BOLOGNA – È stata una partita vera, avvincente da Eurolega. Non sono mancati i colpi proibiti e le parole grosse: l’Efes si impone 85-80 al PalaDozza contro una Virtus Bologna più che mai combattiva.
Non basta cuore e orgoglio alla squadra di Scariolo per battere la squadra bi campione d’Europa. La gara si conclude con il coro “vi vogliamo così” di tutto il palazzo, sinonimo di apprezzamento e di consapevolezza che sul campo è stato messo tutto. Anche più delle possibilità probabilmente. Infatti la Virtus ha persino avuto l’ultimo tiro disperato per pareggiare con Cordinier. Ma la palla si è infranta sul ferro e l’Efes ha potuto festeggiare il successo, il secondo in settimana in terra italiana.
La partita è stata durissima, nervosa culminata con uno scontro tra Milos Teodosic e uno degli arbitri. Il serbo è entrato quasi a contatto con l’ufficiale, dopo un fallo fischiato. Ne è conseguita l’espulsione (a 5′ dal termine) che però non ha scoraggiato la Segafredo che comunque è rimasta in partita, anzi ha proprio imbastito una rimonta esaltante.
Per la Virtus arriva la seconda sconfitta settimanale, ma è più che mai dignitosa dopo il ko ad Atene con il Panathinaikos.
Per la Virtus sono mancati solamente i dettagli per regalarsi una partita e una serata indimenticabile. Iffe Lundberg segna 22 punti, Semi Ojeleye e Jordan Mickey 15.
Per l’Efes è super Will Clyburn con 21 punti, ma non sono da meno Beaubois con 19, Micic con 22 e l’ex Mbaye con 11.

La cronaca

Avvio a marce alte. Le squadre si battono colpo su colpo si dai primi possessi: dopo 5’ la Virtus è avanti 10-9.
Dopo la prima fase di studio, inizia ad emergere la pericolosità offensiva degli uomini di Ataman: Bryant segna i canestri che portano i turchi sul +5 (15-10).
La Segafredo non molla e infatti chiude il primo quarto sotto solo di una lunghezza sul 19-18.
L’Efes anche nel secondo quarto fa la partita, ma la Virtus riesce a mantenere bene l’urto. A Beaubois e Clyburn rispondono Lundberg e Ojeleye. Nella seconda parte di periodo i turchi vanno sul +5 (36-31).
All’intervallo si va sul 34-40.
La Virtus al rientro in campo prova a rimanere viva e lo fa con Cordinier e Lundberg, ma l’Efes trascinato dal solito Clyburn è avanti 53-45.
I turchi non si fermano più. E l’ex M’baye si mette in proprio con 3 triple di fila: la Virtus insegue ora 47-61.
L’ultimo quarto comincia con la Virtus sotto di 10 lunghezze: 53-63.
I primi possessi dell’ultimo periodo sono incoraggianti. Ojeyele si mette in proprio con 5 punti di fila e Ataman chiama time out sul 64-58 a 9’ dalla fine.
La gara rimane combattuta. L’efes è avanti ma la Virtus non molla. A 4.25 poi il fattaccio. A seguito di un contatto a centrocampo viene fischiato un fallo a Teodosic che preso dall’ira (per il controllo al replay per decretarne eventualmente un antisportivo) ha letteralmente aggredito l’arbitro che non ha potuto far altro che espellerlo: l’Anadolu perciò ha 3 tiri liberi ed il possesso.
La Segafredo non si fa sopraffare dagli eventi e imbastisce una rimonta che culmina con il -3 (74-77) a 1.30 dalla fine.
I padroni di casa trovano il -1 ma poi dall’altra parte viene fuori tutto bene l talento di Clyburn che mette un canestro impossibile: 76-80 a 30” dal termine.
Nonostante i disperati tentativi finali la Segafredo si deve arrendere. L’efes vince 85-80. 

QUI le statistiche complete del match

Eugenio Petrillo

Nell’immagine Daniel Hackett, foto Ciamillo-Castoria