GRAN CANARIA – Non c’è due senza tre.
L’Unicaja Málaga conquista la sua seconda Copa del Rey in tre anni ed il terzo successo stagionale in altrettante finali disputate.
Quella del Gran Canaria Arena è una festa che succede a quelle vissute in Supercopa de España ed in Coppa Intercontinentale, l’ennesima testimonianza di essere sulla strada giusta per ritrovare quella grandezza che per tanto tempo era stata smarrita in riva alla Costa del Sol.
Un Kendrick Perry maestoso decide le sorti del match con 27 punti a referto, 6/7 dall’arco e 8 assist, supportato dall’energia di David Kravish. 26 dei 29 punti messi a segno nel quarto periodo sono opera di loro due.
È un successo che manda un messaggio chiaro a tutto il campionato, Málaga crede nel colpo grosso, soltanto sfiorato lo scorso anno con l’inopinata eliminazione ad opera di Murcia in semifinale.
Il Real Madrid, privo di Dennis Smith Jr che già comincia ad avere i contorni dell’oggetto misterioso, regge finchè Walter Tavares riesce ad imporsi nelle vicinanze del canestro.
Quando il capoverdiano scema nel rendimento, Campazzo (14) è troppo solo per dare una scossa.
CRONACA
L’avvio di gara è sul filo dell’equilibrio, Málaga prova a portare fuori Tavares con i suoi esterni, il pivot madridista replica prendendosi le alture e forzando i falli di Sima e Balcerowski, quest’ultimo preferito a Tillie.
La risposta alla buona mira andalusa è di Abalde, suoi i canestri pesanti che tengono a rimorchio il Real (11-10); Kameron Taylor(15) e Yankuba Sima sono le ancore a cui Ibón Navarro si aggrappa nel momento migliore degli avversari, a metà secondo quarto le due formazioni sono in perfetta parità (26-26).
Il rientro in campo di Perry, subito 8 punti consecutivi, permette all’Unicaja di riallungare, il Real ringrazia il talento dei singoli che lo rimettono in scia ma, accanto al playmaker naturalizzato montenegrino, spuntano Tyler Kalinoski e Taylor, mortiferi dal perimetro (50-42).
Ancora l’ex Fuenlabrada, stavolta in associazione con Kravish, firma il primo vantaggio in doppia cifra dei biancoverdi (56-44).
Campazzo, 10 punti nel terzo periodo, le tenta tutte per trascinare i suoi, tuttavia quanto fa di buono viene vanificato dalla precisione balistica di Taylor e Tyson Carter e solo una tripla da centrocampo di Llull permette al Real Madrid di svoltare l’ultima boa sul -9 (64-55).
Ma l’illusione dura poco. Perry apre il quarto periodo giocando pick&roll che fanno malissimo alla difesa di Chus Mateo, quando Kravish si apre, lui lo pesca per la tripla del +14 (74-60).
Tanto basta.
I due controllano il risultato alternandosi alla realizzazione e tengono a bada le sfuriate del Real Madrid senza eccessive complicazioni.
La Copa del Rey vola in Andalusia, ora due settimane di riposo prima di ricominciare la volata per i playoff.
Málaga ha una rivincita da prendersi per uno Scudetto che manca dal 2006, e se è vero che il 4 vien da sé…
MVP KENDRICK PERRY
Maestoso, dominante, sublime, totale.
Il mattatore assoluto della domenica sera di Gran Canaria è lui, capace di monopolizzare l’ultimo quarto di gara, che sia per segnare, che sia per servire David Kravish, l’altro soggetto di questa premiata ditta, mai definizione fu più azzeccata.
27 punti, 6/7 da 3 e 8 assist, questo il referto personale. Un dettaglio nella notte in cui tutta la squadra ha scritto un pezzo di Storia.