Partizan sì, Partizan no, Partizan forse. Ma nulla è mai scontato. Questo sembra essere il leit motiv dell’epopea di mercato attorno a Bruno Caboclo, centro della nazionale brasiliana, attualmente impegnato alle Olimpiadi di Parigi, che negli ultimi mesi è stato al centro di un ‘tira e molla’ tra il Partizan e l’agente dell’ex giocatore dei Memphis Grizzlies.
Una dichiarazione al miele, rilasciata al termine della vittoria del Brasile sul Giappone (102:84), nella quale Caboclo ha contribuito con una prestazione di 33 punti e 17 rimbalzi, mantendo così vive le speranze per la compagine di coach Aco Petrović in una qualificazione ai quarti di finale, ha infatti riaperto il caso.
“Sono sotto contratto col Partizan, amo il Partizan, e Željko Obradović è il migliore allenatore che abbia mai avuto. Con Obradović ho imparato molto, e non vi sono tifosi migliori di quelli del Partizan” ha dichiarato Caboclo al termine della partita olimpica, come riportato dall’autorevole Meridian Sport.
Il richiamo dell’NBA
Tecnicamente, le parole del centro della nazionale brasiliana non fanno una piega. Caboclo, infatti, è sotto contratto col Partizan, che, con una nota ufficiale emanata a fine Giugno, nella quale ha imposto all’atleta una multa salata, ha ribadito l’intenzione di mantenere il pivot del Brasile nella rosa ufficiale malgrado una condotta fuori regolamento.
Ad inizio Giugno, nel mezzo delle finali di Lega serba, che il Partizan ha perso contro gli acerrimi rivali della Crvena Zvezda (la Stella Rossa), Caboclo si è infatti assentato per volare negli Stati Uniti senza addurre valide motivazioni a giustificazione di tale viaggio.
Come poi appurato, Caboclo si sarebbe recato in Florida per una causa di divorzio. Tuttavia, ad aggiungere sale alla questione è stato un altro viaggio repentino effettuato dal centro brasiliano, questa volta a Las Vegas, subito dopo il torneo Preolimpico di Riga, vinto dal Brasile in finale contro la Lettonia di Luca Banchi padrona di casa.
Come riportato da Eurohoops, Caboclo si sarebbe recato ad assistere alla Summer League per cercare di strappare un contratto NBA. Giocoforza, la notizia ha fatto da cassa di risonanza a voci di mercato che, nel frattempo, volevano l’atleta brasiliano nel mirino del Maccabi Tel Aviv.
Prima ancora, del resto, l’agente di Caboclo aveva dichiarato la volontà del suo assistito di lasciare il Partizan per inadempimenti finanziari, accusa che la compagine di Belgrado ha prontamente rispedito al mittente, confermando il brasiliano per il 2024-2025.
Il precedente di Venezia
Se la dichiarazione di Caboclo, ad oggi senza alternative al Partizan, è stata una mossa calcolata apposta per chiudere la questione, e restare nell’unica squadra che, finora, gli può garantire un contratto, lo si vedrà nelle prossime settimane.
Certo è che il pivot brasiliano non è nuovo a comportamenti ampiamente definibili come bizzarri e poco in linea con quell’etica professionale che dovrebbe regolare ogni trattativa tra datore di lavoro e dipendente, non solo nello sport.
All’inizio della stagione 2023-2024, Caboclo ha infatti fatto carta straccia di un accordo precedentemente firmato con la Reyer Venezia, ed ha così lasciato coach Neven Spahija senza quel costosissimo centro titolare con esperienza NBA attorno al quale lo stratega di Sebenico aveva costruito l’intero roster lagunare.
Malgrado le proteste della Reyer, Caboclo è stato lasciato libero di firmare a stagione in corso col Partizan, nel quale ha regolarmente disputato incontri di Eurolega e Lega ABA, senza che la sua condotta (o per meglio dire quella del suo agente) abbia attivato sanzioni di alcun tipo.
“Il caso Caboclo ha umiliato tutti noi. Una squadra di EuroCup [la Reyer, M.C.] deve lavorare il doppio in termini di scouting e velocità per vincere la concorrenza di compagini di Eurolega dal budget più importante” è stato il commento, amaro, che coach Spahija ha rilasciato a Sportske Novosti sulla questione.
Matteo Cazzulani
Nella foto: Bruno Caboclo e Željko Obradović. Credits: ABA League / Dragana Stjepanović