Dopo l’ottava sconfitta in Eurolega consecutiva, che ha praticamente sancito la posizione in classifica della Virtus, sarà penultimo o addirittura ultimo posto se l’Alba dovesse avere qualche sussulto nelle ultime gare, la Segafredo si appresta questa sera a scendere in campo per affrontare Trieste in un match di campionato che non ammette errori, visto quanto successo a Napoli nell’ultima trasferta.
Mancata clamorosamente la possibilità di rimanere sola al primo posto, opportunità che le avrebbe consentito di affrontare le restanti gare con un piccolo margine sulle inseguitrici, ora la squadra di coach Ivanovic, è chiamata a prestare la massima attenzione su ciò che rimane da giocare, per non incorrere nell’ennesimo fallimento di questa stagione, che ha sinora regalato più dolori che gioie al pubblico bianconero.
Quella di stasera è un’0altra gara difficile, vista anche la probabile sete di vittoria che avranno in corpo i padroni di casa dopo la brutta figuraccia rimediata a Trapani, in cui sono statti travolti dagli uomini del presidente Antonini. Trieste è società seria, che ha un obiettivo ben preciso in questa annata, quello di centrare la qualificazione playoff, ed è a tutt’oggi seria candidata a farlo, vista la buona posizione in classifica. Ma anche la squadra guidata da coach Christian, attualmente settima in graduatoria, non può più permettersi passi falsi, Venezia è minacciosa alle sue spalle, accusare un’altra battuta d’arresto, perlopiù casalinga, sarebbe molto pericoloso.
La Segafredo dal canto suo, dovrebbe avere bene a mente cosa successe nella gara d’andata a Bologna, quando Ross e compagni prevalsero nel finale grazie ad una serie di canestri da tre punti che fecero la differenza, dimostrando per l’ennesima volta che avere giocatori che possiedono il tiro da oltre l’arco, nei momenti cruciali di una gara punto a punto, possono far pendere l’ago della bilancia a proprio favore.
Tiro da tre punti su cui la Virtus ha sempre difettato da quando è iniziata questa stagione, probabilmente la meno entusiasmante da quando la Segafredo è tornata nell’Europa che conta. Il solo Belinelli ha nelle proprie corde la soluzione da fuori che possa garantire continuità ed affidabilità, gli altri sono sempre andati a singhiozzo, con più assenze che presenze alla voce “tripla”. Il rientro di Clyburn potrebbe migliorare questa speciale classifica, anche se l’americano è reduce da un paio di mesi di stop, certi meccanismi dovranno essere oliati al meglio per poter ricominciare a funzionare, pur sapendo che lo stesso Will, ottimo giocatore, non si può certamente definirlo uno specialista del tiro da oltre l’arco.
Colui che dovrebbe dare quel qualcosa in più alla Virtus da oltre l’arco è Justin Holiday, arrivato con la nomea dello specialista di tale fondamentale, ma al momento totalmente assente nelle statistiche quando è stato impiegato. In realtà all’americano, fermo da otto mesi prima di rimettere piede in campo con la Segafredo, sono state concesse poche opportunità, ma soprattutto gli è stato chiesto di fare ciò che in NBA non faceva, quello di tirare uscendo dai blocchi, simulando i movimenti di capitan Belinelli, mentre il numero 1, nel campionato oltreoceano era solito tirare da fermo utilizzando gli scarichi dei compagni.
Ci sono poi altri aspetti che possono aver influito sullo scarso rendimento al tiro del nuovo arrivato, il fatto che i campi europei siano più piccoli, la differenza con cui si marca l’avversario e tanti altri piccoli aspetti che fanno parte di quel lotto di esperienze che un giocatore deve assimilare quando dagli Stati Uniti, arriva a giocare in Europa.Sono parecchi gli atleti che hanno faticato ad adattarsi al gioco europeo, molti hanno avuto bisogno di un anno di apprendistato, sopratutto quelli che non hanno nelle loro corde, caratteristiche particolari che possono sposare immediatamente il nuovo tipo di gioco. Holiday è comunque un buon difensore, lo ha dimostrato nei minuti in cui è stato impiegato, ma ad uno come lui viene chiesto soprattutto di segnare, e farlo da lontano, perchè quello serve alla Segafredo in questo momento.
Nelle ultime gare di campionato è stato sacrificato per far posto ad altri come Tucker e Grazulis, da questa sera a Trieste probabilmente lo rivedremo fra i dodici, coach Ivanovic dopo le ultime prove dei suoi, in cui non hanno certo brillato per impegno, soprattutto alcuni elementi, ha deciso di cambiare registro e identificare un lotto di elementi con cui si andrà sino in fondo, coloro che verranno esclusi, probabilmente vedranno le restanti gare della stagione dalla tribuna, a questo punto della stagione servono gerarchie precise ed un gruppo che sia concentrato e sul pezzo ad ogni gara, non ci si possono più permettere passi falsi come quello di Napoli, le figuracce non saranno più tollerate.
La gara di stasera può sicuramente definirsi uno spartiacque della stagione, la Virtus deve a questo punto dare una risposta seria e potente sulla propria volontà di provare a giocarsi lo scudetto, non è accettabile vedere un gruppo che affronta le gare di campionato perdendo contro l’ultima in classifica, mentre in panchina qualcuno accenna sorrisini e sembra non percepire la gravità del momento.
Ci si aspetta quindi una prova di serietà e maturità da parte di un gruppo che ha nel proprio potenziale, tutte le carte in regola per poter prevalere su campi come quello di Trieste, vendicando l’ingloriosa sconfitta dell’andata, se non altro per orgoglio personale, per lanciare un messaggio al campionato che per vincere il tricolore quest’anno, si dovrà passare anche da Bologna.
In ambito societario, parecchie cose si sono dette in settimana, voci contrastanti continuano a circolare in città su presunti acquisitori, su improvvisi abbandoni da parte di chi, ultimamente ha manifestato invece la grande volontà di rimanere al proprio posto, ed essendo invece più presente negli affari societari, citofonare Massimo Zanetti.
Bologna è sempre una bella città, una volta sotto i portici si poteva incontrare uno come Divac, ormai prossimo alla firma con la Virtus, oppure uno come Del Vecchio, titolare di Luxottica, che nel giro di qualche ora avrebbe rilevato le quote del Bologna calcio. Indubbiamente, belle fantasie che sono circolate per anni, senza mai trovare realmente riscontri reali, come probabilmente quelle di trattative già concluse su cordate pronte a subentrare al re del caffè, perchè alla fine, la regola sugli affari è sempre quella, la differenza fra parlare di soldi e i soldi, sono i soldi. E per comprare una società di basket come la Virtus, servono i soldi, non le chiacchiere.
Palla a due alle ore 20,00 agli ordini dei signori Giovannetti, Quarta e Valleriani, diretta su Eurosport 2 e DAZN, mentre la radiocronaca irradiata dalle frequenze di Nettuno Bologna Uno, sarà come sempre curata dalla consueta voce di Dario Ronzulli.
Nell’immagine Matt Morgan, al primo anno in Virtus (foto Ciamillo Castoria)