“Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta.”
Questa celeberrima frase del compianto Giampiero Boniperti difficilmente non riecheggia nella mente di chi osserva il roster dell’Olimpia Milano per la stagione 2022-2023.
Riconferma è la parola chiave dalle parti di Assago, dopo la vittoria del tricolore numero 29, della Coppa Italia e una dignitosissima uscita, al primo turno dei playoff di Eurolega, giocando alla pari contro coloro che si sarebbero successivamente laureati campioni.
I 16 uomini messi nelle mani di Messina e Stavroupoulos fanno legittimamente pensare che le possibilità di vittoria, anche in ambito europeo siano cospicue.
Quella attuata dalle “scarpette rosse” può quasi definirsi una rivoluzione dopo l’addio di veri e propri totem degli ultimi anni, come Rodriguez e Delaney e contemporaneamente l’uscita di giocatori estremamente funzionali quali Tarczewski, Bentil e Grant.
Oltre ai sopracitati, a salutare Milano sono stati anche Kell e Daniels, meteore che certamente non hanno, per un motivo o per l’altro marcato a fuoco il loro nome nella storia dell’Olimpia.
I nuovi arrivi difficilmente faranno rimpiangere chi è emigrato verso altri lidi, si tratta per la maggior parte di giocatori esperti e talentuosi, in grado di contribuire a un ulteriore salto di qualità alla squadra milanese.
Tra le novità della compagine meneghina figurano anche giocatori meno navigati ma, di certo, non meno vogliosi di trovare finalmente una conferma a grande livello.
Complessivamente il mercato biancorosso risulta perfettamente bilanciato, essendo stato capace di mantenere e se possibile alzare, un livello di competitività già molto elevato.
GLI ARRIVI
Baron, Pangos, Thomas, Voigtmann e Davis.
Se siete assidui frequentatori dell’Eurolega sapete benissimo che i nomi poco sopra enunciati non necessitano di ulteriori presentazioni, avendo questi 5 giocato nelle più blasonate piazze cestistiche d’Europa e essendosi dimostrati tra i migliori nei rispettivi ruoli, almeno all’interno del vecchio continente.
Nel caso in cui foste meno informati, eccovi pronti alcuni numeri che possono farvi capire meglio di cosa si sta parlando.
Il 40% dall’arco nel 2021/2022, unito a un’ottima abilità nel giocare in post basso e un grande atletismo fanno di Deshaun Thomas un’arma di grande rilevanza nelle rotazioni delle ali che opererà Messina.
Miglior quintetto dell’Eurolega con 13,7 punti medi a partita e 6,7 assist nel 2020, per poi passare ai Cleveland Cavaliers scendendo in campo 29 volte.
Questi numeri raccontano alla perfezione Kevin Pangos, probabilmente il fiore all’occhiello della campagna acquisti.
Per il play reduce dall’esperienza a stelle e strisce c’è da segnalare anche il 41% da oltre l’arco, non esattamente un dettaglio data l’evoluzione in tal senso del basket odierno.
Grandi capacità balistiche fanno parte anche del bagaglio di Baron, giocatore dinamico e molto utile anche nella fase difensiva, aspetto cardine del gioco di Messina.
A sbarrare la via del canestro quest’anno c’è un altro asso, Brandon Davies, che si unisce a Melli e Hines, è facilmente intuibile che trovare il fondo della retina sarà particolarmente dura per qualsiasi avversario.
Ultimo arrivato, ma di certo non meno importante degli altri è Voigtmann, lungo capace di segnare da 3 (40%) e dalla media (62%) e ottimo rimbalzista.
A questo quintetto, in cui l’esperienza di certo non manca, vanno aggiunti Tonut e Mitrou- Long, arrivati dal mercato italiano, da Venezia e Brescia, pronti a guadagnarsi l’agognata conferma in una squadra di vertice.
L’azzurro ha dalla sua parte grandi doti fisiche e una buona capacità in penetrazione, mentre l’ex bresciano ha tanti punti nelle mani ed è bravo farne anche dalle situazioni di gioco rotto.
LE CONFERME
I cestiti arrivati al cospetto della Madonnina sono certamente tasselli importanti che consentono a Milano di attestarsi tra le favorite, anche in Europa, ma è innegabile che la colonna portante della squadra meneghina sia rappresentata, almeno adesso che la stagione è ai nastri di partenza, da quei giocatori già protagonisti nelle scorse annate.
Sto parlando di Melli, Hines, Shields e Datome, atleti di sicura affidabilità e carisma, ormai definibiili a buon diritto come senatori all’interno del gruppo squadra.
Il loro ruolo sarà fondamentale per l’integrazione dei nuovi, oltre alle risapute doti tattiche di lettura dell’ex Pelicans e del pluricampione in Eurolega statunitense.
Grande resa è garantita anche da Datome e Shields, fari offensivi di Messina, ormai imprescindibili frecce della faretra delle “scarpette rosse”.
Dalla panchina danno il loro contributo Hall, Ricci, Biligha, Baldasso e Alviti.
L’americano, proveniente da OKC lo scorso anno si è reso protagonista di una grande stagione, mostrando tutto il suo talento in fase realizzativa.
Ricci è sempre più calato nella parte del jolly tattico di grande affidabilità.
Gli ultimi tre sono sempre stati pronti a far rifiatare i compagni, risultando importanti, come è spesso accaduto a Baldasso nei playoff per il tricolore.
La speranza per l’Olimpia è che l’opulenza tecnico tattica per quanto concerne giocatori e soluzioni non si riveli un’arma a doppio taglio, ma un condottiero esperto come Messina saprà sicuramente creare il basket a lui più congeniale ed evitarsi problemi di gestione delle sue stelle.
Matteo Briolini