Golden State sbanca Los Angeles nonostante un grande LeBron James, Milwaukee batte Boston ma deve fare i conti con l’infortunio di Giannis Antetokounmpo. I Clippers passano a Phoenix, vittorie in trasferta anche per i Knicks a Chicago e per Denver sul campo dei Jazz. Anthony Edwards fa registrare il suo massimo in carriera con i 51 punti segnati contro Washington, Orlando cade a Houston e Miami vince ad Atlanta dopo due supplementari.

Risultati e classifiche dopo le gare della notte.

Non che ci fossero molti dubbi circa la differenza che intercorre tra Hornets e Mavs al momento, ma per non rischiare Luka Doncic mette in piedi l’ennesimo show della sua stagione e Daniel Gafford lo spalleggia con 26 punti e 7 rimbalzi. Dallas, che scappa già nel 1° quarto per poi gestire, concede a Charlotte il 43.8% dal campo e stravince anche la lotta a rimbalzo (55-39).

Ai Pacers basta dare un’accelerata tra secondo e terzo quarto per avere la meglio di una Toronto ancora una volta rimaneggiata. Tyrese Haliburton (30 punti e 5 assist) è il trascinatore di Indiana, che trova anche i punti dalla panchina di Obi Toppin (23) e T.J. McConnell (17). I Raptors si devono accontentare delle buone prove di RJ Barrett (23 punti e 4 assist) e Kelly Olynyk (22 punti e 5 rimbalzi).

La notizia, più che nella vittoria dei Nuggets sul campo dei Jazz, sta nel rientro in campo di Jamal Murray, che segna 28 punti in 27 minuti giocati e sembra in buona forma fisica. Sono 28 anche i punti di Nikola Jokic, a cui il serbo aggiunge anche 13 rimbalzi e 7 assist guidando una Denver sempre in controllo della partita. Per Utah si rivede a sorpresa Talen Hotron-Tucker, che entra dalla panchina, si prende 23 tiri e segna 24 punti.

Ai Bucks serviva una vittoria per interrompere la striscia di 4 sconfitte consecutive e risollevare il morale di una squadra in piena crisi, e nonostante l’infortunio a Giannis Antetokounmpo nel 3° quarto riescono ad ottenerla battendo i Celtics. In una partita dal punteggio basso, in cui vengono tirati solo 2 liberi in totale, il protagonista è Patrick Beverley (22 punti e 10 rimbalzi), mentre Boston ha 22 punti da Jayson Tatum ma paga un inusuale 39.8% dal campo.

I T’Wolves prendono sottogamba la sfida contro Washington, andando sotto anche di 20 punti per poi recuperare e vincere sulle spalle di uno scatenato Anthony Edwards (career high da 51 punti, di cui 30 segnati nella seconda metà di gara). Rudy Gobert (doppia doppia da 19 punti e 16 rimbalzi) e Nickeil Alexander-Walker (23 punti in uscita dalla panchina) sono gli altri protagonisti per Minnesota. Gli Wizards hanno 25 punti da Corey Kispert e 24 da Jordan Poole, ma dopo l’inizio sorprendente calano non appena i padroni di casa alzano un minimo l’intensità difensiva.

Jalen Brunson trascina ancora una volta i suoi Knicks a una vittoria importante per la classifica, battendo una Chicago forse persino troppo arrendevole. OG Anunoby (24 punti) e Donte DiVincenzo (21 con 6 assist) sono gli altri protagonisti per New York, mentre per i Bulls ci sono 26 punti di Nikola Vucevic e 24 punti con 6 assist di Coby White, ma i padroni di casa non danno mai la sensazione di poter mettere in discussione il risultato.

Avere o non avere Joel Embiid fa tutta la differenza, soprattutto nella capacità di dominare nel pitturato come fanno i Sixers contro i Pistons (60-32 il conteggio dei punti in area). Con la sua stella di nuovo in campo, Philadelphia può permettersi di tenere a riposo Tyrese Maxey e trovare un Buddy Hield da 18 punti con 5/9 da tre. Jaden Ivey (25 punti e 5 rimbalzi) è l’unica nota positiva per Detroit.

Prova di forza di Oklahoma City, che dopo aver subito la maggiore intensità di Sacramento nei primi due quarti gioca una seconda metà di gara quasi perfetta e ottiene una vittoria netta. A guidare i Thunder è come sempre Shai Gilgeous-Alexander, ma anche Lu Dort (18 punti) e Chet Holmgren (15 punti e 9 rimbalzi) danno un contributo importante. Ai Kings non basta un De’Aaron Fox che chiude con 33 punti segnati ma tirando 12/29 dal campo.

Gli Warriors tirano con il 58.8% dal campo e con uno strabiliante 64.4% da tre, gli Splash Brothers combinano per 50 punti (Klay Thompson 27, Steph Curry 23) e sbancano Los Angeles nonostante un’altra grande prestazione da parte di LeBron James. I Lakers, privi di Anthony Davis, vanno sotto già nel 1° quarto, tentano la rimonta ma riescono solo ad avvicinarsi nel punteggio e pagano il 44/96 dal campo di squadra.

C’è aria di playoff, o meglio di play-in, nella sfida tra Hawks e Heat e sono gli ospiti a spuntarla dopo due supplementari. Tyler Herro (33 punti e 5 rimbalzi) e Dejounte Murray (29 punti, 13 rimbalzi e 13 assist) sono i migliori in campo e avrebbero l’opportunità di vincerla rispettivamente al termine dei regolamentari e del primo overtime, ma le loro conclusioni non entrano. Gli ospiti, che hanno anche 25 punti e 9 assist da Jimmy Butler, si dimostrano poi più lucidi nel secondo supplementare.

In una partita tra due squadre che non hanno più niente da chiedere alla stagione, il principale motivo d’interesse è Victor Wembanyama (18 punti, 7 rimbalzi e 7 stoppate). È il francese, insieme ad un Julian Champagnie da 17 punti, a trascinare gli Spurs nella seconda metà di gara, dominata dagli ospiti. Memphispuò consolarsi con la buona prova del rientrante Brandon Clarke, autore di 14 punti in 27 minuti giocati.

Prova di carattere dei Rockets, che pur se già eliminati matematicamente dalla corsa al play-in, battono Orlando trascinati da un Fred VanVleet in grande serata (37 punti, 8 rimbalzi e 6 assist). I padroni di casa trovano anche 23 punti e 7 rimbalzi da un sempre più convincente Jabari Smith Jr., mentre i Magic non riescono a sfruttare i 21 punti e 7 rimbalzi di Paolo Banchero e i 18 di un sorprendente Markelle Fultz.

Ai Pelicans basta un quarto, il 3°, giocato con la giusta intensità per passare a Portland. Trey Murphy III si prende la scena con 31 punti e 8 rimbalzi, CJ McCollum lo segue con 29 punti e 5/10 da tre e New Orleans ottiene una vittoria importante per la classifica. Deandre Ayton manda a referto una doppia doppia da 30 punti e 13 rimbalzi ma senza sortire alcun effetto sull’andamento di una partita in cui i Blazers perdono 21 palloni.

I Clippers, privi di Kawhi Leonard e James Harden, arrivano a Phoenix e giocano un 1° quarto spaventoso chiuso con un parziale di 37-10 e ottengono un importantissimo successo in trasferta. I Suns, storditi dalla partenza lanciatissima di Paul George (23 punti e 7 rimbalzi) e compagni, non si riprendono più e 31 punti di Kevin Durant e i 19 di Bradley Beal non riescono più a rientrare nella partita, ricucendo giusto un po’ lo svantaggio accumulato nella prima frazione di gioco.

Stefano Sanaldi

Credits immagine: Facebook Minnesota Timberwolves