Kevin Punter (Ciamillo-Castoria)

di Riccardo Brivio

La più classica delle partite vinte due volte per l’Olimpia Milano, che ritorna da Istanbul con quattro punti pesantissimi. 

Dopo aver dominato la partita durante il primo tempo, la formazione di coach Messina subisce la grande reazione dei padroni di casa nella ripresa e sembra addirittura affondare nell’ultimo quarto. Con carattere, abnegazione difensiva e le giocate in attacco dei propri talenti riesce però a rialzarsi e conquistarsi, con merito, una vittoria pesante e che può dare morale e fiducia per il proseguimento della propria Eurolega. 

OLIMPIA MILANO

Punter 7,5 

Manda a bersaglio 18 punti in meno di 24’ con 4 errori dal campo. Potrebbe bastare questo per descrivere la bella prestazione dell’esterno americano. Oltre alle cifre però ci sono canestri da tre punti pesantissimi durante tutto l’arco della gara, dai due consecutivi nel primo tempo, durante il miglior momento dell’Olimpia, a quello del pareggio a pochi minuti dalla fine del match, in piena rimonta milanese dopo un terzo quarto terrificante. Questa sera Milano ha dimostrato grande carattere e Punter ne è stato grande interprete.

Leday 6

Siamo abituati a vederlo tirare tanto, a volte anche troppo. Oggi seleziona bene i tiri e colleziona 8 punti con il 50% dal campo. Gioca una gara comunque solida, dando a coach Messina anche giocate di grande intensità sui due lati del campo nel momento più importante della gara.

Micov 5,5

I soli 4 punti mandati a referto dal croato arrivano proprio nei primi minuti di gara, poi in attacco si limita a lasciare il palcoscenico a giocatori più ispirati di lui. Rimane comunque in campo per 21’ pur non producendo granché ma anche in una serata non entusiasmante la sensazione resta quella di un giocatore solido e importante per questa squadra. 

Rodriguez 6

Chiude con 0/5 da tre punti, è vero. In 19’ sul parquet sono però ben 8 gli assist dispensati ai compagni e nonostante il feeling con il canestro in questa due giorni turca sia mancato, le sue scorribande rimangono imprescindibili per l’Armani Exchange. 

Tarczewski 4

Dopo 3’ Dunston lo costringe a due falli, come spesso accade ingenui. In 16’ non arrivano tiri né rimbalzi e basterebbe forse questo a descrivere la prestazione del centro milanese. La sensazione è quella di un giocatore in grande difficoltà sempre più oscurato dall’impatto devastante di Kyle Hines sulle partite. 

Delaney 6,5

Parte con due brutte palle perse (5 alla fine) ma con il consueto grande carattere ci mette poco a diventare protagonista nel miglior momento in assoluto della sua squadra, mandando a bersaglio due triple ravvicinate che valgono il + 17 a pochi minuti dall’intervallo. Peccato per i 4 tiri liberi sbagliati e qualche palla persa di troppo, ma è suo il punto che vale la vittoria e anche in una serata non brillante si dimostra pedina fondamentale di questa squadra. 

Shields 6,5

La doppia cifra (11), peraltro in appena 16’ in campo, ormai non fa più notizia. Quando entra è subito attivo e decisivo e come al solito non solo in attacco ma anche con le giocate difensive e la capacità di dare una grande mano a rimbalzo. In alcune situazioni eccede in altruismo, specialmente quando si trova marcato da Larkin. Nella ripresa perde lucidità come tutta la squadra ma c’è anche il suo zampino nella reazione decisiva che porta alla vittoria.

Brooks 5,5

Partita molto simile a quella di due giorni fa. In una squadra di grande attaccanti e talento, lui si limita a garantire difesa ed energia. Le statistiche dicono poco ma sa essere prezioso in diverse situazioni, anche se qualche iniziativa in più in attacco a volte non guasterebbe.

Hines 7,5

Sono di parte, lo ammetto candidamente. Ma onestamente è difficile trovare nuove parole per descriverlo. Ormai è evidente: quando entra Kyle Hines la partita dell’Olimpia cambia. Gli bastano 3 secondi sul parquet per mettere energia, intelligenza, difesa, rimbalzi. Appena entrato sporca una ricezione a Dunston, si trova a difendere su un cambio difensivo a 12 metri dal canestro, porta il pallone come un play, segna. Gioca 30’ ed è forse questo il dato più significativo sull’importanza del giocatore (e dell’uomo) in questo momento. 

Datome 6

Parte litigando con il ferro, poi si sblocca con una bella tripla che corona il primo vero buon momento della sua squadra. Nello sbandamento della ripresa è anche lui protagonista con una brutta palla persa. Chiude alla fine con 7 punti ma è proprio quando Milano sembra affondare che si affida al capitano della nazionale, che risponde presente con due canestri dei suoi, che visti adesso hanno un peso specifico veramente enorme. 

EFES

Larkin 4,5, Beaubois 6,5, Singleton 5, Moerman 6, Micic 7, Anderson 5, Dunston 6,5, Simon 6.