“Avevo preparato un discorso ruffiano di rito, ma ha già detto tutto il presidente”.
Inizia così la presentazione del nuovo allenatore della Givova Scafati che prende il posto di Attilio Caja alla guida della squadra.
Primi istanti in gialloblu per Stefano ‘Pino’ Sacripanti. Il coach aggiunge Scafati alla mappa della Campania cestistica della propria carriera dopo le esperienze di Caserta, Avellino e Napoli e lo fa “All’improvviso, ero a Grand Canyon College, ospite di Casey Shaw, quando mi è arrivata la chiamata”.
Il matrimonio che prima o poi s’aveva da fare si è finalmente consumato, tuttavia il patron del club, Aniello Longobardi, non dimentica il buon lavoro svolto da Attilio Caja, anche se precisa: “Già prima della gara con Trento c’era qualcosa che non andava, infatti ero stato presente più assiduamente del solito agli allenamenti”.
Su Sacripanti: “È un amore sportivo che dura da tanto tempo, anche se non avevamo mai trovato la circostanza giusta per trasformarlo in connubio, quando ci siamo trovati a dover cercare l’allenatore, mio figlio Enrico (responsabile dell’area tecnica, ndr.) mi ha detto ‘ora o mai più’ ed allora non ho avuto esitazioni”.
Il neoallenatore gialloblu ha chiaro ciò che c’è da fare: “È ovvio che, a questo punto della stagione, non si possa implementare una maniera di giocare ex novo, soprattutto se non c’è margine per prendere nuovi giocatori. Dev’essere un lavoro diverso, dovrò ripartire dal quel che di buono c’è già, ed è tanto”.
Niente proclami, ma un impegno immediato: “Se siamo arrivati a questo punto vuol dire che qualcosa non andava, per cui il primo obiettivo è ritrovare compattezza e rassenerare gli animi, l’obiettivo è raggiungere la salvezza e fare più punti possibile”.
Primo impegno con Milano, una gara che la nuova Givova di Pino Sacripanti potrà affrontare a mente libera; i condannati a vincere sono gli altri.