Milano cade in Spagna, il Real Madrid vince al Wizink Center sul punteggio 96-89. La squadra di Ettore Messina rimane così fuori dalla zona play-in all’undicesimo posto con sedici vittorie e quindici sconfitte. Le scarpette rosse riescono quantomeno a salvare la differenza canestra (aveva vinto Milano 85-76 all’andata) e lo fa con una tripla di Nikola Mirotic a 0.8 dalla sirena finale. Un match però da cui arrivano tante brutte notizie tra cui l’infortunio alla schiena di Fabien Causeur soprattutto in ottica della delicata sfida contro il Barcellona che sarà in programma al Forum tra sole 48 ore. Ora non ci sarà più margine d’errore se si vorranno trovare i play-in della competizione (che sono ad una sola gara di distanza) ma con il calendario che è tutt’altro che impossibile con l’Olimpia che oltre ai catalani dovrà sfidare la Virtus Bologna ed il Baskonia. Una Milano che gioca un’ottima partita per tre quarti ma che paga una prima frazione sottotono (chiusa 31-16 per il Real) in cui è stata totalmente in balia della squadra spagnola e poi non è bastata la reazione ad evitare il ko finale. Totalmente sbagliato l’approccio del primo quarto, dove si è vista una squadra poco solida difensivamente ed incapace di incidere in attacco, un calo troppo evidente e che va totalmente contro corrente rispetto ai restanti trenta minuti giocati dalla squadra italiana. Una squadra che inaspettatamente ha avuto un approccio migliore dal secondo quintetto, che ha mostrato maggior intensità ed è stato decisivo nel finale per mantenere la differenza canestri a favore. A salvarsi oggi è stato solamente il carattere e la determinazione mostrata dal secondo quarto in poi che ha permesso ai meneghini di non soccombere ma che con una squadra forte e con tanto talento come il Real non può di certo bastare. Proprio da questi ultimi elementi bisognerà ripartire nelle prossime decisive sfide, perchè ancora una volta Milano ha dimostrato di potersela giocare con squadre superiori a lei sulla carta mi di soffrire di preoccupanti cali d’intensità durante questo tipo di partite. Per Milano 15 punti di Leday e 13 di Causer. Per il Real Madrid una vittoria importante, che riscatta il ko inaspettato dell’andata e rimane in piena corsa per i play-in all’ottavo posto con diciassette vittorie e quattordici sconfitte. La squadra è si stata beffata nel finale riguardo la differenza canestri ma dimostra di essere un Madrid totalmente diverso rispetto a quello visto nel girone d’andata e che sembra arrivare nella miglior condizione al momento decisivo della stagione. Un Real che comanda e domina a lungo ma che cala leggermente nel finale e questo sarà un fattore da evitare in futuro in questo decisivo finale di stagione. Per i Blancos 21 punti di Musa e 19 di Tavares.

LA CRONACA 

Nel primo quarto a partire meglio è il Real Madrid che con un’alta intensità difensiva scappa sul 10-3 dopo tre minuti. I Blancos continuano a dominare la sfida e scappano sul +15 (24-9) a tre minuti dal termine del periodo. L’andamento della sfida non cambia e così la squadra di Mateo chiude la prima frazione sul +15 (31-16). Nel secondo quarto i padroni di casa restano in controllo della sfida e rimangono sul +13 (34-21) dopo tre minuti. Il Real mantiene saldamente le redini della partita e torna nuovamente sul +15 (45-30) a tre minuti dall’intervallo. Milano prova a ridurre il gap, ma la squadra di Mateo resta in vantaggio e chiude la seconda frazione sul +13 (54-41). Nel terzo quarto parte leggermente meglio l’Olimpia che riduce il gap e torna sul -11 (61-50) dopo tre minuti. Arriva la reazione di Milano che accorcia ancora la distanza e si porta sul -6 (67-61) a tre minuti dal termine del periodo. Arriva la reazione del Real Madrid che allunga nuovamente e chiude la terza frazione sul +15 (78-63). L’andamento della sfida non cambia ed a sette minuti dalla sirena finale i Blancos sono ancora sul +15 (88-70). Milano tenta una reazione e torna nuovamente sul -12 (92-80) a tre minuti dal termine. Il Real controlla gli ultimi minuti e vince 96-89.

QUI le statistiche del match

 

Nell’immagine Nikola Mirotic, foto Ciamillo-Castoria

Valerio Laurenti