Euroleague ha appena vissuto una settimana chiave nella definizione della propria classifica. Si è infatti giocato un fondamentale doppio turno. Rimane molto corta la graduatoria, in attesa di alcuni recuperi, soprattutto per quel che riguarda la zona playoff. Continua a singhiozzare il CSKA, e il Barcellona ne approfitta per consolidare la propria posizione di testa in Euroleague. Resiste il Real, che approfitta bene di un doppio impegno abbordabile. Non si ferma più l’Olimpia Milano. La squadra di Ettore Messina batte, in due scontri casalinghi vitali, Olympiacos e Zenit, consolidandosi al terzo posto, con le stesse sconfitte del CSKA (una vittoria in meno pareggiabile con la gara da recuperare) e con tanti scontri diretti favorevoli rispetto a chi è in zona playoff. Dopo tanti anni, Milano è tra le Big in Euroleague.          

CHI SALE

Shane Larkin. Causa rinvio della gara di Tel Aviv, l’Efes ha potuto giocare solo la prima metà del doppio turno, battendo in casa la Stella Rossa (86-72). Protagonista assoluto un Shane Larkin davvero convincente. Per il talento americano 23 punti in altrettanti minuti di impiego tirando con un ottimo 8/11 dal campo (5/8 da tre punti). Servirà più costanza per dire che stia tornando ai suoi livelli, ma intanto questo è un bel segnale.                   

Fenerbahce. Insieme a Milano e Barcellona è la squadra più in forma di Euroleague. Ora le vittorie consecutive sono otto. Tralasciando lo scontato massacro operato ai danni del cadaverico Khimki, è stata fondamentale la vittoria per 82-75 sul Maccabi Tel Aviv. Gli ingredienti sono sempre quelli: una difesa in crescita continua e un sistema offensivo interpretato con sempre maggior efficienza. I playoff si stanno materializzando.                     

Bayern Monaco. Dopo la batosta di Milano, serviva rialzarsi. Dapprima arriva un sorprendentemente stentato successo sul Khimki (93-95), poi un altro colpo moscovita. Questo è però ai danni della corazzata CSKA, alle prese con la grana Mike James. Se è vero che l’assenza del numero cinque ha chiaramente spuntato l’attacco dei russi, il Bayern ha giocato un quarto periodo da appena 6 punti concessi, portando a casa un successo inatteso e quindi pesantissimo in ottica playoff.                   

Real Madrid. Dopo le ultime due sconfitte, si configurava un doppio turno piuttosto delicato. Il calendario metteva di fronte Panathinaikos e Alba Berlino, due impegni abbordabili. La squadra di Pablo Laso li sfrutta a dovere, controllando entrambi i match grazie alla capacità di proteggere la propria area in difesa. Purtroppo, contro il Pana si è fatto male anche Jaycee Carroll. La situazione di roster si fa sempre più complessa. E ora il calendario fa pochissimi sconti.                      

Olimpia Milano. Sei vittorie in fila, ritrovando ora anche Vladimir Micov e Shavon Shields tra gli uomini a disposizione. Vittoria molto convincente contro l’Olympiacos, pareggiando anche la differenza canestri rispetto alla sconfitta del Pireo (90-79). Ancor più pesante per la classifica quella contro i direttissimi rivali dello Zenit (82-76). Un capolavoro scolpito in una rimonta fatta di difesa solida e attacco paziente. Le stigmati della Big ormai ci sono tutte. Prima della pausa per le Coppe nazionali è attesa da una golosa (ma insidiosa) trasferta a Lione. Questa settimana full ha chiarito un concetto: l’Olimpia Milano non gioca semplicemente per i playoff, gioca per alzare il trofeo di Euroleague.               

CHI SCENDE

Maccabi Tel Aviv. Rinviata, causa decisione delle autorità israeliane, la contesa con l’Efes, resta solo la sconfitta a Istanbul contro il Fener. Un testa a testa tra due delle squadre impegnate nella rincorsa playoff. Un testa a testa ancora una volta perso. E questo pesa davvero. Quell’ottavo posto, ora proprio del Fener, dista ben tre vittorie. Il record, con una gara da recuperare, dice 10-12. In casa manca sicuramente la spinta del pubblico. La certificazione del fallimento stagionale è ormai prossima.

Olympiacos. La doppietta Olimpia Milano-Barcellona farebbe tremare chiunque in questo momento. Tuttavia. ciò non toglie che due sconfitte valgano la bocciatura settimanale. A Milano, nonostante tentativi quasi riusciti di rimonta, la gara è condotta sui binari che piacciono al team italiano. Contro il Barcellona l’impresa è solo sfiorata, arrendendosi nel finale alle troppe insufficienze offensive. Quelle che, alla fine della stagione, costeranno carissime.               

Stella Rossa. Al momento si evita l’ultimo posto giusto perché quello è già prenotato dal Khimki e dalla sua situazione simil-barzelletta. A Istanbul contro l’Efes non c’è realmente partita. Il meno quattordici finale è solo frutto di un quarto quarto giocato palesemente in ciabatte dalla squadra di casa. Non arriva il sussulto di orgoglio neanche nel fattibile impegno casalingo contro l’ASVEL. Quando non sono in serata le guardie americane, in attacco è tutto difficile. Potrà solo decidere, con eventuali sgambetti, il destino di qualche lottante per i playoff.       

Valencia. Una situazione ormai ai limiti del comprensibile. Ancora ancora può starci la sconfitta sulla sirena contro lo Zalgiris (il tiro vincente di Marius Grigonis è peraltro viziato da una chiara infrazione di passi). Ma, recuperato Bojan Dubljevic, la netta sconfitta ad Oaka contro il Pana (91-72) sa veramente di figuraccia. In difesa si continua a pagare la mancanza di atletismo. E ora anche l’attacco stenta, e non poco. La possibilità playoff non è del tutto compromessa, ma si sta facendo davvero complicata. Rischia Jaume Ponsarnau?        

Mike James. Bocciamo lui più del CSKA perché rischia veramente di buttarsi via per l’ennesima volta. Fino a pochissime settimane fa sembrava ben procedere l’idillio moscovita, ma dopo la sconfitta contro il Fener qualcosa si è rotto. Nulla c’entra la questione del funerale del nonno. E’ successo qualcosa di grave nello spogliatoio. Al momento è sospeso, e in questi giorni è attesa la decisione ufficiale del club su di lui. La via più probabile pare quella della separazione. Lato CSKA: già contro le due tedesche è parso chiaro che, senza James, un attacco incentrato sull’uno contro uno perda moltissimo. Questa perdita, se ufficiale, può portare un forte cambiamento nelle gerarchie della competizione. Perché, a quel punto, la vera rivale del Barcellona per il trono europeo si chiamerebbe Olimpia Milano.       

EUROLEAGUE – LA CLASSIFICA

Barcellona 17-6; CSKA Mosca 16-7; Olimpia Milano 15-7; Real Madrid 15-8; Zenit San Pietroburgo 13-8; Bayern Monaco 14-9; Zalgiris 13-10; Fenerbahce 13-10; Efes Istanbul 12-10; Olympiacos 11-12; Valencia 11-12; Maccabi Tel-Aviv 10-12; Baskonia 10-13; ASVEL 9-13; Panathinaikos 8-15; Alba Berlino 8-15; Stella Rossa 7-16; Khimki Mosca 2-21

Nella foto: L’esultanza della panchina dell’Olimpia Milano (Ciamillo-Castoria)

Andrea Ranieri