MILANO – L’urlo del leone Melli, la difesa magistrale di Pajola su Bogdanovic, il rimbalzo offensivo di capitan Datome e la tripla del ko di Fontecchio. La vittoria dell’Italbasket sulla Croazia per 81-76 si possono riassumere in queste quattro immagini.
Gli Azzurri – dopo la sconfitta con l’Ucraina – ritrovano il sorriso e la fiducia giusta che serve per proseguire nel cammino ad EuroBasket 2022.
Ma andiamo ad analizzare quel che è stata Italia-Croazia.
COSA HA FUNZIONATO
Dopo la battuta d’arresto della partita contro l’Ucraina, si è rivisto un gruppo compatto, coeso e veramente unito.
Contro la Croazia ci sono stati dei momenti difficili, fatti di parziali subiti, qualche (per la verità non troppe) palla persa e canestri subiti da un Bojan Bogdanovic in stato di grazia. Ma a differenza della partita contro l’Ucraina, gli Azzurri nel momento difficile si sono compattati, non si sono disuniti.
Anzi e qua veniamo già al secondo punto tra i positivi, sono emersi quei fattori che forse nelle prime uscite non erano venuti fuori. Dopo le critiche delle ultime ore, coach Pozzecco ha allungato le rotazioni. Ha scongelato Alessandro Pajola il quale ha ricambiato la nuova fiducia con una prova di grande qualità: prima con canestri importante, poi – ed è stata la chiave – una difesa superlativa su Bogdanovic. L’asso croato che sembrava immarcabile è stato arginato. Il giocatore della Virtus è entrato nel cervello di Bogdanovic e dopo una sfilza di canestri impossibile, non è riuscito più a trovare il fondo della retina.
Oltre a questo che ha di certo ridato fiducia a tutta la squadra è salito in cattedra un monumentale Nicolò Melli. Il giocatore dell’Olimpia Milano ci ha messo subito la faccia dopo la sconfitta con l’Ucraina e ha risposto con una prestazione quasi perfetta contro la Croazia. Difesa, letture offensive, leadership e un meritato premio di MVP della partita. Nulla da dire o aggiungere.
Da sottolineare inoltre la freddezza degli ultimi minuti. In un Forum caldissimo gli Azzurri non hanno praticamente mai sbagliati i possessi decisivi. Apoteosi è stata la dinamica del rimbalzo offensivo e poi successivo appoggio di Gigi Datome, oltre l’attacco alla giugulare di Fontecchio con la tripla della staffa.
Buono anche l’approccio difensivo della squadra. 10 palle recuperate, 19 le perse della Croazia un dato che compensa perfettamente il -10 nel computo totale dei rimbalzi.
COSA NON HA FUNZIONATO
Chiaramente la lotta sotto le plance non sempre ci ha visto trionfare. 44 i rimbalzi a 34 sono discreto distacco.
Non benissimo anche le percentuali al tiro. Soprattutto gli Azzurri hanno faticato a mettere con continuità canestri da oltre l’arco. E da qui l’annosa questione sulla guardia di riserva.
All’Italia in certi tratti della gara è mancata brillantezza e pericolosità offensiva. La manovra è stata macchinosa e non sempre efficace.
ORA TESTA ALLA GRAN BRETAGNA CON UN OCCHIO A CROAZIA-UCRAINA
L’ultima sfida è probabilmente quella più “rilassante”, la classica partita che dovrebbe esito chiuso. Affrontiamo una Gran Bretagna battuta nettamente da tutte le nostre “compagne” di girone. Gli Azzurri non dovrebbero avere problemi contro una squadra che non annovera nel proprio roster giocatori altisonanti. Di nostra conoscenza c’è l’esterno di Pistoia Carl Wheatle e l’ex lungo di Cantù Kavel Bigby-Williams.
Quel che interesserà maggiormente l’Italia è la sfida tra Croazia e Ucraina. Da quella si capiranno le sorti degli Azzurri.
Per evitare il quarto posto e quindi un accoppiamento agli ottavi con la Serbia, l’Italbasket dovranno sperare in un successo dell’Ucraina. Qualora invece dovesse vincere la Croazia per arrivare terza la nostra Nazionale dovrà sperare che gli uomini di coach Mulaomerovic si impongano di 18 o più punti.
Eugenio Petrillo
Nell’immagine la gioia di Pozzecco, foto FIBA