In un’intervista concessa a Luca Chiabotti su “La Repubblica – Milano”, Kevin Pangos ha raccontato la sua annata sinora costernata da infortuni: “È stato molto difficile non giocare per così tanto tempo, prima il ginocchio, poi gli addominali. Ma sono cose che accadono. Ho lavorato duro e tentato di fare tutto ciò che potessi per accelerare il recupero e tornare in campo il prima possibile. Ora sto bene e l’unico obbiettivo è mantenermi sempre nella miglior condizione. Quando stai fuori per tanto tempo, il supporto dei compagni è fondamentale. A Milano ho ritrovato amici con cui avevo già giocato, come Baron, Mitrou-Long e Davies, ma tutti mi sono stati ugualmente vicino”.

Nel corso dell’anno, il roster dell’Olimpia “È cambiato molto, ma non solo per la mia assenza. C’è stata una serie di infortuni, sono arrivati giocatori importanti, gli assetti sono cambiati. Ma adesso abbiamo la possibilità di poter esprimere il miglior basket della nostra stagione, ed è quello che conta”.

Pangos ha anche parlato della sua coabitazione sul parquet con Napier: “Con Shabazz abbiamo parlato molto. Stiamo bene quando ci alterniamo in regia, ma è anche bello quando giochiamo assieme e riusciamo a ottenere la fiducia dei compagni mettendoli nella condizione di esprimersi al meglio individualmente. Affrontiamo la parte finale di una stagione che ha vissuto momenti altalenanti con molte opzioni e possibilità differenti”.

L’ambientamento extra-parquet nella città meneghina non ha avuto patemi: “A Milano stiamo molto bene, ovviamente è tutto più difficile quando perdi delle partite ma l’organizzazione della società è incredibile, la città e i tifosi sono fantastici. Abbiamo dei figli piccoli quindi i parchi sono il posto che frequentiamo di più, con mia moglie andiamo alla scoperta dei ristoranti. Mi è piaciuto molto anche andare a San Siro a veder giocare l’Inter”.

Per Pangos e la sua squadra c’è ancora uno Scudetto da conquistare: “L’Eurolega purtroppo è finita per noi ma è inutile voltarsi indietro, pensare agli infortuni patiti. La lega italiana è molto competitiva e nei playoff la grande conoscenza reciproca fa diventare ogni partita una vera lotta. Non sarebbe intelligente, da parte nostra, guardare troppo avanti senza concentrarsi completamente sulla singola serie. Ma, alla fine, di certo la Virtus è l’avversaria più forte”.

Fonte: legabasket.it