In questa stagione quello del Derthona Basket di Tortona si sta rivelando sempre più uno dei progetti più interessanti dell’intero panorama cestistico italiano: gli investimenti fatti da tutta l’organizzazione piemontese promettono molto bene, e la sensazione è quella che siamo solo all’inizio di un lungo percorso. Nel 2018, il patron Beniamino Gavio annunciò la costruzione di un nuovo palazzetto destinato ad ospitare le partite della Bertram e questo è solo uno degli esempi della visione a lungo termine della proprietà alessandrina che per pianificazione e lungimiranza si è sempre dimostrata un passo avanti.
Ovviamente, gli investimenti sono stati fatti anche sul campo e gli acquisti fatti in estate hanno immediatamente posizionato il Derthona Basket tra le contendenti per un posto ai Playoff. Il quintetto è stato praticamente ricostruito: gli arrivi di Chris Wright e Tyler Cain hanno dato solidità e sicurezza, quello di Mike Daum, reduce da due stagioni all’Obradoiro, ha dato profondità, mentre quello di Ariel Filloy ha portato ulteriore leadership e personalità nello spogliatoio, essenziali per adattarsi al meglio alla massima serie da Cenerentola. Tuttavia, un acquisto passato fin troppo sottotraccia nel mercato estivo è stato quello di J.P Macura, che è andato a riempire lo spot di ala piccola e che nelle idee della società sarebbe stato il “3 and D” del roster: tiro da 3 e difesa. Ma J.P. è andato ben oltre le più rosee aspettative.
Macura si è subito inserito molto bene all’interno del roster, ma nelle ultime uscite sembra essere definitivamente esploso: nel mese di dicembre ha viaggiato a 18 punti di media in poco meno di 30 minuti, giocando un ruolo decisivo nelle tre vittorie nelle ultime quattro partite disputate dalla truppa di Marco Ramondino.
Parliamo di un’ala di 196 centimetri per 93 chili, classe 1995, che nel 2018, al termine del suo anno da senior, è uscito dall’Università di Xavier per tentare la fortuna in NBA, dove nella stagione 2018-19 ha giocato due partite con la maglia degli Charlotte Hornets di Michael Jordan, salvo poi essere mandato ai Greensboro Swarm, dove è rimasto fino al termine dell’annata sportiva. La scorsa stagione l’ha passata in Turchia, tra le file del Afyon Belediye (12.9 punti di media, 3.9 rimbalzi e il 37% al tiro pesante su 5 tentativi a partita), esperienza che gli è valsa la meritata chiamata da Tortona.
Il nativo di Lakeville è uno degli elementi chiave dei bianco-neri e la sua polivalenza permette a Ramondino di mutare il volto della squadra molte volte nel corso dei quaranta minuti. J.P. è un giocatore che offre una dimensione anche caratteriale non indifferente, e grazie al suo atteggiamento, spesso e volentieri, trasmette fiducia e serenità ai compagni. Oltre l’aspetto mentale ed emotivo, palla in mano J.P. è in grado di segnare canestri in momenti molto pesanti della partita: il tiro da tre fuori equilibrio contro Reggio Emilia ha fatto il giro del web per le condizioni precarie di equilibrio, ma bisogna ricordare che in quel canestro figlio di tecnica e coordinazione ha anche avuto un peso specifico enorme.
Un aspetto sul quale Macura può ancora migliorare è quello della costanza di rendimento: a volte stacca la spina e incappa in errori banali su entrambi i lati del campo. Se riuscisse a limitare questi momenti, allora diventerebbe un’arma molto difficile da fermare per qualsiasi avversario.
J.P. è uno di quei 3 and D che vanno tanto di moda nella pallacanestro moderna. È a tutti gli effetti lo specialista difensivo all’interno del roster, e nonostante a volte pecchi di attenzione, la sua combinazione di fisicità e mobilità lo rende un fattore nel nostro campionato che anche in serate non brillanti al tiro lo rendono comunque essenziale nell’economia di gioco dei ragazzi di coach Ramondino. Nella metà campo offensiva invece, Macura si incastra perfettamente con le caratteristiche tecniche dei suoi compagni: la sua versatilità rende compatibile il fit con un lungo come Mike Daum, giocatore seriale di pick and pop.
L’ex Charlotte Hornets è un abilissimo tiratore in catch and shoot, ricezione e tiro, e molta della sua produzione offensiva deriva da questo fondamentale. In questa stagione da dietro l’arco sta tirando con il 34% su 5.3 tentativi per partita, esattamente quello che la dirigenza si aspettava da lui. Inoltre, è dotato di un ottimo QI cestistico: non è raro vedergli segnare un facile appoggio a canestro dopo aver eseguito un efficace taglio backdoor sfruttando le distrazioni del diretto difensore. Le letture che offre durante la partita non sono mai banali e figlie dello studio della difesa e dei momenti della partita. Anche a rimbalzo, J.P. è una presenza che si fa sentire e non sono rari i casi in cui risulta essere il primo ad arrivare pallone grazie alla reattività e alla fisicità di cui è dotato.
Tortona è stata una delle sorprese di questa prima metà di stagione: le vittorie in casa contro Virtus Bologna e Reyer Venezia sono appena la superficie di un lavoro molto più profondo e di una serie di gare giocate con la convinzione di poter competere con chiunque, maturando sempre più fiducia e consapevolezza lungo il percorso. La piazza, dove si respira basket 24 ore al giorno, è una di quelle con più entusiasmo dell’intera Serie A e un giocatore elettrizante come J.P. identifica al meglio il rapporto dei tifosi coi loro beniamini.
È anche per merito suoi se i Playoff oggi sono per Tortona un obiettivo sempre più realistico. Con Macura si può sognare.
Fonte: legabasket.it