Una volata forse appena iniziata, ma sicuramente degna di nota, soprattutto in virtù dell’intricata situazione societaria, è ciò che ha provocato una dichiarazione rilasciata da Branko Sinđelić, che in occasione di un podcast popolare in Serbia ha sottolineato come Željko Obradović abbia segnalato la propria preferenza per la successione sulla panchina che il professionista di Čačak ha appena lasciato.
Secondo Sinđelić, Obradović avrebbe dichiarato che il suo successore ideale sulla panchina bianconera sarebbe Sale Đorđević, che assieme a Sinđelić e ad altri giocatori del Partizan protagonisti della vittoria del titolo europeo del 1992 hanno partecipato, assieme al professionista nativo di Čačak, ad una cena all’indomani delle dimissioni presentate dall’allenatore maggiormente vincente d’Europa.
Un curriculum solido
Đorđević, reduce da esperienze da capo allenatore con Fenerbahçe, Bayern Monaco, Virtus Bologna ed Olimpia Milano, assieme alla guida delle nazionali di Cina e Serbia, è una personalità profondamente legata alla storia del club bianconero, che tuttavia non ha ancora mai allenato. Proprio Đorđević potrebbe dunque essere un profilo su cui la dirigenza del Partizan potrebbe virare dopo il ‘niet’ ricevuto da Andrea Trinchieri, al fine di ingaggiare un volto gradito ad una piazza che ha mal digerito la dipartita di Željko Obradović.
Sul piano tecnico, la proposta cestistica di Đorđević, che si basa su una difesa preparata al minimo dettaglio, nella quale particolare attenzione è posta alla comunicazione di squadra, alla fisicità e ad un rapido movimento di gambe per proteggere il perimetro e contrastare il playmaker, ruolo che l’ex giocatore di Fortitudo Bologna e Pesaro considera chiave in una fase realizzativa, è compatibile con la modalità di gioco che Obradović ha desiderato vedere espressa da parte dei suoi giocatori.
Unico punto interrogativo inerente alla nomina di Đorđević è legato alla reale volontà da parte dell’ex giocatore del Partizan di prendere il posto di una personalità profondamente rispettata, con la quale sussiste un rapporto di forte amicizia. Tuttavia, la ‘benedizione’ ricevuta durante la cena con gli ex compagni di squadra, se realmente avvenuta, potrebbe fornire a Đorđević un ‘lasciapassare morale’ ad accettare la chiamata qualora la dirigenza bianconera dovesse bussare alla sua porta.
L’incognita del tifo
Per ora, il Partizan ha deciso di andare avanti con Mirko Ocokoljić, al quale il presidente bianconero, Ostoja Mijailović, ha affidato la conduzione della prima squadra ad interim in attesa della firma di Andrea Trinchieri, che tuttavia ha declinato anche per via della protesta dei tifosi, per i quali la permanenza di Obradović rappresenta l’unica soluzione considerabile.
L’endorsement di Obradović a Đorđević potrebbe però sbloccare la situazione anche per quanto riguarda il tifo, che tutto sommato potrebbe vedere di buon occhio la propria squadra guidata da un’altra icona della storia del Partizan in occasione dell’attesissimo derby di Belgrado di Eurolega contro la Stella Rossa, in programma venerdì prossimo.
Matteo Cazzulani
Nella foto: Sale Đorđević. Credits: Partizan BC