La prima vittoria in trasferta non si scorda mai, ed è pesantissima. Sassari crolla 86-81 fra le mura amiche contro una Varese stoica, solida e con tantissima attenzione ai dettagli. Una risposta super la vittoria di ieri di Napoli, una risposta anche a tutte le altre concorrenti alla salvezza. In un finale thriller, la squadra di Mandole mantiene i nervi saldi e porta a casa 2 punti che potrebbero aver escluso Sassari dalle final eight.
Sulla tripla del 68-80 di Johnson sembrava già tutto finito. Poi, un parziale di 8-1 della Dinamo aveva riaperto tutti i discorsi e sembrava aver fatto ricomparire i fantasmi nella testa dei biancorossi. Fobbs con due triple stava guidando la riscossa. In quel momento, l’immensa esperienza e caratura internazionale di Tyus, oggi autore di una prestazione sensazionale sui due lati del campo, con due stoppate consecutive su Bibbins e Varese che respira.
Mandole aveva chiesto una Varese unita, che giocasse da squadra e che giocasse come fa a Masnago. Sui rimbalzi difensivi c’è stata una risposta importantissima, degna del livello che una squadra dovrebbe tenere mediamente in A: 25 rimbalzi difensivi e 36 totali che hanno fatto la differenza. La risposta è stata veramente importante anche offensivamente, soprattutto da Johnson (18 punti con il 71% da 3) e da un grandissimo Alviti, da 14 punti e 4 assist ma soprattutto da una gestione cinica del finale. Sassari crolla e lascia andare probabilmente tutte le speranze per le Final Eight, dopo che aveva ottenuto 4 vittorie nelle ultime 5. Nonostante i 46 punti del duo Fobbs-Bibbins, che comunque hanno sofferto molto in difesa le scorribande di un Hands oggi in cattedra: 22 punti, 10 assist, una doppia doppia d’oro con qualche sprazzo di egoismo che macchia qua e là le sue superbe prestazioni.