Il commissario della NBA Adam Silver ha dichiarato che è improbabile che la prossima estate il campionato si prenda una pausa per i Giochi Olimpici di Tokyo. “Lo prenderemo in considerazione. Se inizieremo tardi, però, è improbabile che ci fermeremo per le Olimpiadi”ha dichiarato Silver venerdì sera in un’intervista con NBA TV, poco prima della seconda partita delle finali NBA tra i Miami Heat e i Los Angeles Lakers. “Perché, come sapete, non si tratta solo di fermarsi per il periodo in cui gareggiano a Tokyo. I giocatori hanno bisogno anche di allenarsi e riposare. “

Le dichiarazioni di Adam Silver vanno però contestualizzate. A causa del tremendo impatto della pandemia COVID-19, che ha portato l’NBA ad avere una pausa di quattro mesi nel bel mezzo del suo programma e le finali che si svolgono durante quella che è tipicamente la precampionato del campionato, infatti, sembra  decisamente improbabile che la prossima stagione inizi prima di gennaio. Di conseguenza è quasi impossibile che l’NBA, giocando la sua stagione completa, possa evitare di entrare in conflitto con le Olimpiadi, che si svolgeranno a Tokyo dal 23 luglio all’8 agosto dopo essere state rinviate di un anno. La mancata adesione alle Olimpiadi, però, potrebbe rappresentare un problema, visto che in Nba giocano 108 giocatori internazionali che ogni estate guidano le proprie nazionali in competizioni extra-Nba. Di queste nazionali, 7 (tra cui quella USA allenata da Gregg Popovich dei San Antonio Spurs) si sono già qualificate per le imminenti Olimpiadi insieme alle proprie stelle Nba:

  • Il Giappone (e il giovane Rui Hachimura dei Washington Wizards)
  • La Nigeria (allenata dall’assistente dei Golden State Warriors, Mike Brown, e con giocatori come Spencer Dinwiddie dei Brooklyn Nets, Josh Okogie dei Minnesota Timberwolves e Al-Farouq Aminu degli Orlando Magic)
  • La Francia (che comprende Rudy Gobert degli Utah Jazz, Evan Fournier degli Orlando Magic, Frank Ntilikina dei New York Knicks  e Nicolas Batum dei Charlotte Hornets)
  • La Spagna (con Marc Gasol dei Toronto Raptors, Ricky Rubio dei Phoenix Suns e Juan Hernangomez dei Minnesota Timberwolves)
  • L’Australia (che può vantare Ben Simmons dei Philadelphia 76ers, Patty Mills dei San Antonio Spurs, Joe Ingles degli Utah Jazz e Aron Baynes dei Phoenix Suns)

Oltre a queste sette qualificate, poi, si affronteranno per gli ultimi quattro posti disponibili del torneo anche altre nazionali. Tra queste spicca sicuramente quella canadese, guidata dall’allenatore dei Raptors Nick Nurse e composta da un roster di talenti Nba che può giocarsela alla pari con qualsiasi avversario. Resta dunque da vedere se l’Nba andrà di pari passo con le Olimpiadi di Tokyo, quali giocatori Nba parteciperanno al torneo e come si svolgeranno le partite (che senza alcuni giocatori potrebbero cambiare drasticamente). A tale riguardo, però, Silver non si è sbilanciato, riconoscendo che nell’attuale situazione globale è impossibile fare previsioni.

“Sono un po’ preoccupato per alcune squadre internazionali perché, come sapete, alcune delle loro star giocano nel nostro campionato, e la loro assenza farebbe un’enorme differenza per le nazionali” ha sottolineato Silver. “Tuttavia, anche se le Olimpiadi sono in programma, come possiamo sapere come sarà il mondo la prossima estate e se possono andare avanti? In questi tempi straordinari tutte le regole convenzionali sono fuori discussione, e tutti dobbiamo agire di conseguenza.”

La Redazione