La Segafredo ancora sconfitta in Eurolega, scende in campo questa sera al Palaleonessa per provare a cancellare l’ennesima delusione di una stagione Europea che si può già virtualmente chiudere, nonostante le partite da giocare siano ancora parecchie. Il ruolino di marcia sin qui registrato, non permette voli pindarici, seppur la matematica ancora non la condanni a semplice osservatrice della coppa più prestigiosa del basket europeo, ma la storia della competizione insegna, che le squadre più forti escono alla distanza, rendendo l’ultima parte della competizione, ancora più aspra e dura per chi vuole emergere, non avendo lo stesso roster in termini di qualità e lunghezza della panchina.
Gli uomini di coach Luca Banchi anche a Parigi hanno provato a giocarsi la partita, ma il problema del gruppo assemblato quest’anno rimane lo stesso, sono sempre pochi quelli che forniscono un apporto positivo alle sorti della squadra, mai sufficienti sino in fondo per invertire una sorte che li ha visti troppe volte sconfitti nelle ultime curve delle gare sin qui giocate.
A differenza dello scorso anno, quando nei finali punto a punto, i bianconeri hanno spesso trovato lo spunto per chiudere la gara, in questa stagione sta mancando innanzi tutto l’uomo a cui affidare l’ultimo tiro, oltre ad una evidente minor apporto di quelli che avrebbero dovuto sostituire color che se ne sono andati.
Che il roster non abbia sin qui risposto alle aspettative è ormai un fatto evidente, le scommesse fatte in estate non hanno ancora prodotto quanto ci si aspettasse, i motivi sono tanti, ma purtroppo la stagione non aspetta, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Sarebbe opportuno fare degli aggiustamenti, sopratutto pensando al fatto, che si è persa per strada pure la speranza che potesse aggiungersi al gruppo Devontae Cacok, ma dalla dirigenza non è arrivato alcun segnale, bloccando così un mercato che non arriverà in soccorso di un gruppo già corto di suo, reso ancor più asfittico dalle prestazioni deludenti di alcuni.
Coach Luca Banchi può provare a rimescolare le carte, ma quando dalla panchina si alzano elementi che scendendo in campo, non forniscono l’apporto sperato, la naturale conseguenza è dover ricorrere agli stessi, con la naturale conseguenza di trovarseli spesso in debito di ossigeno nei finali di gara.
La cosa che fa maggiormente meraviglia, è che dalla proprietà si continui a professare fiducia in un gruppo che ha dei limiti oggettivi, in Europa sta dimostrando di non poter competere per l’obiettivo prefissato, mentre in Italia, dovrà comunque fare attenzione quando si andrà a giocare ogni due giorni, non avendo a disposizione ricambi che al momento possano garantire affidabilità e qualità.
Quella di stasera a Brescia, rappresenta l’ennesima gara in cui i bianconeri dovranno affrontare una formazione che vorrà provare a regalarsi la serata magica, battere la blasonata squadra che compete in Eurolega, una delle pretendenti al titolo finale. In più, al Palaleonessa aspettano da tempo una vittoria della propria squadra, sono ormai diversi anni che la Virtùs banchetta in terra lombarda (l’ultima vittoria bresciana risale al 2019 con la famosa bomba di tabella di Luca Vitali).
Brescia si presenta all’appuntamento odierno con un ruolino di marcia di tutto rispetto, terza in classifica con una sola vittoria in meno delle Vnere, ha tutte le caratteristiche per mettere in difficoltà gli uomini in bianconero, avendo dalla propria parte anche un intero palazzo che nell’occasione sarà praticamente sole out.
La Segafredo dovrà far valere la propria fisicità, e sperare che anche le seconde linee, apportino un contributo che sia degno di un torneo nazionale non così semplice come per altri paesi.
Sulla panchina della Leonessa, siede un ex ancora molto amato a Bologna, quel Peppe Poeta che vestì il bianconero dal 2010 al 2013, giocando 83 gare con la maglia Virtus. Il buon Peppe, dopo un periodo come secondo a Milano alla corte di Ettore Messina, ha intrapreso la strada di head coach affidandosi ad un gruppo ben assemblato, dove spiccano le prestazioni del play Nicola Ivanovic, del lungo Miro Bilan e di Amedeo Della Valle.
Alla Segafredo spetta il compito di non farsi trascinare nella bagarre bresciana, cercando di imporre il proprio gioco e sfruttando la maggiore qualità dei suoi uomini migliori. Uscire con una vittoria questa sera dal Palaleonessa, sarebbe sicuramente la miglior medicina per un gruppo ancora ferito dall’ennesima sconfitta europea che la relega all’ultimo posto in classifica in compagnia dell’Alba Berlino, prossimo avversario al ritorno all’Arena in fiera.
Alessandro Stagni
Nell’immagine William Clyburn (foto Ciamillo Castoria)