Al termine di Milano-Verona, in sala stampa hanno parlato i due allenatori.
Queste le parole di Ettore Messina:
“Credo che la squadra abbia fatto un passo in avanti a livello difensivo, nel trovare un’identità precisa di quello che vogliamo essere com’era l’anno scorso e anche due anni fa. In attacco, abbiamo avuto momenti buoni e momenti in cui ci perdiamo, pensiamo ancora troppo a cosa fare, se dobbiamo passare o attaccare. La buona notizia è che sono tornati ad allenarsi con il gruppo Naz Mitrou-Long e Tommaso Baldasso. Questo ci permette di avere più giocatori a disposizione per le prossime partite, quella con il Real Madrid, la trasferta di campionato a Pesaro e poi la gara con la Virtus prima della sosta”.
Su Kevin Pangos: “E’ un giocatore che per diversi motivi è stato un anno senza giocare. Appena è arrivato qui si è fatto male, e questo ha complicato le cose. Oggi, dobbiamo avere pazienza, fiducia e attendere che ritrovi principalmente la miglior condizione fisica, perché gli mancano ancora un po’ le gambe quando tira da tre o va in penetrazione. Ma ha fatto tante partite di alto livello negli anni precedenti per metterlo in discussione. Vorremmo tutti che fosse già quello di San Pietroburgo, a tratti lo è, penso al secondo tempo con Brescia, alla gara degli 11 assist di Monaco. Secondo me aveva fatto due buone partite in trasferta in EuroLeague, poi le ha pagate. Il fatto che si sia fatto male anche Mitrou-Long non lo ha aiutato”.
Su Davies, Thomas e Hall: “Davies e Thomas hanno minuti buoni e poi qualche minuto meno buono. Dobbiamo avere tutti maggiore continuità, ma è normale in questo periodo. Ci arriveremo. Vale anche per Hall: con il rientro di tutti, potrà giocare più da esterno e ritrovare quella pericolosità offensiva che oggi non ha perché è troppo preoccupato di organizzare la squadra e qualche volta si dimentica di attaccare. E’ normale. Oggi nel primo tempo ha fatto bene, nel secondo meno. Dobbiamo rimettere tutti nel loro ruolo e ritrovare questi equilibri”.
Queste le parole di Alessandro Ramagli:
“Sapevamo che partita saremo venuti a giocare perché era normale che Milano giocasse questo tipo di partita; un match dove la presenza difensiva serviva a soffocarci. Devo dire che poi, anche nelle scelte, era molto chiaro che questo era l’obiettivo e non era facile trovare canali di gioco, anzi è stato molto complicato. La partita è andata con le modalità di preparazione che Milano ha scelto; quindi facciamo un grande complimento a loro che hanno sempre condotto con ampio margine e ruotando tutti i giocatori. Noi abbiamo avuto un buon momento soprattutto dalle seconde linee che hanno giocato con la faccia più sfacciata; per giocare queste partite serve un po’ di faccia tosta anche per prendersi qualcosa che va al di fuori della giocata o della situazione di gioco in sé. E’ chiaro, però, che abbiamo fatto grande fatica. Il controllo dei tabelloni di Milano, il fatto di averci limitato la capacità di muovere la palla sono stati decisivi. Il nostro attacco è stato molto sterile e la nostra difesa ci ha provato un po’ di più rispetto alle partite precedenti; però è chiaro che il taglio della partita era a basso punteggio quindi era normale che anche Milano non arrivasse a 100 punti. Però loro l’hanno decisa a livello di strategia con le modalità che hanno deciso di giocarla”.