Il presidente del Sud Sudan Luol Deng dopo contro il ko con la Serbia ha parlato degli arbitri (31-6 i liberi tentati a favore della squadra di Pesic) ed ha sollevato il problema che non ci siano arbitri africani in quest’Olimpiade. Il presidente ha anche ripreso le parole di coach Ivey che dopo il ko ha dichiarato: “Che disgrazia, che disgrazia! I miei ragazzi hanno messo il cuore e l’anima in campo, che disgrazia”. Queste le parole di Luol Deng:

“Penso che Royal ha detto tanto di cui concordo. Ho giocato tante partite. Conoscete la mia carriera, ho allenato per gli ultimi tre anni e mezzo. È stato deliberatamente intenzionale. Non siamo potuti essere aggressivi come lo sono stati loro. So che la Serbia è conosciuta per il basket. Sono stati al vertice per tanti anni. Il modo in cui marcano è come se gli arbitri li conoscessero. Quindi va bene agli arbitri lasciarli giocare nel loro modo se conoscono certi giocatori. Quando i nostri giocano nel loro modo ci penalizzano ogni volta. C’è come una narrativa che i giocatori africani sono aggressivi. Non so perchè non ci siano arbitri africani alle Olimpiadi. E’ il 2024. Bene, non so quale sia la ragione di questo. Potete dire tutto quello che volete ed è un qualcosa su cui bisogna ancora lavorare. Ma sapete noi rappresentiamo un continente, dobbiamo essere rappresentati totalmente. Se gli arbitri non sono familiari con il nostro gioco non so cosa le Olimpiadi e la World Cup siano. Si segue solo il modo di giocare basket europeo? Non siamo autorizzati ad essere aggressivi?

Penso che non c’è motivo per cui abbiamo tirato solamente sei tiri liberi in una partita così fisica. Chiunque ha visto la partita capisce che non c’è una ragione, hanno contrastato la nostra fisicità ed erano in bonus in 3-4 minuti. Puoi dire che siamo stati aggressivi ma lo sono stati anche loro. Se la si vuole vedere allo stesso modo, non possono pressare a fondo campo, pressare i nostri ragazzi. E’ accaduto per tutta la partita ed è quello che la Serbia fa e riescono ad uscirne perchè loro sono conosciuti per quello. Dunque vengono qui e dicono, ok non conosciamo il basket del Sud Sudan. Se è questo il caso, ok. Ma se sto dicendo qualcosa che non è vero, sfido chiunque a mandare indietro le registazioni, sedersi e contare ogni fallo. Non è la stessa aggressività.

Gli arbitri hanno dato un tecnico al mio allenatore quando il coach della Serbia era a metà campo ad inseguire l’arbitro e nessuna chiamata è stata effettuata. Cosa dovremmo fare? E non sto cercando scuse. I nostri ragazzi hanno giocato duro. Si potete dire che la Serbia è più forte di noi, ha un ranking maggiore e li rispetto molto. Ma se la partita fosse stata corretta avremmo avuto più possibilità di vincerla. Non mollerò la presa perchè non sono felice di queste e non sono qui per avere delle scuse. Continueremo a lavorare e garantisco che torneremo e saremo più forti. Lavoriamo solamente da tre anni e mezzo, lo sappiamo, ma non siamo qui per fare la nostra unica apparizione. Meritiamo di essere qui. Siamo una buona squadra e penso che non ci sia stata correttezza stasera.

Sto solo rappresentando il mio continente. Ci sono diverse razze nel mio continente. Non sono qui per fare differenza di razza od altro. Sto solo dicendo che non siamo stati autorizzati ad essere aggressivi e penso che gli arbitri siano familiari al loro tipo di gioco e non al nostro e dunque non siamo stati in grado di pareggiare la loro intensità. Sto dicendo solo questo. Ci sono tante cose da cambiare. Dobbiamo essere una squadra migliore. Dobbiamo continuare a lavorare e costruire. Abbiamo preso una direzione e dobbiamo continuare in quella. Sapete, non siamo qui per un apparizione e poi porre fine a tutto. Abbiamo fatto tanto lavoro. I ragazzi hanno giocato duro e meritavano di più. Ma penso che in questo palcoscenico mondiale tu debba riconoscere i diversi modi di giocare. Se non sei familiare con il modo di giocare dei nostri ragazzi, fai sedere gli arbitri e fai vedere come giochiamo. Sembrano essere familiari con il gioco di tutti gli altri.

Questo non è qualcosa che sto facendo notare, tutti sanno che è una grande mancanza di rispetto verso il basket dell’Africa ma allo stesso tempo dobbiamo sviluppare il basket nel continente. Lo sappiamo, ma c’è un modo di pensare e giocare il basket in Africa e l’abbiamo mostrato completamente. Non sono qui per cercare scuse, tutti sanno questo. Ma sapete, come continente africano, dobbiamo sviluppare il nostro gioco e dare un posto ai nostri giocatori per rimanere ad alti livelli ed è quello che stiamo provando a fare.

“Nel complesso sono fiero dei miei ragazzi. Sono fiero della Federazione e del Sud Sudan. Sono fiero dei tifosi, fiero del continente. E’ stato un grande sforzo collettivo. Ci stiamo allenando in Rwanda. Siamo stati in nazioni diversi e pensiamo che grazie a tutti siamo stati capaci di aiutarci in campo. E’ stato uno sforzo di gruppo. Abbiamo mostrato come costruire una squadra di basket. E penso che il resto del continente e delle nazioni presto ci seguirà. Se la FIBA guarda all’Africa ringraziate tutti, non è la ragione per cui siamo qui. Siamo qui per competere nella correttezza ed ottenere sempre risultati migliori. Apprezziamo l’amore ricevuto in questi mesi. Tutti sono disperati per questo. Ci sono tante perso che ci supportano e fanno un gran lavoro per migliorare il gioco. Potete vedere atleti africani raggiungere la vetta e competere per le loro nazioni. Sta accadendo in tutti gli sporto dove ci sono nazioni africane, tanti giocatori africani stanno competendo per le loro nazioni. E dobbiamo continuare a svilupparci e cambiare la narrativa che c’è qui. Dunque sono molto felice per il supporto. So che molte persone sono contente di vedere questo e fortunatamente questo continuerà e coinvolgerà altre persone per fare questa cosa”.

 

Nell’immagine il presidente Luol Deng, foto FIBA