L’attuale giocatore della Tezenis Verona ed ex Fortitudo Bologna Giovanni Pini, è stato intervista da Damiano Montanari per Stadio, queste le sue parole:
“Io rimango tifoso Fortitudo. Sono rimasto in contatto sia con i ragazzi che hanno indossato la maglia biancoblu durante la mia permanenza come Mancinelli e Fantinelli, sia con alcuni tifosi. La Effe sul mercato di riparazione si è mossa bene, inserendo giocatori funzionali che hanno incrementato la qualità del roster. Le gerarchie sono rimaste, anche perché avendo elementi come Banks e Aradori è difficile alterarle, però oggi la Fortitudo è una squadra che può arrivare tra le prime otto: può qualificarsi per i playoff.
Dalmonte? A Verona Luca arrivò a stagione in corso, quando eravamo quattordicesimi e ci portò ai playoff di A2. Diede subito poche regole, ma molto chiare: condivisione del gioco in attacco e in difesa, organizzazione. A Bologna ha fatto la stessa cosa. È un tecnico molto esigente, soprattutto con i giocatori più importanti della squadra. Ha una indubbia personalità.
Totè? Non mi aspettavo un inizio negativo di tutta la Fortitudo. Probabilmente ha pagato i tanti cambiamenti, non ultimo quello di essere passata dal giocare al Paladozza con la Fossa dei Leoni allo scendere in campo alla Unipol Arena senza pubblico. Leo ha dovuto ambientarsi in un ruolo non propriamente suo. Sono contento che sia cresciuto, è un 4 che può giocare da 5, non il contrario.”
Nell’immagine Giovanni Pini in maglia Fortitudo Bologna nella stagione 2018-2019, foto Ciamillo-Castoria