Milano soffre tanto, ma è incrollabile e batte lo Zenit sul finale, 82-76, per la sesta vittoria consecutiva in Eurolega. Dopo la vittoria di martedì contro l’Olympiacos arriva una partita cruciale e Milano risponde presente, mostrando maturità e testa: il terzo posto è saldo.

In una partita mozzafiato, i padroni di casa hanno la testa sotto per oltre 30 minuti, continuando a ballare tra il -5 e il -3; ma quando più conta, il killer instinct di Kevin Punter (14 punti, 3 rimbalzi e 2 assist) permette a Milano di distaccarsi, con la tripla definitiva di Delaney.

Lo Zenit parte infuocato, lasciando poche possibilità all’Armani Exchange da entrambi i lati del campo: le percentuali sono irreali e la difesa paludosa, con ottimi raddoppi e aiuti. Nel secondo tempo però la storia cambia: i tiratori iniziano a mancare l’obiettivo e la difesa delle scarpette rosse trova grinta, limitando i russi a soli 32 punti. L’ultimo periodo è un disastro per la squadra di San Pietroburgo, con un desolante 2/13 dall’arco.

Milano schiaccia gli avversari a rimbalzo, chiudendo in vantaggio 32-25: solo 3 rimbalzi offensivi per lo Zenit contro gli 8 dell’Olimpia. Lo Zenit, che aveva 10 assist nella prima metà di gara, ha chiuso con 15, solo uno in più di Milano. Fondamentale per la vittoria anche il sangue freddo di Milano alla linea della carità: 24/26. I tanti liberi hanno permesso di rimanere sempre attaccati, soprattutto sul finire del terzo periodo, consentendo poi l’aggancio del quarto.

Uomo partita il sempre fondamentale Kyle Hines: 12 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 2 palle perse ma tanto, tanto lavoro in difesa e tanto, tanto esempio. Guida il contenimento di Pangos, non molla nessuno, si fa trovare libero quando l’attacco fatica: fondamentale. 13 punti per Sergio Rodriguez con 3 triple, 12 di Malcolm Delaney compresa la tripla spezzaschiena.

I russi hanno dalla loro un KC Rivers fenomenale nella prima parte di gara, con 11 punti frutto di 3 triple consecutive; nessun canestro però nella seconda metà di gara per lui. Buoni Pangos, con 12 punti e 5 assist, e Ponitka: tanti errori per Gudaitis, che chiude con 3/6 dal campo (mangiandosi canestri già fatti) e 2/4 ai liberi.

Fuori solo Jeff Brooks per Ettore Messina, che recupera Shields (9 punti e una buona forma). Per Pascual fuori Volkin, Khvostov, Karvanen e soprattutto Poythress, fermo dal round 17.

LA CRONACA

La partita ha inizio con molto equilibrio. Delaney bracca Pangos e lo limita per quanto possibile: Milano rientra bene e inizialmente le transizioni non fanno danni. Lo Zenit però è vischioso, raddoppia alla perfezione e punisce le disattenzioni: Milano perde 3 palle in cinque minuti e si trova sotto 8-12. Dopo il timeout gli ospiti continuano a spingere per un’altra palla persa e corrono fino all’11-18. Roll e Rodriguez ci provano, ma Will Thomas segna un 2+1 e Fridzon punisce dall’arco per chiudere il primo quarto sul 16-24.

Rodriguez è attivo e procura una persa, poi segna una gran tripla del -5. Milano continua a pestare dall’arco, ma si accende KC Rivers: 3 triple consecutive per lui, che raggiunge 11 punti. Anche Pangos contribuisce, portando lo Zenit anche al +10 sul 22-32. L’Armani Exchange si raffredda e manca qualche tripla, concedendo tanto spazio alle stelle russe: rimane in partita solo grazie a un ottimo Shields al rientro. Un paio di errori sul finale siglano un altro pessimo quarto per Milano: 35-44 con 20 minuti da giocare.

Leading scorer KC Rivers, che con le sue 3 triple ha raggiunto quota 11 con 10 di valutazione. Per Milano guida Shields, con 7. Milano ha gestito meglio la palla nel secondo quarto: solo una palla persa nei secondi dieci minuti. Di contro, lo Zenit ha ancora troppo spazio sul perimetro: al momento i numeri indicano 7/13 dai 6.75. Numeri prodotti con ottima circolazione di palla, come dimostrano i 10 assist. Come ha detto anche Messina all’intervallo, è necessario controllare il ritmo della gara e stringere le maglie della difesa.

Hollins e Hines aprono il terzo quarto duellando su entrambi i lati del campo. Gudaitis schiaccia a due mani il +11, ma Hines ha una magia in volo per il canestro più fallo che riaccende la speranza. Lo Zenit mostra umanità e inizia a sbagliare, Milano è aggressiva e con 3 minuti nel quarto Delaney riporta il distacco a 3 punti: 50-53. Tanti liberi in chiusura di quarto, lo Zenit allunga ma sul finale l’Armani Exchange si riporta a -3.

Quarto di sofferenza per lo Zenit, che subisce attacchi ripetuti. Botta e risposta tra le due squadre, si balla tra il +5 e il +3 per i russi. L’energia di Micov porta prima il 2+1 e poi la tripla che finalmente riporta avanti l’Armani Exchange sul 64-63, con 6 minuti da giocare. Punter e Hines continuano a segnare, Pangos e Hollins non mollano. L’errore di Pangos dall’arco, con 2:10 da giocare, dà l’opportunità a Milano di azzannare. Punter esce dai blocchi, segna una tripla esagerata e allunga a +4: Gudaitis poi sbaglia e il missile di Delaney è la coltellata nel cuore per lo Zenit. La bomba di Hollins accorcia, Rodriguez segna i suoi due liberi e Milano vince, 82-76, una partita di maturità che le assicura il terzo posto.

QUI le statistiche complete

In foto: Kyle Hines (Ciamillo-Castoria)

Yuri Pietro Tacconi