Varrà quel che varrà, ma resta un risultato storico.

La Lettonia ottiene il quinto posto finale facendo suo il derby del Baltico con un netto 98-63.

Sugli scudi le prestazioni realizzative di Arturs Kurucs (20) e dell’ex Barcellona Rolands Smits (17), ma a far più notizia sono i ben 17 assist serviti da Arturs Zagars, a conferma delle buonissime sensazioni che ha lasciato in questo Mondiale e gli sono valse i riflettori puntati di varie squadre di Eurolega.

Gara costantemente in mano agli uomini di Banchi, trovatisi ad inseguire soltanto sullo 0-2 che inaugurava il tabellino grazie al tap in di Valanciunas. La replica granata è un 8-0 di break con 5 punti del più giovane dei fratelli Kurucs e la tripla di Smits.

La replica dei lituani è sempre nelle mani del centro dei New Orleans Pelicans; è lui a tenere in scia i suoi tra schiacciate e peso nel pitturato (16-11) ma è troppo solo in mezzo all’apatia dei vari Jokubaitis e Brazdeikis – tra gli altri.

Che sia effimera la speranza lo chiarisce subito la corsia preferenziale tra Zagars e Arturs Kurucs che produce altri due canestri pesanti, valgono il +11 che doppia gli avversari (22-11); la reazione arriva da uno dei momenti di accensione di Jokubaitis che segna 5 punti consecutivi (26-20), tuttavia il trentino Grazulis ristabilisce i 3 possessi di distacco al 10’ (28-20).

Ed è proprio l’ex Tortona a rendersi nuovamente protagonista in avvio di secondo quarto: un canestro per tenere le distanze, una stoppata a cancellare il tentativo di Kuzminskas danno il là a 10’ in cui la squadra di Banchi non alza il ritmo ma riesce a controllare gli avversari.

Il risultato è un elastico in cui la Lettonia tocca anche il +12 (34-22) quando Strautins, da quest’anno a Tortona, mette nella retina il sottomano a cui l’aveva invitato Davis Bertans. La Lituania rientra sotto la doppia cifra di svantaggio con Sedekerskis e Valanciunas (36-30) ma fatica a tenere la vitalità di Strautins e viene ricacciata a -13 (49-36) che diventa -11 al 20’ grazie ai liberi di un mai domo Valanciunas.

Al rientro dagli spogliatoi la Lettonia batte il pugno sul tavolo.

Ancora una volta è Grazulis ad incaricarsi di eseguire la sentenza promulgata da Banchi: altra stoppata – stavolta a Brazdeikis – poi tripla per allungare ulteriormente nel punteggio. Il divario lievita fino ai 17 punti con Kurucs che centra il bersaglio dalla lunga distanza (55-38).

Il lungo trentino, ora, è in una dimensione diversa dal resto dei giocatori in campo: altra tripla, poi l’assist per Kurucs che permette di sfondare il muro dei 20 punti di vantaggio (61-39).

Il canestro si trasforma in chimera per i lituani, solo Motiejunas trova punti a palla in movimento, nel frattempo la Lettonia si diverte e tocca il +25 (66-41) con la combinazione tra i due Kurucs.

Il trentello è questione di tempo: Rodions Kurucs alza il pallone, Smits si fa trovare in quota ed affonda nel ferro il 72-42; mancano 3’45” alla fine del terzo quarto ma la gara non ha più nulla da dire.

Al 30’ è 77-47.

Del quarto periodo si segnala soltanto il massimo vantaggio di 37 punti (89-52) raggiunto al 33’ con la tripla di Skele.

L’unico rammarico per i lettoni è il non aver raggiunto quota 100, il traguardo sfuma sull’errore di Kurucs a 24” dalla sirena ma non macchia la netta affermazione di Zagars e compagni.

Sul Mar Baltico cambiano gli equilibri, soprattutto per merito di un allenatore a cui la federazione ha dato carta biancoa per introdurre cambi nel modo di gestire il movimento in un paese di poco più di 3 milioni di abitanti.

Qualcuno dovrebbe prendere appunti.

QUI le statistiche del match

 

Nell’immagine Andrejs Grazulis, foto FIBA

Elio De Falco