Andiamo a scoprire i protagonisti della prima settimana NBA. La regular season è iniziata presto, per ovvie ragioni, e nei suoi primi sette giorni ha lasciato presagire che quella di quest’anno sarà una stagione particolare, probabilmente da ricordare. In questa prima settimana, infatti, sono successe davvero molte cose: ritorni attesissimi, infortuni pesanti, polemiche fuori dal campo, nuovi record. Il tutto condito da moltissime partite, che come da ricorrenza hanno allietato pure il giorno di Natale e, forse più degli altri anni, riscaldato i cuori degli appassionati di tutto il mondo. Come già annunciato, comunque, in questi primi sette giorni sono successe moltissime cose, ed è quindi lecito fare un piccolo riepilogo. In particolare scegliendo il “personaggio” che in questo avvio di stagione si è distinto più degli altri, le squadre che a dispetto dei pronostici iniziali hanno stupito e deluso, e il tema più avvincente della prima settimana NBA.
Il personaggio: Nikola Jokic

Nikola Jokic, centro dei Nuggets, è il personaggio della settimana
Non se la prendano a male Brandon Ingram e Domantas Sabonis, freschi vincitori del primo premio “Player of the Week” della stagione, ma il giocatore che si è distinto maggiormente nella prima settimana della regular season 2020-21 è Nikola Jokic. Il serbo, che quest’anno è apparso in una condizione fisica smagliante, è stato l’unico giocatore, assieme al solito Russell Westbrook (19 punti, 13.7 rimbalzi, 12.7 assist) che nelle prime quattro partite ha mantenuto una media da tripla-doppia: 24.5 punti, 11.8 rimbalzi e 13.5 assist. Tuttavia non è questo l’aspetto che colpisce maggiormente del “Joker”, che ci ha già abituati a numeri del genere. Jokic, infatti, al momento sembra l’unico giocatore veramente motivato della propria squadra: i Denver Nuggets. Nuggets che, come vedremo più avanti in questo riepilogo, durante la prima settimana NBA non hanno proprio brillato.
Le rivelazioni: Orlando Magic e Sacramento Kings
Per quanto riguarda le rivelazioni dell’avvio di stagione, sicuramente meritano una menzione gli Orlando Magic. La squadra di coach Steve Clifford, infatti, non solo è attualmente a punteggio pieno (4-0) a Est, ma è anche l’unica squadra della NBA che dopo quattro partite può vantare un record del genere. Sicuramente uno splendido inizio per i Magic che, privi dell’infortunato Isaac, prima dell’inizio del campionato sembravano essere più deboli rispetto alla passata stagione.
A livello di Western Conference, invece, la rivelazione di questa prima settimana sono senza dubbio i Sacramento Kings, che condividono il primato con i Phoenix Suns (entrambi 3-1 di record e primo posto in classifica). Se però i Suns possono contare su nuovi acquisti “da playoff” come Chris Paul e Jae Crowder, i Kings non sono cambiati molto rispetto all’anno scorso. Anzi, hanno addirittura perso un giocatore importante come Bogdanovic. Giù il cappello, dunque, di fronte a un gruppo giovane che gioca insieme da qualche stagione e che in questa prima settimana ha dato prova di grande solidità e maturità. Fattori che, se confermati nelle prossime partite, potrebbero consentire ai Kings di qualificarsi tranquillamente per i playoff.

Evan Fournier e Aaron Gordon, degli Orlando Magic
Le delusioni: Toronto Raptors e Denver Nuggets
Per alcune squadre la prima settimana di campionato non è stata affatto facile. I Toronto Raptors,ad esempio, per il momento non sono ancora riusciti ad ottenere il primo successo stagionale (0-3), e si ritrovano in fondo alla classifica della Eastern Conference. Una classifica che, nelle ultime stagioni, hanno sempre guardato dall’alto. Purtroppo, però, nella prima settimana qualcosa non ha funzionato per i ragazzi di coach Nick Nurse. Soprattutto dal punto di vista offensivo, visto che i Raptors hanno realizzato solo 102 punti di media a partita (il secondo attacco più debole dell’NBA dopo i Pelicans). Meglio la difesa, che invece ha concesso 110.7 punti a partita. Statistiche a parte, è evidente che i Raptors siano in un momento di seria difficoltà. Tuttavia, come già annunciato nel Preview, è certamente sconsigliabile scommettere contro la squadra di Toronto, che è dura a morire e un modo per arrivare ai playoff alla fine lo trova sempre.
Per quanto riguarda la Western Conference, invece, tralasciando i Rockets che non hanno avuto sicuramente un inizio facilitato, i più deludenti della prima settimana sono senza dubbio i Denver Nuggets. Una squadra che nella passata stagione è addirittura arrivata in finale di Conference, e che al momento si ritrova nelle ultime posizioni della classifica con un deludente 1-3. Escluso Nikola Jokic, che nella prima settimana ha giocato magnificamente, infatti, la squadra è apparsa spenta, stanca e poco energica. Un attacco straripante, 117.3 di media (il sesto della lega), e una difesa disastrosa, che al momento ha concesso 120.3 punti di media ai propri avversari. Sicuramente, dunque, la stagione dei Nuggets non è cominciata nel migliore dei modi. La squadra di coach Malone, però, ha ancora tempo per rimettersi in carreggiata e far valere il proprio gioco veloce, energico e collettivo, che nelle passate stagioni ha fatto innamorare gli appassionati di basket di tutto il mondo.

Nick Nurse, allenatore dei Toronto Raptors
Focus: i Nets e il duo Irving-Durant
I primi sette giorni della nuova stagione NBA sono stati sicuramente ricchi di temi interessanti. Il rientro con i Golden State Warriors di Steph Curry, che proprio questa settimana ha raggiunto il traguardo delle 2.500 triple in carriera. Il “caso James Harden”, il cui desiderio di andarsene sta facendo girare la testa alla dirigenza dei Rockets e la cui condotta fuori dal campo non sta affatto brillando. La sconfitta da record dei Clippers contro i Mavericks, capaci di staccare di 51 punti nel solo primo tempo. Senza nulla togliere a questi importanti avvenimenti che hanno accompagnato l’inizio della nuova stagione, però, un tema che meriterebbe un maggior approfondimento è sicuramente la nascita di una delle coppie potenzialmente più temibili della lega: il duo Kyrie Irving-Kevin Durant. Due fuoriclasse che, dopo essere stati indisponibili per un po’ di tempo a causa di gravi infortuni, il 22 dicembre sono ritornati a solcare i campi NBA.
Irving e Durant, infatti, da quest’anno giocano fianco a fianco nei nuovi Brooklyn Nets di coach Steve Nash, una squadra che sembra aver beneficiato enormemente del nuovo duetto. I Nets hanno difatti avuto un fantastico inizio di campionato, vincendo e convincendo sia contro i Warriors che contro i Celtics. Durant e Irving si sono ovviamente caricati la squadra sulle spalle, e in certi frangenti sono apparsi in forma, ispirati e immarcabili come ai vecchi tempi. Sarà per l’ impatto che i due hanno avuto sul resto dei compagni, o per la leadership, la conoscenza del gioco e le competenze tecnico-tattiche di Steve Nash, fatto sta che quest’anno i Brooklyn Nets sembrano davvero essere una delle squadre da battere. Un’impressione che sembra andare oltre le sconfitte contro gli Hornets, dove forse si è sentita la mancanza di un terzo violino, rafforzata dal recente infortunio di Spencer Dinwiddie, e i Grizzlies, partita in cui invece il duo non ha proprio giocato. Se Irving e Durant continueranno a giocare come nelle prime due partite e riusciranno a motivare anche il resto del roster, composto da validi giocatori come Harris, Levert, Allen, Jordan, Green, Shamet, infatti, i Brooklyn Nets saranno sicuramente un avversario temibile a Est. E con l’esperienza di KD e Kyrie, che qualche titolo NBA l’hanno già vinto, non ci sarebbe da stupirsi se i Nets raggiungessero come minimo la finale della Eastern Conference. Come minimo. Perché con due giocatori così in squadra, anche la finale NBA può diventare una possibilità.
FOTO: Nikola Jokic
Pier Paolo Polimeno