagione. Per risolvere il problema della crisi delle società non basta imporre il blocco delle retrocessioni, perchè il nostro è un problema di liquidità, questo perchè ad inizio stagione non abbiamo potuto aprire campagne abbonamenti dato che non sapevamo se il pubblico sarebbe potuto entrare nei palazzetti e quando lo abbiamo saputo non abbiamo potuto lavorare su quella percentuale ridotta che entrava al palazzo. Abbiamo bisogno di un concreto intervento del Governo, non di piccoli ristori, ma di liquidità. In paesi come Francia e in Germania il Governo è stato più puntuale nel concedere aiuti a società, che in quanto sostengono dei costi sono delle imprese, che vanno sostenute. Al Governo non chiediamo aiuti a fondo perduto, ma accesso ad un credito da poter restituire in più anni”.