Dalla Gran Bretagna che sarà l’ultima avversaria dell’Italia nel girone di qualificazione dell’Eurobasket a Milano, all’Estonia che invece affronterà proprio all’esordio la nazionale italiana. Uno scoglio insidioso per Danilo Gallinari e compagni, basti pensare che gli azzurri seppur con tutta un’altra formazione sono caduti proprio contro l’Estonia nelle qualificazioni alla maggiore competizione continentale. Dopo aver espugnato Tallinn per 87-80, gli uomini dell’allora ct Meo Sacchetti sono stati sconfitti 105-101 dopo un supplementare nella bolla di Perm, in Russia. Successo che tra l’altro ha permesso all’Estonia di qualificarsi per la seconda volta all’Europeo (prima partecipazione nel 2015) con un percorso di 2 vittorie e 4 sconfitte.

L’allenatore di questa nazionale è il finlandese Jukka Toijala, che prima di diventare il ct estone nel 2019 è stato il vice di Henrik Dettmann, guida della Finlandia che con il nucleo composto da vecchie conoscenze del basket italiano come Hanno Mottola, Teemu Rannikko e Petteri Koponen ha più volte incrociato le lame con l’Italia e che nel 2014 è arrivato fino al Mondiale. Gli insegnamenti a Toijala non sono dunque mancati, anche se con un gruppo molto giovane come quello della sua Estonia deve fare anche un po’ di necessità virtù. Questo non vuol dire che la nazionale del Baltico arrivi a Milano senza qualche pretesa. Ad esempio la prima è quella di centrare una seconda vittoria dopo l’unica ottenuta nel 2015 ai danni dell’Ucraina, di nuovo avversaria nel girone. Il secondo obiettivo potrebbe essere quello di qualificarsi per la prima volta alla fase ad eliminazione diretta che si svolgerà a Berlino.

L’Estonia dovrà però subito fare a meno del sassarese Kaspar Treier, infortunatosi nella recente amichevole contro la Lettonia e costretto a circa tre mesi di stop. Della squadra forse più giovane per età di tutta la manifestazione, la vecchia guardia è rappresentata dal play Sten Sokk, il tiratore Martin Dorbek e le ali Sander Vene, visto in tre diverse esperienze a Varese, e Kristjan Kitsing. Ma ormai questa sembra essere la nazionale di Maik Kotsar, centro 25enne cresciuto a South Carolina che dall’anno prossimo giocherà col Baskonia. Punto di riferimento principale in attacco, la doppia-doppia è spesso alla portata.

Nonostante la stella sia un lungo pressoché d’area, il gioco estone è molto intenso e veloce, fatto di contropiede, pressing e tanto tiro da tre. E da questo punto di vista vanno praticamente a nozze i giovani poco più che ventenni che già si sono affermati con la nazionale ritagliandosi il giusto spazio. Treier è uno di questi, ma come dimenticare l’ex Pesaro Henri Drell, autore proprio della tripla della staffa contro l’Italia e volato da meno di un anno oltreoceano per giocare in G-League con l’obiettivo di convincere qualcuno in Nba. O ancora c’è il funambolico Kristian Kullamae, altro giocare eclettico dotato di una mano dolcissima. Così come l’ala del Baskonia Sander Raieste, versatile, dinamico, atletico, sempre pronto a volare sopra il ferro. E per ultimo c’è Kerr Kriisa, forse quello da tenere più di tutti d’occhio, perché è un playmaker completo capace di rendersi utile in ogni aspetto del gioco. E non è un caso che nella scorsa stagione ha realizzato una tripla-doppia con la maglia di Arizona, la prima per l’università dal 2004 quando a realizzarla fu un certo Andre Iguodala. Tutto ciò sotto gli attenti occhi del suo assistant coach Rick Fois, il quale a Milano sarà per ovvi motivi suo avversario. Il ct Toijala ancora non ha preso le sue decisioni, ma non si dovrebbe andare molto lontano da questi protagonisti.

Giovanni Bocciero