FOTO: Andreas Zagklis, segretario generale FIBA (credit FIBA)

di Filippo Luini

Si è tenuta questo è pomeriggio alle 16:00 via Zoom la conferenza stampa FIBA con il segretario generale Andreas Zagklis, che ha ascoltato alcune domande dei giornalisti da tutto il mondo. Zagklis, prima di iniziare, ha voluto ricordare le difficoltà che il 2020 ha riservato a tutto il mondo, in particolare a quello del basket con le tragiche scomparse di David Stern, Kobe Bryant e Borislav Stankovic. 

Fulcro della conferenza è stato il concetto di flessibilità, capacità di adattarsi e guardare al futuro con occhi differenti, soprattutto in merito alla possibilità di vedere più spesso in campo le Nazionali.

In apertura Zagklis ha voluto sottolineare le difficoltà nel far conciliare le Olimpiadi e il termine della stagione NBA. “L’inizio dei Giochi Olimpici è stato deciso dal CIO, dunque, in quanto FIBA, non abbiamo avuto potere decisionale, ovviamente – sottolinea Zagklis. La NBA finirà, se si dovesse andare a gara 7 nelle Finals, qualche giorno prima di Tokyo 2021. Sono state ridotte le partite, da 82 a 72, è stata scelta una data intermedia d’inizio stagione come il 22 dicembre e i tempi, seppur stretti, per permettere anche agli ultimi giocatori di arrivare a Tokyo ci sono. Sono soddisfatto – chiude in questo senso il segretario generale – del confronto avuto con i nostri presidenti delle commissioni giocatori e competizioni, Nowitzki e Garbajosa”. 

Zagklis ha poi precisato sulla questione Europa: “Siamo molto soddisfatti del dialogo generato con i club che ci ha permesso di non cancellare eventi futuri, ma semplicemente di rimpiazzarli (a livello giovanile) con altre attività, oppure di posticiparli e anticiparli. Vorrei promettervi anche che torneremo a guardare il basket come più ci piace, facendo il tifo dagli spalti, ma purtroppo sarei un irresponsabile e vi mentirei: non posso dirvi con certezza che quella di febbraio 2021 sarà l’ultima bolla FIBA, la priorità – tuttavia – è quella di garantire la salute delle persone. Dipenderà molto anche da come procederà la distribuzione del vaccino”. 

La pandemia è stata anche uno stimolo per riflettere, guardare indietro e imparare dai propri errori. “Il Covid ci ha fatto capire quali sono le reali priorità nella nostra vita. La salute viene prima di tutto e, nel momento in cui non puoi giocare, gli sforzi si concentrano sulle possibilità che ci sono per tornare a farlo. Sono molto contento che, tutti noi, abbiamo saputo imparare dall’emergenza sanitaria. Siamo riusciti a capire che è necessario essere più flessibili, avendo trovato nuovi spazi nel calendario quando ci sembrava impossibile trovarli due anni fa, quando la situazione era normale”. 

Il progetto delle cosiddette finestre è iniziato tre anni fa e Zagklis ci tiene a precisare: “Dopo paure e incertezze le federazioni oggi hanno fiducia in noi, i tifosi ci seguono con entusiasmo e i club sono felici del sistema. Non posso parlarvi delle azioni e delle idee che hanno le altre organizzazioni – aggiunge riferendosi ad ECA per quanto riguarda il rapporto con Euroleague – tuttavia vi assicuro che c’è flessibilità da parte nostra. Abbiamo pensato a finestre che occupano il week end e i lunedì, abbiamo una concezione di basket molto ampia”. Secondo il segretario generale, infatti, sarebbe fondamentale dare ai tifosi l’opportunità di osservare diversi spettacoli: “Credo che al consueto alternarsi dei campionati e delle coppe, anche per il prodotto basket stesso, sarebbe utile avere più spesso le Nazionali in campo, e non solamente un paio di settimane all’anno in estate. L’idea delle finestre ci ha permesso di mettere le basi per questo cambiamento”. 

Sul “dualismo” con Eurolegue, Andreas Zagklis precisa: “C’è stato un momento in cui i rapporti erano davvero freddi, abbiamo dovuto ‘chiamare un timeout’, proprio come a basket. Ma adesso c’è apertura al confronto, possibilità di dialogo e massima flessibilità da parte nostra. È importante lavorare sul rapporto, pensare a collaborare e ad aiutarsi per rendere il basket un prodotto migliore”. 

Infine, a causa del Covid le perdite stimate sono ingenti, per FIBA, ma soprattutto per club e federazioni. “La FIBA gode di grande stabilità finanziaria – ha ammesso Zagklis – conosciamo le difficoltà del nostro basket e abbiamo voluto fornire alcuni aiuti soprattutto legati ai progetti con i più giovani”. 

Chiudiamo col comunicarvi una novità importante, la Coppa Intercontinentale si giocherà tra San Pablo Burgos (vincente Champions League Europa) e Quinsa (vincente Champions League America) a Buenos Aires a febbraio.