di Maurizio Roveri
Lo avete notato? La Virtus Segafredo ha interpretato la sua prestazione di maggiore qualità sulla strada dell’Euroleague e a dipingere con colori forti questa grande partita sono stati gli interpreti della stagione scorsa, gli “eroi” dell’Eurocup. Quelli del “vecchio” gruppo, ai quali stavolta si è affidato totalmente coach Scariolo. Rispolverando e ripescando, ad esempio, Kyle Weems ch’era dovuto rimanere per quaranta minuti in panchina nell’infausta serata bavarese e che ieri sera ha avuto spazio, e allora ha magistralmente tenuto il campo per 21’22”. Trasmettendo sicurezza e serenità.
Se… accanto all’arte sublime di Milos Teodosic e di Toko Shengelia, alla solidità mentale di Hackett e all’intensità di Pajola, e alle potenti accelerazioni di “Air France” Cordinier, possono trovare minuti preziosi Weems e Belinelli, e se… il piano-partita prevede un totale coinvolgimento di Mam Jaiteh per colpire al cuore la difesa della Crvena Zvevda nei suoi punti più vulnerabili, succede di rivedere sostanzialmente l’identità, gli equilibri, la circolazione di palla, le traiettorie, l’orgoglio difensivo e la compattezza della V nera della stagione scorsa. Ed ecco Mam Jaiteh recuperare le certezze che aveva smarrito e produrre – dentro un sistema di gioco collaudato – una prestazione da vero gigante. Andando a sbranare, con bella espressione tecnica e tanta reattività, gli impacciati pivot della squadra di coach Dusko Ivanovic. Già, è stata una serataccia bolognese senza luce e senza un sorriso per Benjamin Bentil e anche per il troppo svagato Filip Petrusev, che è il talento emergente della Stella Rossa e veniva da una serie di ottime partite, ma sui legni della “Segafredo Arena” non è mai riuscito ad entrare nel vivo della sfida.
Era un delicato spareggio. Per tenere in vita le speranze, rincorrendo un posto nei playoff. Sulla scena di questa edizione straordinaria che è l’Euroleague 2022-23. La più competitiva di sempre. La Virtus continua a combattere. E’ in emergenza, per le assenze degli infortunati Ojeleye e Lundberg.
Ebbene, proprio in emergenza la V nera di Bologna ha fabbricato una prestazione con il fuoco nel cuore. La migliore della sua stagione europea, sul piano della qualità. Il premio, meritatissimo, è l’avere agganciato il team di Belgrado in classifica ed essergli davanti avendo ribaltato la differenza-punti: -9 il 2 dicembre nella Aleksandar Nikolic Hall della capitale serba, +12 ieri sera alla Segafredo Arena.
La chiave di questa vittoria, così limpida, ruggente e importante, porta la firma del “gioco interno”.  Scelta felice, sia per le caratteristiche strutturali della Virtus Segafredo, sia per i limiti della Stella Rossa nella protezione del canestro.
Dunque, tanta produzione dentro l’area da parte del gruppo bianconero. Produzione creata muovendo la palla con rapidità, diligenza, sicurezza, precisione. E con l’esecuzione efficace di tagli e blocchi. La Virtus, aggredendo la partita con un forte impatto, ha confezionato numerose e spettacolari situazioni vicino a canestro. Lo ha fatto in diverse maniere nel corso di questa partita: 1) Cavalcando i “lunghi”, ed ecco un Mam Jaiteh da 66.7% nelle conclusioni da due punti, in semigancio o più perentoriamente in schiacciata, oltre a 7 falli subiti e 8 rimbalzi, e un Toko Shengelia da 83.3% nelle conclusioni ravvicinate (5 su 6), 4 rimbalzi. Per il georgiano anche 4 assist e la Performance Index Rating più alta della squadra: 19. Inoltre, Ismael Bako ha contribuito con un 3 su 4 attaccando il ferro, e un Jordan Mickey ancora alle prese con problemi fisici si è dedicato ai rimbalzi.   2) La strategia della Virtus ha portato gli esterni a prendere posizione in post basso. Sorprendendo e mettendo fuori equilibrio la Crvena Zvezda che ha molto faticato in difesa.  3) Intensa e reattiva, riflessi pronti, la vu nera bolognese ha prodotto 30 punti nei primi dieci minuti di partita. Un primo quarto decisamente impressionante. Ha continuato a tenere abbastanza alto il ritmo anche dopo. Guadagnandosi “canestri facili” da situazioni di transizione e di contropiede.
L’ottima circolazione di palla ha consentito alla Segafredo una efficace selezione dei tiri: lo indica chiaramente il 56,8% nel tiro da due: 21 canestri su 37 tiri. Il contrasto è evidente con il 47,4% (18 su 38) al quale la Crvena Zvezda è stata costretta dall’aggressività della Virtus in difesa.
La produttività offensiva dentro l’area ha fatto la differenza.
Assist da record. Ne ha confezionati addirittura 28 in questa partita, la Virtus Segafredo. Stabilendo il record del Club per gli assist in una partita. Milos Teodosic, fascinoso Artista dai mille prodigi, ne ha prodotti 9. Autentiche perle, dentro una prestazione illuminante e, anche, molto pulita (soltanto 2 palle perse per Milos).
Non è tutto. Teodosic è anche diventato il miglior assistman nella storia della Virtus in Euroleague. Avendo scavalcato Manu Ginobili.
Difficilmente dimenticabile, una serata che ha proposto un doppio record per la V nera. Oltre ai 28 assist, in questo Round 22 dell’Euroleague la Virtus Segafredo ha raggiunto quota 113 di Performance Index Rating, cioè il calcolatore di valutazione del Rendimento. E’ una statistica sia di squadra, sia individuale.
Il 113 di ieri sera (con 5 giocatori in doppia cifra di PIR: 19 Shengelia, 18 Jaiteh, 15 Weems, 14 Bako, 13 Teodosic) supera il 109 di PIR che il gruppo di coach Sergio Scariolo firmò il 30 dicembre alla Segafredo Arena nel successo 92-87 contro il Fenerbahce.