Tre sconfitte consecutive, due infortuni ad accorciare ulteriormente le rotazioni, una certezza: Igor Milicic.
Anche dopo la sconfitta nel derby del PalaMangano i tifosi partenopei hanno ribadito la fiducia nel proprio tecnico, osannato dal settore ospiti a cui ha chiesto sostegno per la squadra, soprattutto ora che ne ha più bisogno.
Nonostante le corse contro il tempo, per i miracoli ci si sta ancora attrezzando, motivo per il quale non è potuto avvenire il tesseramento di Markel Brown entro le 11 di giovedì, termine ultimo per le squadre che giocano di sabato.
Il giocatore, però, sarà a Napoli in tempi strettissimi, avendo ritirato il visto dal consolato italiano nella mattinata di oggi, praticamente certa la sua presenza al ritorno al PalaBarbuto contro Tortona.
Contro Trento, però, sarà un’altra storia, bisognerà fare di necessità virtù.
Coach Milicic ne è cosciente: “Dobbiamo affrontare una sfida proibitiva – ammette – avendo davanti una grande squadra reduce dalla bellissima vittoria ottenuta in EuroCup contro Gran Canaria. Siamo consapevoli che dovremo mettere in campo una grande fisicità, ed essere molto intelligenti cercando di limitare le palle perse, ed evitando di dare loro campo aperto e transizione, due situazioni di gioco nelle quali Trento è molto pericolosa e forte. un’altra chiave della partita sarà il tagliafuori. Trento infatti è una squadra con tanti giocatori che vanno forte al rimbalzo d’attacco. La sfida sarà davvero molto dura e difficile, sia dal punto di vista fisico che mentale”.
COSA FUNZIONA
Una delle poche buone notizie che Napoli si porta dal derby è l’aver ritrovato un buon Sokolowski, dopodichè c’è poco da salvare in un momento chiaramente negativo.
La sfuriata finale di Ennis va presa con le molle e la buona prestazione di Ebeling si è conclusa troppo presto per una caviglia traditrice.
Resta, però, la produzione offensiva: sui 100 possessi, infatti, gli uomini di Igor Milicic sono ancora tra i migliori del campionato con 113.2 punti segnati. Una certezza da cui poter ripartire in una situazione che, va detto, è fisiologica e ampiamente prevista anche dal club.
Deve capirlo parte della piazza che ha cominciato a mugugnare.
COSA NON FUNZIONA
La tenuta fisica. La zona quasi fissa vista a Scafati è figlia di una squadra che ha accusato un calo evidente che Milicic ha provato a nascondere agli avversari, venendo sorpresa dalla dimensione interna che la Givova ha ottenuto con Gamble e dalle letture di Gentile.
In calo, complice anche la recente influenza, Jacob Pullen; la guardia dell’Illinois ha mostrato sí qualche miglioramento ma non è bastato a riportarlo vicino al magic moment in cui aveva condotto la GeVi alla striscia di 4 vittorie consecutive.
Qualche problemino c’è anche nell’attacco al ferro, una presenza che la GeVi ha dimezzato (dal 15% all’8%) la propria presenza al ferro in favore di soluzioni dalla media con minor percentuale di successo.
MAGIC MOMENT
Dopo una gara ad inseguire infruttuosamente, nel quarto periodo Napoli crede nella clamorosa rimonta quando si risveglia Tyler Ennis. Il canadese ex Houston Rockets attacca l’area con continuità ottenendo punti o tiri liberi e riaprendo improvvisamente una gara che pareva chiusa.
Purtroppo per la GeVi ed i suoi oltre 300 tifosi al seguito, però, la palla del pareggio viene malamente sciupata da Pullen con una tripla che scheggia appena il primo ferro, lasciando il tutto in un what if mentre l’occasione si dissolve come nebbia.
LA PARTITA
I problemi di rotazione, già presenti, non fanno che amplificarsi con le defezioni di Jaworski ed Ebeling.
Alla Il T Quotidiano Arena la GeVi dovrà dare innanzitutto un segnale importante dal punto di vista della prestazione, recuperando quelle regole difensive che tanto merito hanno avuto nello sprint iniziale e nascondendo i propri limiti.
Probabile che Pullen torni in quintetto, cosa che potrebbe far bene a De Nicolao, sentitosi forse strappare la leadership della second unit dallo spostamento di una personalità come lo statunitense al ruolo di sesto uomo.
Sarà chiave anche la lotta a rimbalzo, statistica che ha visto la GeVi nettamente superata in quel di Scafati; servirà un apporto maggiore da Lever, ma anche da Mabor, visto a sprazzi ma comunque in possesso di un contratto biennale che denota la volontà di club e staff tecnico di lavorare sul ragazzo.
IL DUELLO CHIAVE
Stavolta si va su due ruoli particolari: il primo è quello di playmaker, lì dove Tyler Ennis se la vedrà con Kamar Baldwin. Il modo in cui l’ex Rockets riuscirà a limitare l’avversario potrebbe essere una delle poche chiavi sulle quali Napoli potrebbe costruire qualche speranza in una situazione di tale emergenza.
L’altra sfida tutta da vedere è quella tra Tomislav Zubcic e Andrejs Grazulis. Il croato ha dalla sua leve lunghissime, mano educata e ottimi movimenti in post, il lituano ha la doppia dimensione ma anche l’energia, il tutto amplificato dall’esperienza al Mondiale dove non ha fatto rimpiangere l’assenza di Porzingis. La cura Banchi l’ha portato ad un livello superiore.
GIUDIZIO E PRONOSTICO
“Partita proibitiva”, Milicic dixit.
La tendenza è quella di non considerare le dichiarazioni del coach della GeVi come pretattica o maniavantismo, la situazione infortuni impone a staff tecnico e tifoseria una sana dose di realismo al cospetto della squadra della settimana in Eurocup dopo il trionfo ottenuto a Gran Canaria.
Trento, poi, è più lunga di quanto la carta avrebbe suggerito ad inizio stagione; merito enorme di coach Paolo Galbiati, bravo e coraggioso (magari lo facesse anche qualcun altro) a lanciare il giovane Quinn Ellis con il risultato di averne fatto sbocciare il talento, ma anche di aver garantito tanti minuti di respiro a Kamar Baldwin, permettendogli di esprimersi costantemente a buon livello.
L’unica possibilità per gli ospiti può essere una giornata storta degli avversari, e non sarebbe la prima, basti vedere quanto accaduto con una Treviso messa nelle stesse condizioni dei partenopei.
Per Ennis e compagni sarà importante la prestazione, dimostrare che il momento peggiore è alle spalle.
In attesa di Markel Brown.
Elio De Falco