EURO EMOTICON
Ettore Messina, coach di Milano/Foto Ciamillo-Castoria
di Andrea Ranieri
Intensissima settimana di doppio turno per un’Eurolega che sta entrando nelle fasi fondamentali, quelle che determineranno la lotta per le posizioni che contano tra febbraio e marzo. Giungono ottime notizie dall’Olimpia Milano, vincente per due volte in Turchia grazie a una difesa in crescita. Il primato solitario appartiene ora all’infermabile CSKA, mentre la lotta playoff pare farsi tremendamente interessante.
CHI SALE
Olimpia Milano. Bene, anzi benissimo. Due vittorie a Istanbul in tre giorni. La prima, netta, contro un Fenerbahce allo sbando. La seconda, in volata, sul campo da sempre stregato dell’Efes. Una partita che sembrava in discesa sul più diciassette nel finale di secondo quarto. Il blackout offensivo che ha permesso ai Turchi di rientrare è vero bersaglio di miglioramento per Milano, sostenuta da una difesa finalmente costante per tutto l’arco dei quaranta minuti, imponendo anziché reagendo. Con margini di miglioramento offensivo ancora evidenti e, magari, un aggiustamento nel reparto lunghi, questa è squadra che lotterà per le Final Four.
Zalgiris Kaunas. I due successi settimanali ai danni di Baskonia e Fenerbahce riaccendono le speranze di mantenersi quantomeno ai limiti della zona playoff. Un minimo di costanza per la squadra di Martin Schiller non può che dipendere dalla creazione di un sistema difensivo solido, come accadeva sotto la gestione Jasikevicius. Ed è stata infatti la difesa la vera chiave di due successi netti, suggellati poi da un attacco sempre piacevolmente dinamico.
Real Madrid. Soggiorno ateniese per i Blancos e doppio trionfo al supplementare. Due match non facili per una squadra che viaggia a corrente molto alternata in attacco, non potendo fare a meno del tiro da tre punti per creare gli spazi interni necessari a un corpo come quello di Walter Tavares. La vittoria al Pireo lascia però lo spetto dell’infortunio occorso ad Anthony Randolph. Pablo Laso nel post-partita si è detto molto preoccupato. Gli esami in giornata chiariranno meglio. Un eventuale lungo stop sarebbe un duro colpo per una squadra già orfana di Facundo Campazzo.
Jalen Reynolds. Settimana non brillantissima per il suo Bayern dal punto di vista del gioco e dei risultati (una vittoria e una sconfitta), ma molto positiva per lui. Nella sconfitta di San Pietroburgo trova il modo di mettere a segno 13 punti con 6/10 dal campo. E’ invece il migliore dei suoi nel successo sul Baskonia: chiude infatti con 21 punti (8/11 dal campo e 5/6 dalla lunetta) con 9 rimbalzi e 29 di valutazione. E’ in continuo progresso e sta arrivando dove mai nessuno avrebbe pensato. Chapeau.
ASVEL. Nonostante le pessime premesse iniziali, anche quest’anno passare all’Astroballe non sarà facile per nessuno. Il doppio impegno casalingo porta infatti a due vittorie contro il Maccabi e il Khimki. Due successi possibili guardando la classifica, meno se si pensa al talento assoluto dei roster e alle ambizioni di partenza. La fisicità e l’atletismo sono decisamente le armi migliori di un roster poco talentuoso, che TJ Parker stia capendo come far fruttare al meglio queste doti?
CHI SCENDE
Fenerbahce. Inquietantemente per loro, l’appuntamento tra i bocciati sta diventando fisso, come accade per il Khimki. I due capitomboli contro Milano e Kaunas sono netti, con il primo ridotto nelle dimensioni solo dalla volontà meneghina di risparmiare energie per l’Efes. Il 99-62 subito in Lituania rende bene l’idea anche agli occhi. Una squadra che, pure dopo il recupero di Nando De Colo, fa enorme confusione in attacco e non ha certezze neanche in difesa. Quegli ultimi due posti playoff annunciati come obiettivo stagionale si allontanano pericolosamente. Rischia di pagare coach Igor Kokoskov?
Efes Istanbul. 7-8 inizia a essere un record altamente insufficiente per i dominatori della scorsa stagione. Soprattutto se si pensa che il roster non è sostanzialmente cambiato. Il 100-64 di Mosca è pesante anche nelle dimensioni. Il 69-72 contro Milano non dice che, con maggior attenzione da parte dei biancorossi, si sarebbe potuto assistere al secondo massacro nel giro di tre giorni. La cosa più inquietante è che si fatica a vedere un’idea sparuta in attacco, dove solo l’uno contro uno di Vasilije Micic crea qualche vantaggio. La partita contro l’Olimpia ha però dimostrato che neanche il fuoriclasse serbo può vincere da solo contro le migliori.
Khimki. Un dramma senza fine per la seconda squadra di Mosca. Se la sconfitta di Barcellona era ampiamente pronosticata, a Lione sembrava che potesse finalmente arrivare l’ormai dimenticato successo. Un terzo quarto disastroso a livello difensivo ha invece negato anche questo. I problemi sono i soliti e vanno da una difesa inesistente a un’incapacità, pur con tanto talento, di tagliare il cordone ombelicale con Alexey Shved. Colpa di una guida tecnica che, lo ribadiamo, deve essere sollevata dall’incarico al più presto.
Olympiacos. Due battute d’arresto casalinghe piuttosto pesanti contro due rivali come Valencia e Real. I Taronja hanno beneficiato di una difesa decisamente sottotono rispetto ai buoni standard cui ha abituato finora, mentre il Real ha approfittato di un attacco che continua a non trovare chiari punti di riferimento. E’ squadra che vive di pick and roll, ma quello che dovrebbe essere il principale interprete della specialità, Kostas Sloukas, è lontanissimo parente del fuoriclasse ammirato a Istanbul. Così battere le big si fa dura.
Sarunas Jasikevicius. Lasciamo da parte l’ovvia vittoria sui resti del Khimki. Quella interna contro il Maccabi è una brutta sconfitta, frutto di una partita molto mal giocata in attacco da un Barcellona privo, per l’occasione, di Brandon Davies. Ecco, qui entra in gioco coach Jasikevicius. Il Maccabi era avversaria che andava in sofferenza contro quintetti molto dinamici che aprissero il campo sul pick and roll. Lui non ha abbandonato mai la formula col doppio lungo, nonostante la brutta partita di Pierre Oriola. Forse l’elasticità di provare un quintetto small ball avrebbe dato brillantezza all’attacco. Una normale caduta per l’astro nascente di Euroleague.
LA CLASSIFICA
CSKA Mosca 12-3; Barcellona 11-4; Bayern Monaco 10-5; Real Madrid 10-5; Olimpia Milano 9-5; Valencia 9-6; Zenit San Pietroburgo 8-5; Zalgiris 8-7; Olympiacos 7-7; Efes Istanbul 7-8; Baskonia 6-8; Alba Berlino 6-8; Maccabi Tel-Aviv 6-9; Panathinaikos 5-10; ASVEL 5-9; Stella Rossa 5-10; Fenerbahce 5-10; Khimki Mosca 2-13