di Eugenio Petrillo 

La Fortitudo Bologna completa il suo roster, ribaltato e rimaneggiato rispetto a quello previsto in estate. Lo ha fatto con la firma di Tommaso Baldasso, free agent dopo il ritiro dal campionato della Virtus Roma. Il playmaker del 1998 – che ha firmato un contratto di sei mesi con opzione per i prossimi due anni – non ha mai nascosto la sua fede fortitudina, una fede nata grazie al padre Massimo in occasione della finale playoff di Serie A Dilettanti contro Forlì.
Baldasso andrà a rafforzare il reparto in regia della Fortitudo creando così con Matteo Fantinelli un tandem niente male, anche in chiave Nazionale.
Questa mattina si è tenuta la presentazione di Baldasso, dove i tifosi hanno avuto modo di fare tante domande al nuovo beniamino biancoblu, in attesa del debutto previsto sabato sera contro l’Acqua S.Bernardo Cantù.

La passione per la Fortitudo ce l’ho sin da bambino. Mio padre, Massimo, mi ha trasmesso questa fede. Sono veramente contento di essere qui e vestire questa maglia. Sono orgoglioso che questo club mi abbia cercato. 

I tifosi della Fortitudo li ha conosciuti dieci anni fa durante la serie playoff contro Forlì. “Ero venuto a Bologna per un torneo. Mio papà mi aveva chiesto se avevo piacere di vedere gara3 e gara4 di playoff con Forlì in Serie B. Ero in Fossa ed è stato bellissimo.”  

La storia di Tommaso Baldasso sempre con il numero 13. “La maglia numero 13 nasce da quando ho conosciuto la storia del “Barone” Schull. Sin dagli inizi a Moncalieri ho indossato quel numero. Ne approfitto per ringraziare quella società con coach Vincenzo Di Meglio che mi ha fatto crescere tanto.” 

Il debutto con la maglia della Nazionale maggiore. “È stata una belle emozione. Sono molto contento e ringrazio che mi ha aiutato alla Virtus Roma a crescere e raggiungere questo grande obiettivo.” 

Il primo impatto in Fortitudo? “Mi ha fatto piacere venire qui. Sto conoscendo i ragazzi e lo farò meglio nelle prossime settimane. Conoscevo già Marco Cusin, mio fratello conosce Stefano Mancinelli. Cercherò di imparare e migliorare dai giocatori più esperti.” 

Tuo fratello Lorenzo ha incrociato con la magia di Trieste per la promozione in Serie A. “In quegli anni li l’amore per mio fratello aveva la precedenza. Anche Lorenzo è sempre stato un simpatizzante fortitudino. Ora lui è a Latina e sono contento che anche lui sia in un posto in cui si trova bene.” 

Cosa potrai dare alla Fortitudo? “Sicuramene tutto me stesso e poi cercherò di integrarmi al meglio coi miei compagni. Farò di tutto per accontentare il mio coach. È un ambiente e una squadra diversa rispetto a quello a cui ero abituato. Io farò di tutto per adattarmi al meglio nel minor tempo possibile.” 

Cosa ti ha spinto ad accettare la Fortitudo? “Non è stata l’unica proposta che ho ricevuto. Ci sono state diverse cose che mi hanno spinto, in primis il progetto tecnico. Accettare la Fortitudo è una sfida e venire qui a cercare di dare una mano mi stimola parecchio.” 

Cosa ti ha chiesto Dalmonte? “Mi ha chiesto di essere me stesso e mantenere le mie caratteristiche. Mi aiuterà nella crescita e proveremo ad entrare all’interno di questo gruppo.” 

Che rapporto hai con la tua terra d’origine? “Sono molto legato. Ho amici e affetti a Collegno. Ho un bel rapporto con la città di Torino. Sono contento che nonostante la lontananza per questioni lavorative ho sempre mantenuto un legame forte.” 

Sei più playmaker o guardia? “Playmaker, quello è sempre stato il mio ruolo.” 

Che rapporto hai con la città di Bologna? “È una città che conosco già un po’. Sono venuto per fare alcuni tornei e venivo a trovare mio fratello che giocavo a Imola.” 

Pronto per l’esordio? “Questo esordio dovrebbe arrivare sabato. Sono emozionato e cercherò di tornare dopo due mesi di difficoltà in forma il più in fretta possibile. Ho bisogno di ritrovare feeling con il campo. Sicuramente darò tutto me stesso.” 

Dove credi di poter migliorare ancora? “Credo di dover migliorare dal punto di vista difensivo. Però anche qui sono un po’ migliorato nel mio periodo a Roma. Giorno per giorno però lavorerò su tutto.” 

Come pensi sarà la coesione con Fantinelli? “È un giocatore che stimo e rispetto tanto. In questi giorno lo sto conoscendo. Mi sembra un ragazzo super. Mi è sempre piaciuto con la sua intensità, la sua lettura e la sua bravura nel passaggio.” 

Qui in Fortitudo non puoi usare il numero 13, perché hai scelto il 25? “È stato il numero che mi è stato dato nella prima partita della mia vita. Ho sempre avuto il 25 fin quando non ho scoperto il 13. Quindi posso dire che è un ritorno alle origini.” 

La storia sui tuoi tanti tatuaggi? “Il mio braccio sinistro è completamente pieno, il destro è sulla giusta strada. Sono prevalentemente legati alla mia famiglia e ai miei amici. Uno anche legato a Roma.”