Tornato a Pesaro dopo un anno, coach Jasmin Repesa ha raccontato ad Elisabetta Ferri sul “Corriere dello Sport” di non essere cambiato caratterialmente: “Sono straesigente: o lavoro al 100% o non lavoro e chiedo lo stesso comportamento a giocatori e dirigenti. Qualche volta questo è stato dipinto come un difetto, ma per me è giusto essere così, lo faccio per il club che mi ha scelto: senza disciplina e dedizione non si va lontano. Non c’è solo la partita, la mia passione la spendo ogni giorno in allenamento dove si suda, si urla, si litiga. E qualche volta si sorride anche”.

Dopo l’addio alla Fortitudo Bologna dell’inizio della passata stagione, Repesa si è tenuto impegnato in altri modi: “Ho tentato di fare le cose più lentamente, in famiglia tutti sanno quanto tengo al lavoro e ho provato a cambiare facendo dei clinic in giro per il mondo: sono stato a Tokyo, Buenos Aires, Toronto. Poi il Covid ha spinto verso le formule online e me non piace lavorare seduto a un tavolo attraverso uno schermo, mi mancava il campo su cui trasmettere la mia conoscenze”.

Poi il ritorno a Pesaro e le due vittorie su due di questa Carpegna Prosciutto: “E’ troppo presto per farsi prendere dall’euforia o dire qualcosa di serio. Diciamo che abbiamo fatto tutto per partire bene: terminata la squadra nei tempi giusti e scelto le persone adatte con un interesse comune per la squadra, con un buon valore tecnico rispetto al nostro budget. Poi abbiamo fatto una bella preparazione. Già in precampionato si vedeva che la squadra funzionava, ma alla 2ª giornata non ha senso fare paragoni con nessuno, perché quando tutti cominceranno a fare scouting approfondito per preparare le partite sarà diverso. Certo, siamo felici per le due vittorie, ma lo siamo di più per come i ragazzi stanno insieme. Io dico sempre che quando parti dalle persone giuste niente è impossibile”.

Fonte: legabasket.it