Mercoledì a Kaunas la storia si è ripetuta ancora una volta, i bianconeri sono usciti sconfitti dallo scontro contro i lituani, come accade da quando la Virtus è tornata a calcare il palcoscenico dell’Eurolega. Un triste destino quello della Segafredo, quando incontra i verdi dell’est, mai una gioia nelle sei gare finora disputate, sette se si considera l’ulteriore gara giocata al ritorno del torneo anno 2008.
Anche nell’ultima puntata di questa saga maledetta, i ragazzi di coach Ivanovic hanno trovato davanti al loro destino, la serata magica di Kaunas, specialmente nel tiro dall’arco, il gesto tecnico che va per la maggiore nel basket moderno.
E’ ormai fatto acclarato che vincere oggi una gara di pallacanestro, risulta più facile se hai buoni tiratori dall’arco, a differenza della Virtus che cerca molto di più soluzioni alternative perché alla resa dei conti, quelli che possono fornire determinate garanzie da oltre l’arco sono davvero pochissimi, e non sono certamente grandi specialisti.
L’unico a cui si potrebbe ascrivere tale caratteristica è rimasto il capitano Marco Belinelli, ma con le sue trentanove primavere, in Eurolega non può più incidere come negli anni scorsi, il suo classico movimento di uscita dai blocchi, spesso viene ostacolato da difese che si concentrano proprio su di lui, non avendo la Virtus altre bocche da fuoco affidabili che potrebbero distrarre i difensori e lasciare un pò più libero di tirare il numero 3.
Lo scorso anno il pericolo da oltre l’arco, era suddiviso fra Belinelli e Lundberg, quando erano in campo entrambi, le difese avversarie dovevano dividersi fra i due, quest’anno, a maggior ragione oggi dopo l’uscita di scena di Clyburn, l’attenzione è tutta rivolta al nativo di San Giovanni in Persiceto. Se poi aggiungiamo il fatto che è trascorso un ulteriore anno, e non si può pensare che un trentanovenne possa sempre togliere le castagne dal fuoco in una competizione di elevata fisicità come quella europea, ecco spiegato uno dei guai che affliggono la squadra bianconera di questa annata.
Il problema dall’inizio di stagione della Virtus è sempre lo stesso, tralasciando per un attimo il fatto che mancherebbe sempre quel lungo dinamico che aiuterebbe tantissimo il reparto, quello di un tiratore affidabile dall’arco, che avrebbe potuto dare una grossa mano, in parecchie gare, perse dalla Segafredo all’ultimo respiro. Servirebbe uno in grado di crearsi un tiro direttamente dal proprio palleggio, quello che spesso abbiamo visto fare lo scorso anno proprio da Iffe Lundberg, tanto per citarne uno conosciuto.
Stasera i bianconeri rischiano ancora una volta di veder ripetere lo spartito già visto tante volte in questa sfortunata stagione, quello di lottare con tutte le proprie armi sino alla fine, ma vedersi sfuggire l’ennesima gara a causa di un avversario che al momento del bisogno, trova puntualmente il tiratore da fuori che in pochi secondi risolve le difficoltà della propria squadra.
L’avversario di stasera, il Bayern Monaco, è fra l’altro la squadra di Eurolega con le migliori percentuali da tre punti, fra le proprie fila giocano quel Shabazz Napier che i tifosi Virtussini conoscono sin troppo bene per aver deciso la gara d’andata e per quanto fatto nelle ultime due finali scudetto con l’Olimpia Milano. L’altra bocca da fuoco da fuori, è quel Carsen Edwards che l’estate scorsa sembrava molto vicino a vestire il bianconero, che in questa stagione viaggia a 19,3 punti di media, uno che vede il canestro da lontano con molta facilità.
Non sarà una serata facile quella che attende la Virtus, il Bayer di quest’anno non è nemmeno un lontano parente di quello dello scorso anno, gli uomini guidati da coach Herbert sono al momento ottavi con un record di 12 vinte e 9 perse, ma con lo stesso numero di punti della sesta in classifica e ad una sola vittoria dalla seconda piazza in una classifica molto affollata nei piani alti. Non sarà facile arginare una compagine che sino ad oggi ha raccolto tanto e che sta giocando la pallacanestro più adatta alle caratteristiche dei propri uomini, quella di sfruttare parecchio il tiro da fuori. Se si pensa che fra i lunghi a disposizione dei teutonici, c’è un’altra vecchia conoscenza del pubblico virtussino, quel Johannes Voigtmann, centro di 211 centimetri ex Olimpia, che ama molto di più uscire oltre l’arco e tirare da fuori piuttosto che stazionare sotto le plance a fare a sportellate, si può comprendere meglio il perché il Bayern tenti tantissimi tiri da tre punti.
In casa Virtus non ci sono grandi novità, tranne il rientro in Italia di Akele, tornato a casa a conoscere la nuova nata in famiglia. Rispetto alla gara in Lituania, si dovrebbe vedere in campo Ante Zizic, rimasto seduto in panchina mercoledì. Le condizioni del gomito del croato non sono ancora del tutto chiare, si dovrà capire bene se sia del tutto guarito oppure se si dovrà ricorrere ad un intervento di pulizia. Certo è che al momento la Segafredo è davvero in grande emergenza, il roster è molto risicato e in tanti sono costretti a fare gli straordinari, non un bel viatico in vista dei prossimi impegni, accumulare troppi minuti in gare così ravvicinate, prosciuga tantissime energie ed aumenta in modo esponenziale il rischio di altri infortuni. In società qualcuno dovrebbe farlo presente, non si può pensare di continuare a percorrere questo tipo di soluzione, soprattutto volendo pensare di giocarsi i due trofei ancora alla portata della squadra, coppa Italia e campionato.
Palla a due alle ore 20,30 agli ordini dei signori Radovic, Bissang e Celik, diretta televisiva su Sky Sport e DAZN, mentre la radiocronaca su Nettuno Bologna Uno, sarà come sempre a cura della voce di Dario Ronzulli.
Alessandro Stagni
Nell’immagine, il rientrante Ante Zizic (foto Ciamillo Castoria)