Sono stati Spartans giocatori come Magic Johnson, Zach Randolph, Steve Smith e, più recentemente, Draymond Green e Jaren Jackson. Senza dimenticare che ad East Lansing hanno allenato Pete Newell, l’attuale coach Tom Izzo e, come assistente di Forddy Anderson, anche coach Dan Peterson.
Non sono insomma una squadra senza tradizione, e che anzi sotto l’attuale tecnico, in sella dal 1995, Michigan State abbia raggiunto la striscia di venticinque partecipazioni di fila al gran ballo significa molto, anche se magari chi non segue con costanza la NCAA può trovarlo un dato fine a sé stesso. Ma non lo è, perché significa costanza, studio, e tenacia nel cercare sempre di stare sempre nel gruppo di quelli che contano.
Le prime graduatorie della NCAA hanno già iniziato a far capolino sui siti specializzati, e MSU ha destato l’interesse degli addetti ai lavori. Merito anzitutto della decisione di AJ Hoggard e Jaden Akins di tornare a vestire la maglia bianco-verde: combo guard dall’accelerazione bruciante e dal tiro affidabile il primo, la sua intesa con il compagno di reparto, fisico e maggiormente propenso a prendere posizione nel pitturato, indirizzerà in maniera determinante quello che sarà il percorso degli Spartans.
Ad innescare entrambi sarà, verosimilmente, Tyson Walker, il play miglior marcatore dell’anno passato che ha approfittato della possibilità dell’anno di eleggibilità extra dato dalla pandemia. Stessa scelta di Malik Hall, che grazie alla sua abilità di passaggio e a quella di coprire entrambi gli spot di ala garantirà a coach Izzo di cambiare assetto in corsa.
Entrambi dovranno però guardarsi le spalle da due nuovi arrivi, rispettivamente Jeremy Fears Jr., regista da corsa e gioco in campo aperto, e Coen Carr, lungo capace di tagliare senza palla per farsi trovare sotto canestro e portare a casa poderose schiacciate. La stella più luminosa della nuova classe di reclute è però, secondo gli esperti, Xavier Booker, ala forte dalle lunghe leve, rimbalzista, in grado di mettere palla per terra e con un ampio raggio di tiro, che esce dalle sue mani morbido e fluido.
Michigan State sembra insomma una squadra profonda, con tutte le carte in regola per tornare alle Final Four per la terza volta negli ultimi cinque tornei. E chissà, forse anche a riportare ad East Lansing il titolo, a ventiquattro anni dall’ultimo.
Luigi Ercolani