Nella giornata di Lunedì abbiamo avuto il piacere di intervistare Jeff Brooks, ala forte in forza all’Umana Reyer dal 2021. Jeff inizia a giocare a pallacanestro presso la Doss High School, per poi disputare quattro anni alla Pennsylvania State Univerity. Appena uscito da Pennsylvania Univerity si accasa a Jesi in Serie A2, l’anno successivo passa in Serie A1 con la Pallacanetro Cantù vincendo anche la Supercoppa Italiana 2012. L’anno successivo dice addio a Cantù per firmare con la JuveCaserta, l’ottima stagione disputata con la squadra campana gli vale la chiamata della Dinamo Sassari con cui disputa l’EuroLeague vincendo anche Supercoppa, CoppaItalia e Campionato. Nel 2015 firma con Saratov e successivamente si trasferisce a Malaga per due anni in cui vince anche l’EuroCup. Nel 2018 firma con l’Olimpia Milano un contratto pluriennale vincendo 2 Supercoppe (2018, 2020) e 1 Coppa Italia (2021). Nel 2021, dopo aver lasciato Milano si accasa alla Reyer Venezia firmando un contratto pluriennale.
Nell’intervista con Jeff Brooks si sono toccati diversi argomenti, dai successi con Sassari fino al suo arrivo a Venezia, passando per l’Eurocup vinta a Malaga e le sue stagioni a Milano.
Dopo la stagione vissuta a Caserta, hai firmato per Sassari. Che percorso è stato? Ci sono analogie tra i tre successi (Supercoppa, Coppa Italia e Scudetto)?
“Per ricordare quei risultati occorre tornare indietro alla prima cena di squadra. Eravamo un gruppo un po’ strano, fatto di tante personalità differenti e giocatori provenienti con background diversi. So che è una cosa comune in ogni squadra, ma a Sassari era qualcosa di estremo. Una cosa che non potrò mai dimenticare è la “fame” e la voglia già dal primo allenamento. I ragazzi volevano mettersi in mostra, ma lo facevano per essere a totale disposizione della squadra. Non c’era egoismo. E questo è emerso sin da subito e li ho capito che il nostro team era qualcosa di speciale. Infatti abbiamo vinto tre trofei e non si vincono tre trofei per caso”
Quando hai capito che avreste potuto vincere lo scudetto?
“L’ho capito dopo aver vinto i primi due trofei (Coppa Italia e Supercoppa n.d.r). Sapevo che se avessimo giocato di squadra, ovvero come sapevamo fare meglio, potevamo battere veramente chiunque. E questo è quello che è successo.”
Nel 2016-2017 hai vinto l’EuroCup con Malaga. Quali sono state le chiavi del successo?
“Senza dubbio quella che non ci siamo mai arresi. Durante la stagione regolare avevamo perso entrambe le partite contro il Bayern Monaco, ma poi ai quarti di finale siamo riusciti ad avere la meglio in una serie al meglio delle tre partite. Poi in finale affrontammo Valencia contro cui, durante la stagione tra campionato e coppe, avevamo perso tutte e cinque le partite. Ma poi con due vittorie di fila nella finale abbiamo ribaltato la serie e vinto il trofeo. Quindi la chiave del successo in EuroCup è stato proprio questo. Guardare avanti, non fermarsi alle difficoltà e alle sconfitte subite in precedenza. Eravamo sotto a cinque minuti dalla fine? Nessun problema, continuavamo a giocare fino a che la sirena finale non ci condannava. Spettacolare, infatti, la rimonta in trasferta a Valencia in Gara 3 della finale. Eravamo sotto di 13 punti a 7 minuti dal termine, non avevamo mai segnato per tutta la partita. Questo però non ci ha scoraggiato, abbiamo continuato a giocare e possesso dopo possesso abbiamo recuperato fino a vincere”.
Quali sono le cose positive che ti sei portato via da Milano?
“La cosa che ho capito è che ogni giocatore era un pezzo di un puzzle. Personalmente ho provato a riportare la mentalità che avevamo a Sassari, cioè fare del mio meglio e metterlo a disposizione della squadra. Quindi difendendo, andando duro a rimbalzo e imponendo il mio gioco. Non mi è mai interessato quanti punti facevo o quanti rimbalzi prendevo, ma piuttosto che quando Jeff Brooks era in campo si vedeva in maniera positiva e che Milano potesse vincere le partite, anche di un solo punto”.
Come ti sei trovato a Venezia e che rapporto hai con la piazza? Com’è stato lavorare con Coach Walter De Raffaele?
“Sto molto bene qui a Venezia. Ho molto più spazio e possibilità di mettere in mostra il mio talento e le mie capacità. Qui, sin da subito, è stato chiaro quali fossero le richieste. De Raffaele mi ha fatto capire cosa si aspettava da me. Lui da Giugno 2021, quando ho firmato per la Reyer, mi ha chiesto di essere me stesso, di fare in campo ciò che so fare meglio, di aiutare i miei compagni. Ma con me non occorre usare tante parole, io mi impegno tanto ogni giorno in allenamento, do il 100% e cerco di essere un buon esempio per i miei compagni. Non mi interessa avere i fari puntati addosso. Ci sono partite in cui non prendo tiri, ma faccio di tutto comunque per aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo. È ovvio che a tutti, incluso me, piaccia tirare e segnare, ma non la reputo una priorità assoluta per quel che riguarda il mio ruolo. Questo è Jeff Brooks.”
La stagione di quest’anno è stata prima molto complicata e dopo ha vissuto un momento molto positivo con 10 vittorie in 12 partite. Cosa ha insegnato questa stagione e cosa ti porti dietro per la prossima?
“Credo che la chimica di squadra sia un aspetto sempre molto sottovalutato. Invece da questa stagione mi porto dietro proprio questa, l’alchimia di squadra. È una delle più grandi chiavi in questo gioco. Se tutti gli elementi della squadra sono insieme e connessi, non solo con la palla in mano ma anche a livello comunicativo, allora si può ambire al successo. Una pacca sulla spalla ad un compagno che ha appena sbagliato un tiro, per esempio, è una cosa che può aiutare a vincere le partite di basket. La nostra energia positiva poi arriva anche al pubblico e di conseguenza la loro arriva anche a noi in campo. Questa credo che sia stata una stagione di “apprendimento”. Io e altri giocatori nuovi ci siamo inseriti in un gruppo di 4/5/6 giocatori che si conoscevano da anni. Ogni situazione ci ha insegnato qualcosa per il futuro che ci potrà servire per la prossima stagione. Nel 2022/2023 proveremo a migliorarci e a fare meglio di quest’anno”.
Ringraziamo la società Reyer Venezia ed il giocatore Jeff Brooks per la grande disponibilità.