Una Segafredo in grande emergenza questa sera, scende in campo nella prima gara casalinga d’Eurolega del neonato 2025. L’avversario di serata è quel Baskonia di coach Laso, sconfitto all’andata dai bianconeri, grazie al “tiro da quattro” di William Clyburn all’ultimo istante di gara.
Proprio l’americano di Detroit, classe 1990, sarà uno dei grandi assenti della serata, a seguito dell’infortunio patito durante la gara di campionato a Reggio Emilia, un lesione parziale alla fascia plantare del piede sinistro, che lo terrà lontano dai campi di gioco per almeno tre mesi, salvo complicazioni. Una tegola di dimensioni enormi, considerando che contemporaneamente, sono ancora assenti sia Toko Shengelia (almeno lui sulla strada del pieno recupero) ed Ante Zizic, la cui storia clinica della borsite al gomito, non ha ancora imbroccato la giusta via della guarigione, il rischio di un piccolo intervento di pulizia in day hospital (come quello fatto da Belinelli in passato), potrebbe paventarsi se le cure a cui si sta sottoponendo il lungo croato, non avessero il risultato sperato.
Una Segafredo così orfana di tre elementi importanti come quelli sopra citati, si appresta ad affrontare i baschi che schiumano ancora rabbia, per la sconfitta patita a Vitoria, arrivata proprio quando stavano già cullando il sottile piacere di una serata di gloria, davanti al loro pubblico.
Coach Ivanovic, dovrà ancora una volta fare di necessità virtù, qualità che ad oggi ha dimostrato di possedere, non facendo mai trasparire alcuna preoccupazione sulla carenza di organico con cui si trova a lavorare da un mese a questa parte. Che il suo non fosse un compito facile, lo sapevano anche i portici della città turrita, dover fare i conti con un reparto lunghi già limitato a causa della totale assenza di Cacok sin da inizio stagione, dagli infortuni di Shengelia e Zizic, oltre al dover recuperare “in primis” mentalmente, uno come Rayjon Tucker, e rimettere in forma elementi come Polonara e Hackett, era per il tecnico montenegrino una missione equiparabile a quella del più famoso Ethan Hunt, eroe della serie cinematografica di Mission Impossible. Dusko, come l’eroe diretto nel primo episodio da Brian De Palma, ha sinora dimostrato di potercela fare, come tutti i film di suspense, il risultato arriva sempre all’ultimo istante e rischiando l’inverosimile, ma alla fine il buono prevale sul cattivo, nonostante le numerose vicissitudini che gli si parano davanti.
Ivanovic sta proprio attraversando questo capitolo infernale, dovendo fare i conti con un organico già piuttosto risicato sin dal suo insediamento, oggi addirittura al limite inferiore minimo disponibile, pur dovendo affrontare un calendario che non concede ne tregua, ne momenti di minor tensione, perché ogni gara è importantissima nelle due competizioni che la Segafredo sta affrontando. E come ogni film di azione e rischio che si rispetti, ecco ormai sulla porta arrivare a grandi passi la final four di Coppa Italia, quel trofeo tanto agognato quanto sognato dalla proprietà, in particolar modo dal patron Massimo Zanetti, che lo vorrebbe in bacheca per colmare quell’unico posto rimasto vuoto, dal suo insediamento, nelle vittorie in campo nazionale.
Purtroppo l’infortunio di Clyburn, ha aperto un nuovo capitolo di discussione sulle vicende societarie attuali, quelle che dall’estate scorsa hanno visto parecchi capitoli, anche piuttosto ricchi di tensione, fra chi comanda la Virtus. Sin dall’inizio delle competizioni, il dictat è sempre stato bene chiaro, nessuno sarebbe arrivato in roster, salvo uscite importanti che avessero creato nuovo spazio salariale.
Anche la rinuncia a Cacok, dopo la risoluzione del contratto con la lega nazionale (ma non con l’Eurolega, con cui rimane una vertenza tutt’ora aperta), ha soddisfatto i requisiti necessari per andare a colmare l’assenza di un lungo con un nuovo elemento.
Ma lo stop di oltre tre mesi del numero 8 della Segafredo, e la situazione non del tutto chiara di Zizic, pone la dirigenza nella situazione di riunirsi attorno ad un tavolo e capire cosa si voglia fare, per evitare di mandare all’aria una stagione che almeno in campo nazionale, avrebbe ancora diverse possibilità concrete per aggiudicarsi un trofeo.
Per fare ciò, servirà prevedere un extra budget, necessario ad ingaggiare un giocatore che possa al momento sostituire Clyburn sotto l’aspetto realizzativo, senza esserne necessariamente un clone come caratteristiche di gioco. Se si potesse trovare un elemento che garantisse un fatturato equivalente a Will, ma avesse caratteristiche di gioco leggermente diverse, al ritorno di Clyburn, lo si potrebbe sfruttare come “complementare” all’americano e non come cambio durante le gare. Questa soluzione permetterebbe così alla Segafredo di avere maggiori opzioni sia in attacco che in difesa che potrebbero tornare molto comode a fine stagione, quando ci si andrà a giocare le proprie chance per il titolo nazionale.
Ora però, serve principalmente capire cosa vorranno fare i soci, sono loro che hanno in mano il destino della società e di questa stagione, nata decisamente sotto una cattiva stella, ma non ancora del tutto compromessa, saranno quindi i due uomini della maggioranza, Massimo Zanetti e Carlo Gherardi a decidere come dovrà lavorare nei prossimi mesi l’uomo delle Mission Impossible Dusko Ivanovic, se col solo materiale attualmente a disposizione, oppure fornirgli un’arma in più per combattere con maggiori opportunità di riuscita, le prossime battaglie sportive.
Palla a due alle ore 20,45 agli ordini dei signori Pukl, Ryzhyk e Obrknezevic. Diretta televisiva su Sky Sport e DAZN, mentre la consueta radiocronaca sulle frequenze di Nettuno Bologna Uno, sarà come sempre curata da Dario Ronzulli.
Alessandro Stagni
Nell’immagine uno dei grandi assenti di stasera, William Clyburn (foto Ciamillo Castoria)