La Serie A2 questo weekend scenderà in campo per la terza giornata di campionato, tante sfide, sorprese e dubbi in queste prime gare, un campionato che sembra già emozionante e che si presta ad essere molto interessante durante tutta la stagione. In quest’anteprima abbiamo intervistato il telecronista di Rai Sport, Edi Dembiski, con cui abbiamo parlato di favorite, sorprese, colpi estivi e coach, oltre ad analizzare tre big match di questa terza giornata.
–Pensiero sulla nuova formula della Serie A2?
“Mi piace molto, trovo che in qualche modo abbiano scelto di ritornare a una formula un pò più meritocratica e che riunisce il sentimento unico nazionale di seguire un intero campionato e non magari un solo girone perchè tifoso della mia squadra. Viene dato valore alla squadra che arrivata prima alla fine della stagione possa raccogliere gli sforzi fatti e che venga promossa.
–In queste prime due giornate quali sono state le squadre delusioni e chi invece le sorprese?
“Soltanto alla prima giornata il 50/60% dei risultati credo siano stati a sorpresa, sono cadute la maggior parte delle grandi però ti dico che a me sembrava abbastanza immaginabile, dopo tutti questi anni di esperienza posso dire che le grandi squadre favorite alla promozione hanno dei carichi di lavoro differenti che puntano alla lunga durata della stagione, lo si è visto anche in Eurolega. Quindi l’inizio di stagione regala sempre delle sorprese, di medio squadre che hanno ribaltato i pronostici e le favorite che sono un pò caduto. Probabilmente la miglior sorpresa in assoluto è l’Urania Milano per il tenore delle avversarie che ha battuto.
–I colpi estivi dell’A2 (Gabriel, De Nicolao, Gentile, Robinson, Pullen ecc.) hanno scelto di scendere in questa categoria piuttosto che restare in Serie A. Quali sono i motivi dietro questa scelta?
“E’ oggettivamente difficile capire il perchè di una motivazione simile, non ci si immagina che uno straniero prenda di più in A2 piuttosto che in A1, sicuramente però le società hanno fatto un extra sforzo, non penso però fosse superiore alle squadre di A1. Vuol dire però che i giocatori avranno maggior senso di responsabilità, più possessi e coinvolgimento nel sistema, oltre ad un minutaggio maggiore. Non è impossibile vedere grandi giocatori in A2: ci sono passati Oscar, a Pavia; Mario Boni; Carlton Myers con il record di 87 punti; Mike Mitchell a Reggio Emilia; il papà di Kobe Bryant. Non so se questi giocatori siano stati effettivamente attratti dalla bellezza e dalla storia di questo campionato, ma è comunque molto bello che abbiano preso questa scelta perchè il campionato di quest’anno è bellissimo.
–Anche alcuni allenatori, tra cui Brienza (miglior coach Serie A 23/24) sono arrivati in A2 non trovando spazio nella Serie A, perchè?
“Scelte curiose, da un lato mi verrebbe da dire che però lascia un punto interrogativo, più per la Serie A che per l’A2, che ha colto opportunità incredibili e bene hanno fatto, ma sono molto perplesso come la Serie A si sia lasciata scappare il miglior coach in carica, Cantù vuole chiaramente andare in Serie A, gli manca da troppi anni, però come fa a non restare un pò di dubbio sul perchè certe squadre di A1 abbiamo lasciato andare allenatori che hanno scritto tante pagine di storia. L’A2 ci ha guadagnato, ma ormai lo sappiamo, arrivano le proprietà straniere che mettono un coach straniero, succede anche nel calcio, come accaduto a Pistoia, va accettato anche questo nel mondo come è fatto oggi.
–La Fortitudo Bologna ha scommesso sul nuovo coach Cagnardi e ha fatto un grande acquisto come Gabriel, può tornare in Serie A?
“La Fortitudo deve, insieme a Cantù, dato che sono uscite sconfitte dalla finale. Cagnardi è andato da una squadra all’altra, un fatto abbastanza curioso, la Fortitudo ha riconosciuto il merito anche solo di esserci arrivato e riaprendo una serie vincendo in trasferta dopo lo 0-2 in casa. Cagnardi è una scommessa perchè al livello più alto non lo abbiamo ancora visto vincente e sappiamo che la piazza della Fortitudo è estremamente esigente e competitiva, sono molto curioso come in una squadra con Gabriel, Freeman e Aradori gestirà i galli nel pollaio, ma la Fortitudo ha un potenziale enorme.
–Brindisi e Pesaro riusciranno a risalire subito?
“Una delle due può darsi anche che non lo faccia, ci sono troppe squadre con ambizione di salire, è bellissimo questo, però ci saranno un sacco di deluse perchè i posti rimangono due, quindi alla fine dell’anno ci ritroveremo a dire che qualcuno è andato oltre le aspettative, magari ci sarà una sorpresa che andrà in Serie A tra quelle che non abbiamo citato finora, e la formula renderà tutto più affascinante. Pesaro, Brindisi, Cantù, Fortitudo, Verona non possono partire senza avere l’obiettivo di salire. Brindisi dopo i tanti anni in Serie A, le due finali di Coppa Italia consecutive, come possiamo non metterla tra le favorite per la promozione.
–Orzinuovi, Rimini e Verona si sono migliorate, avranno qualche possibilità di inserirsi nella lotta?
“Per i playoff di sicuro perchè i roster e i coach di queste squadre sono interessantissimi, prenderei più con le pinze queste squadre non favorite da subito che però hanno iniziato fortissimo, anche se la Serie A2 ci ha sempre insegnato che è un campionato come il Tour de France, durante il cammino vedi le vittime che il campionato miete e chi invece riesce a staccarsi e ad andare avanti. C’è del potenziale in Orzinuovi, Rimini e Verona, possono arrivare nei playoff e diventare delle mine vaganti, ma può anche darsi che in un unico momento della stagione butti tutto il lavoro.
–Le due neopromosse, Avellino e Livorno, sembrano squadre molto interessanti, riusciranno a salvarsi?
“Con due giornate credo sia quasi impossibile rispondere, anche qui prenderei un pò con le pinze il colpo esterno di Avellino perchè a Brindisi mancano ancora giocatori, e come già detto le grandissime hanno bisogno di tempo per trovare ritmo e risultati. Avellino e Livorno però hanno del potenziale per fare bene, soprattutto Livorno che ha dei grandi veterani che ci metteranno del tempo per entrare in forma. Avellino invece penso sia più da scoprire rispetto a Livorno, è una piazza che manca da tanti anni mentre i toscani avevano già un progetto estremamente ambizioso che puntava già da qualche stagione ad essere qua.
–Quanto dista il livello dell’A2 da quello dell’A1?
“Pochissimo, le definirei una solo Serie A e l’altra Serie A1, non A2, quasi una A.5. Il livello è altissimo, secondo me è molto più vicino il livello delle squadre di A2 di quanto lo sia quello tra Milano e Bologna con le altre squadre di Serie A. L’A2 è un campionato estremamente più competitivo della Serie A, molto più divertente e più equilibrato, mentre nella massima categoria ci sono delle squadre che possono mettere in difficoltà le due grandi, lo si vede in Coppa Italia, che però è un torneo di 4 giorni, ma alla fine il discorso campionato si deciderà sempre tra le solite due, in A2 questo concetto è inesistente.
–Un pensiero sulla Serie A, Trapani riuscirà a spostare gli equilibri?
“Trapani deve spostare gli equilibri perchè gli investimenti, l’ambizione e l’onda di entusiasmo avuti dalla promozione li spinge ad essere una delle potenziali protagonista tra i primi 4 posti, per la finale scudetto dipenderà più da come Milano e Bologna si troveranno in quel momento. Trapani ha costruito una squadra potenzialmente molto forte che la porta ad essere la terza forza del campionato, a seconda di chi incontrerà ai playoff tra le due favorite, presumibilmente in semifinale, potrà provarci, anche se ad oggi è difficile immaginarsi una finale diversa da Milano contro Bologna. Uno scherzetto, però, potrebbe sempre arrivare.
–Analisi della sfida tra Rimini e Fortitudo Bologna, con i biancoblù alla ricerca di risposte dopo la brutta sconfitta all’esordio.
“Una sfida molto interessante, non sarei stupito se finisse con la vittoria di Rimini ma ugualmente non sarei stupito se la Fortitudo trovasse abbastanza velocemente il suo equilibrio e in qualche modo dettasse legge in trasferta. Deve ancora recuperare tutti e prima o poi la Fortitudo inizierà a trovare ritmo, che sia da questa giornata o dalla prossima è solo questione di tempo. Rimini però è una di quelle squadre che in questo momento può approfittarne. Equilibrio, siamo quasi al 50 e 50 di possibilità di vittoria ciascuna.
–Analisi della partita tra Udine e Torino, due squadre molto interessanti e che possono inserirsi nella lotta promozione.
“Altra sfida molto bella, Udine un pò in ritardo, Torino deve registrarsi, qualcosa ha perso a livello tecnico, però ha un coach incredibile. Anche qui sbilanciarsi è complicato, vedo leggermente favorita Udine con Torino che però potrebbe vincerla grazie anche al fattore campo, forse Udine leggerissimamente avanti.
–Il big match di giornata sembra essere Forlì-Verona, i padroni di casa vogliono confermare la buona vittoria in casa mentre gli ospiti sembrano essere in forma in quest’inizio.
“Coach Ramagli dopo la sconfitta con l’Urania ha detto che l’ultimo quarto lo hanno giocato in modo vergognoso e da far schifo, parole estremamente dure. Verona non ha più difeso, dopo la prima giornata si aspettavano un approccio differente, sono riusciti a recuperare solo dopo la metà del terzo quarto però poi hanno ceduto di schianto, sono stati molto Pullen-centrici e anche questo è stato riconosciuto da coach Ramaglia, nella seconda parte dell’ultimo quarto infatti la squadra ha cercato ripetutamente solo ed esclusivamente Pullen, questo ovviamente non si può fare tutto l’anno, primo perchè il ragazzo è dell’89, non si può immaginare che ogni finale di partita si vada da lui. Verona esplorerà le sue possibilità, Forlì sembra favorita ma se Ramagli ha strigliato i suoi a dovere ed riequilibra i suoi possiamo vedere la Verona della prima giornata che ha vinto subito in trasferta, e non sarei stupito se dovesse ripetersi anche a Forlì.
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Foto di Ciamillo Castoria