Nella giornata di oggi si riunirà il board d’Eurolega e potrebbe prendere decisioni importanti sul futuro della pallacanestro europea. La questione per eccellenza in questo momento è l’imminente arrivo dell’NBA in Europa spalleggiata da FIBA. Non è casuale infatti che alla riunione odierna saranno presenti, come anticipato da Eurohoops, il segretario generale della FIBA, Andreas Zagklis, e il presidente della FIBA Europe, Jorge Garbajosa.

L’Eurolega si vede costretta a muoversi per arginare il problema e poter rimanere la massima competizione europea. Ci sono in ballo anche le licenze pluriennali, che sono state offerte a Stella Rossa, Partizan e Virtus Bologna, ma devono essere formalizzate e accettate dalle squadre.

I club infatti hanno lamentato il costo elevato per la partecipazione al campionato, che va aggiunto al fatto che saranno escluse dai ricavi per i diritti televisivi. In prima linea si è posto Ostoja Mijailovic, presidente del Partizan: “Mi sembra poco realistico che ci si aspetti di pagare milioni per questo contratto senza ricevere alcun compenso per i diritti televisivi e di marketing, nonostante siamo uno dei club più seguiti e popolari in Europa“.

Sono seguite anche le dichiarazioni di Massimo Zanetti, arrivate durante conferenza stampa della settimana scorsa indetta dalla Virtus Bologna. “Faremo una trattativa, perché è giusto fare una trattativa perché questi tre anni hanno un costo notevole. Dobbiamo trovare un accordo di qualche genere”.

Insomma cifre troppo alte, BasketNews parla di 1,7 milioni di euro a stagione, per 5 milioni complessivi sui tre anni. Eurolega avrebbe il coltello dalla parte del manico, ma con l’NBA alle porte nulla è così scontato. Accaparrarsi i club più influenti e importanti del vecchio continente diventa una necessità in un momento così delicato.

Oltre alle squadre già partecipanti all’Eurolega ci sono poi quelle di Eurocup. All’Hapoel Tel Aviv è stata infatti offerta una licenza triennale secondo quanto scritto da Sportando, però martedì 8 aprile prenderà il via la finale tra gli israeliani e Gran Canaria e in base al suo verdetto potrebbero cambiare le carte in tavola.

A tutto questo si aggiungono anche le mire espansionistiche di ECA, che punta forte sul Medio Oriente e non ne ha mai fatto mistero. Il flirt che dura da un po’ con Dubai non è certo un segreto e men che meno il fatto che le prossime Final Four si svolgeranno ad Abu Dhabi. Il mercato mediorientale è ancora poco battuto e con un potenziale importante a detta anche dei massimi esponenti della pallacanestro europea. Maurizio Gherardini si è infatti espresso in merito qualche settimana fa: “Sbloccare l’area del Medio Oriente con degli eventi, con una Final Four o con qualcosa di diverso non è cosa da poco. È un’area che ha potenzialità commerciali non indifferenti”. 

Anche in questo caso è una corsa contro il tempo, dato che la stessa zona ha su di sé gli occhi dell’NBA. Gli americani infatti già dal 2022 organizzano gli Abu Dhabi Games, ovvero partite di preseason alla Etihad Arena.

Tornando invece a Dubai, il club ha sperimentato il primo assaggio d’Europa giocando questa stagione in Aba Liga e il passaggio in Eurolega pare essere piuttosto vicino. Anche l’anno scorso, più o meno di questi periodi, il sentore era circa il medesimo e infatti fioccavano nomi accostati alla squadra degli Emirati Arabi. Oggi i grandi giocatori vicini al club sono Dario Saric e Nikola Milutinov, secondo quanto riportato da Orazio Cauchi su Backdoor Podcast, e Dzanan Musa secondo Marca.

 

In foto Paulius Motiejunas (Ciamillo Castoria)

Alessandro di Bari