di Antonio Catalano

Lo Zenit doveva vincere. E non è mancata all’appuntamento. La squadra russa si impone con il punteggio di 79-70 contro l’Olimpia Milano. Una partita spettacolare, giocata sul filo dell’equilibrio per larghi tratti. E poi il finale infuocato, quello che ha visto Pangus regalare 2 punti importantissimi ai suoi, è stato il colpo definitivo alla squadra di Messina, che comunque naviga in acque molto tranquille per quanto riguarda la classifica. 

Per l’analisi di oggi partiamo da un fattore finora mai tenuto in considerazione, per ovvie ragioni: il tifo. Può sembrare totalmente secondario, soprattutto perché assuefatti a questa condizione di pandemia e di lontananza dei tifosi dallo stadio da ormai un anno. In Russia i 3076 di oggi, e si avete letto bene più di 3000 persone, hanno determinato il match. Perché nel momento clou si son fatti sentire, hanno riscaldato il freddo ambiente russo, hanno regalato un sostegno fondamentale alla causa di oggi. Poi però scendiamo dagli spalti sul parquet da gioco e qui troviamo 3 nomi che hanno fatto la differenza tra le fila russe: Gudaitis, l’ex con il dente avvelenato, Pangus l’eroe del finale e Baron il leader silenzioso. Il primo non aveva disputato una prova eccellente al Forum, anzi aveva giocato solo 8 minuti. Oggi il trend è totalmente diverso: 20 minuti, 16 punti con 6/8 dal campo. Non servono molti commenti a numeri che parlano da soli. Pangus invece nel momento più equilibrato della partita, ha deciso di cambiare l’inerzia. La tripla che spezza le gambe a Milano del +9 ne è la prova eloquente. Baron invece, nel silenzio e quasi nell’ombra del gregario, ha assunto un ruolo forse anche più determinante degli altri 2, perché è stato una costante spina nel fianco e ha terminato il suo match con, anche lui, 16 punti. Milano ha avuto il demerito di non aver difeso come sempre, soprattutto su Gudaitis. Poi, chiaramente, può starci la giornata “no”, per tutti. Ma Milano deve ripartire subito. Nella rabbia finale di Messina si legge chiaramente la voglia di immediato riscatto contro il Khimiki alla prossima. Nell’euforia di Pascual traspare il pensiero di chi sa che i playoff dipendono solo dalle scelte sue e dei suoi giocatori. 

CRONACA:

L’inizio è tutto a favore della squadra di Messina con un super Shields che prima concretizza un azione personale con tiro da 3 e successivamente manda al bar tutta la difesa russa e appoggia al tabellone il 5-0. Lo Zenit allora si affida totalmente al suo diamante blu Gudaitis che con i suoi 6 punti contribuisce all’10-0 di contro-parziale dei padroni di casa. Chiaramente Ettore Messina corre ai ripari per arginare questo momento difficile di Milano e chiama time-out. Al rientro dal time-out Milano sembra aver ritrovato la verve offensiva necessaria per rimettersi in gioco, soprattutto grazie ad uno straordinario Hines e alle giocate del Chacho. Ma lo Zenit mantiene il vantaggio fino a fine quarto, sul punteggio di 19-15

Pronti-via nel secondo periodo si riparte subito con il botto grazie alla tripla di Baron, a cui però Milano risponde subito con il Chacho. Intanto il risultato corre, Milano un po’ meno e anzi si carica di falli: lo Zenit ora conduce 26-20. Milano sembra essere tramortita, soprattutto dopo la tripla dal lato corto sparata da Rivers che li porta sul +11, sul 33-22. Milano per recuperare alza nettamente l’intensità difensiva, mettendo in sistematica difficoltà l’attacco russo. Poi la tripla del Professore Micov del -5 costringe lo Zenit al time-out. Gudaitis trascina i suoi, con 10 punti finora, ma l’invenzione del Chacho per Roll vale il -2, sul 40-38. E su questo punteggio si va al riposo. 

Con un gioco da 4 punti d Kevin Punter, di fatto i suoi primi punti, Milano prima pareggia i conti sul 42-42. Poi palla rubata e transizione sempre di Punter che riporta i suoi avanti dopo tantissimo tempo, sul punteggio di 42-44. Lo Zenit oggi ha però un’arma in più che porta il nome di Billy Baron, che con una tripla riporta avanti i suoi, anche se per poco perché ormai il match si gioca colpo su colpo, è un botta e risposta continua. E infatti il terzo quarto si chiude in parità perfetta, in equilibrio totale, con Milano che fallisce a più riprese la fuga e lo Zenit che comunque resta bene in partita, soprattutto confidando finora sulla super prestazione di Billy Baron. 

E questo inizio di quarto periodo è l’ovvio proseguimento di quanto successo finora: Milano non molla un centimetro, lo Zenit nemmeno, il botta e risposta continuo frutta un perenne equilibrio che però Messina decide di concludere sul 60-58 per gli avversari, chiamando time-out e provando ad invertire totalmente marcia. Gudaitis in questo finale di quarto crea il primo e vero strappo alla partita, portando lo Zenit sul 68-62 e costringendo Milano al time-out. Ma il time-out non porta gli effetti sperati e anzi Kevin Pangos mette una tripla che è una legnata sui denti per Milano, è il canestro del +9 Zenit. E lo Zenit alla fine vince il match con il punteggio di 79-70.