Dopo gara 3 si è tornati a parlare di pallacanestro giocata e accantonare tutto quello che è successo al di fuori dal campo. La Virtus è riuscita a vincere la prima partita nella serie evitando che l’Olimpia, con un 3 a 0, potesse archiviare la serie quasi definitivamente. Approfondiamo quindi quelli che sono due dei protagonisti della sfida, in positivo e in negativo, analizziamo le loro prestazioni e l’impatto che hanno avuto sulle rispettive squadre.

Shabazz Napier non è riuscito a mettere in mostra la sua abilità offensiva e le sue capacità di leadership in gara 3. Dalla palla a due iniziale l’americano ha tentato di imporre il suo gioco, ma la sua capacità di segnare, le percentuali al tiro ne sono una prova evidente, penetrare e creare opportunità per i suoi compagni di squadra sono state ampiamente limitate da una Virtus quasi impeccabile in difesa.

L’ex Zenit non ha preso decisioni intelligenti, assicurando alla sua squadra di mantenere il controllo del gioco anche di fronte a un’intensa pressione difensiva, bensì ha subito in maniera evidente la fisicità di Daniel Hackett che al contrario ha giocato una gara sontuosa, soprattutto in difesa. La prestazione di Napier è stata una delle peggiori da quando è approdato a Milano, in 31 minuti sul parquet ha messo a segno 7 punti, tirando 2 su 4 da 2 e 1 su 6 da 3, ha smistato solamente 2 assist mentre ha perso 5 palloni. L’Olimpia però non può imputare tutte le colpe al classe ‘91, perché sono stati tanti i protagonisti che non si sono espressi al meglio nel match, a partire da Shavon Shields, Gigi Datome e Devon Hall.

Passando sull’altra sponda, Jordan Mickey ha mostrato in Gara 3, il suo atletismo, la sua versatilità e la sua tenacia. L’americano inizialmente non è riuscito a incidere nel pitturato, i lunghi milanesi infatti sono partiti meglio a rimbalzo, ma durante il match, seguendo il trend della squadra, è evidentemente salito di colpi. La sua energia e fisicità hanno acceso anche i compagni fornendo la spinta necessaria per arrivare al successo.

Nel post partita l’americano ha dichiarato: Siamo andati bene sia a rimbalzo sia in difesa, come volevamo fare, e siamo stati una grande squadra. Ma ora guardiamo avanti perché in gara 4 dovremo fare le stesse cose.”

La presenza difensiva di Mickey è stata un punto di svolta. A protezione del ferro è stato fondamentale, complicando non poco le penetrazioni avversarie e alterando numerosi tentativi al tiro. Offensivamente, l’apporto del nativo di Dallas è stato importante soprattutto a metà terzo quarto quando la Virtus ha messo in piedi un allungo significativo. Tutti i suoi canestri sono arrivati nel pitturato, spesso serviti da Teodosic o Shengelia. Ha terminato la partita con 10 punti all’attivo e 5 su 7 dal campo.

Le prestazioni di Shabazz Napier e Jordan Mickey in Gara 3 hanno entrambe avuto risvolti importanti sulla partita, il primo in negativo, mentre il secondo decisamente positivo. L’abilità offensiva e la leadership di Napier, che erano state fino ad ora fondamentali, non sono invece riuscite ad essere un punto di svolta per l’Olimpia, mentre l’impatto di Mickey su entrambi i lati del campo si è rivelato un’altra freccia nell’arco di coach Scariolo.

 

In foto Mickey (Ciamillo Castoria)

Alessandro di Bari