Dopo l’amichevole contro la Slovenia, l’Olanda ha rappresentato l’esordio in una gara ufficiale per la nuova Italbasket del ct Gianmarco Pozzecco. Un impegno da dover vincere per conquistare altri due punti fondamentali da portarsi alla seconda fase delle qualificazioni per la World Cup 2023.

L’approccio al match è stato forse determinante per conquistare i due punti. Quello che forse, invece, è costato caro nella trasferta dello scorso febbraio in Islanda. Tutto è partito dalla difesa, attenta, asfissiante, concentrata, capace di concedere pochi rimbalzi offensivi agli olandesi e di innescare la manovra offensiva. Attacco azzurro che se non riusciva a segnare in contropiede o nei primi secondi, aveva l’abilità di continuare a far girare veloce il pallone. Ad arricchire la fluidità i cinque giocatori che non sono mai stati fermi costringendo così la difesa avversaria a muoversi e a scoprirsi. Con le percentuali che non hanno sorriso più di tanto all’Italbasket, Simone Fontecchio ha dimostrato la sua continua crescita soprattutto mentale. L’esterno del Baskonia si è caricato sin dalla palla a due la squadra sulle spalle, attaccando con grande razionalità e sfruttando anche il fisico su determinati accoppiamenti. Ha un po’ esagerato nelle circostanze dei due falli in attacco, uno per tempo, ma non ha avuto paura ed ha segnato anche in situazioni complicate. Unico neo le 6 palle perse, ma forse è anche comprensibile quando giochi tanti palloni. Il 7/10 dal campo con 4/4 dall’arco ha ripagato comunque questa nota negativa.

La difesa è un aspetto sul quale Pozzecco sta parlando sin dall’inizio della sua esperienza, e in questa gara con le sue scelte l’ha rimarcata ulteriormente. Non è un caso se ad inizio secondo quarto il ct ha buttato subito nella mischia John Petrucelli, preferendolo ad Amedeo Della Valle che ha giocato solo uno scampolo di match (3′). L’americano esordendo in una partita ufficiale ha anche acquisito la formazione italiana, ma soprattutto si sta conquistando fiducia con la sua incredibile aggressività. Un altro duello interno ha visto protagonisti Amedeo Tessitori, partito in quintetto, e Paul Biligha che è stato di più in campo sempre per la sua energia. Può cedere in centimetri, ma in campo sono davvero pochi gli avversari che lo battono per volontà. Oltretutto, il centro nativo di Perugia ha chiuso con 10 punti ed un perfetto 5/5 al tiro, ben innescato e bravo a riciclare possessi.

Nei momenti di difficoltà al termine del primo tempo e nella ripresa è invece uscito tutto il carattere di Marco Spissu. Senza l’escluso Nico Mannion, è fuori di ogni dubbio che la cabina di regia è prerogativa sua, a maggior ragione per il rapporto che lo lega all’allenatore. Tre triple una più pesante dell’altra, 5 assist cercando anche di fare dello spettacolo come in occasione del contropiede con schiacciata di Achille Polonara. Ma anche tanto impegno difensivo, visti i 3 rimbalzi e i 3 recuperi, che spesso va anche oltre ai freddi numeri. Un’ultima menzione per il veterano e capitano Gigi Datome, ritornato ad indossare l’azzurro dell’Italbasket quasi tre anni dopo dall’ultima volta. 11 punti in 14′ di utilizzo, con luci ed ombre però. Alcuni tiri aperti non mandati a bersaglio, alcune difese rivedibili mancando le rotazioni. Insomma, l’ex Nba si è dimostrato un po’ arrugginito ma ha supplito agli errori con l’esperienza.

OLANDA-ITALIA 81-92

Parziali: 17-22; 26-32; 21-18; 17-20.

Olanda: De Jong 12, Franke 30, O. Schaftenaar 9, Van der Mars 2, Williams 7, Edwards 4, Haarms 7, Kherrazi, Kok, R. Schaftenaar 1, van der Vuurst 7, Ververs 2. All. Buscaglia.

Italia: Biligha 10, Fontecchio 22, Polonara 15, Spissu 15, Tonut 9, Baldasso n.e., Datome 11, Della Valle, Pajola, Petrucelli 3, Ricci 3, Tessitori 4. All. Pozzecco.

 

Giovanni Bocciero