Amar, Mirza e Denis sono i tre ‘moschettieri’ della famiglia Alibegović capaci di passare alla storia forse (e non stiamo esagerando) tanto quanto i compagni di avventure di D’Artagnan nella celebre opera di Alexandre Dumas.
È infatti un caso più unico che raro, che a quanto ci risulta non ha pari nella storia non solo del basket, ma dello sport più in generale, che tre fratelli si trovino in testa alle classifiche delle prime tre leghe nazionali dello stesso paese.
Una situazione mai vista prima
Il primato in classifica in Serie A conquistato dalla Trapani Shark per mezzo della vittoria su Brescia (94:88), il primo posto della APU Udine in Serie A2, e la situazione della Treviglio Brianza Basket in testa al girone A della Serie B nazionale hanno infatti permesso il verificarsi di tale situazione curiosa.
A rendere il primato degli Alibegović speciale non è solamente la situazione di per sé, ma soprattutto il ruolo determinante che i tre fratelli hanno avuto nel portare le proprie compagini in vetta ai tre campionati nazionali. Senza gli Alibegović, si può affermare chiaramente, Trapani, Udine e Treviglio non sarebbero dove sono.
Amar Alibegović e la Trapani Shark
Con una media di 12,5 punti e 5,4 rimbalzi ad incontro, implementata per mezzo di una prestazione da 16 punti in occasione della vittoria casalinga su Brescia di Domenica, Amar Alibegović, atleta classe 1995 già visto ad alti livelli in Europa con Virtus Bologna, Cedevita Olimpija e nazionale della Bosnia Erzegovina, è un giocatore cruciale in una rosa che coach Jasmin Repeša intende portare allo scudetto.
Sostenuta dagli ingenti investimenti di patron Antonini, che non ha mai nascosto la propria ambizione di portare la Shark al titolo già alla sua prima stagione in Serie A, Trapani, con un bilancio di diciassette vittorie in ventitré partite, si trova ad un successo di vantaggio su un gruppo di inseguitrici composto dall’élite cestistica del nostro paese: Olimpia Milano, Virtus Bologna, Aquila Trento e Brescia.
Mirza Alibegović e l’APU Udine
Simile è la situazione di Mirza Alibegović, capitano e giocatore fondamentale nelle rotazioni di una APU Udine che, sotto la guida di Adriano Vertemati, è saldamente prima in Serie A2 con un bilancio di ventiquattro vittorie in trentadue partite, ossia tre successi di vantaggio su Rimini seconda in classifica.
Il giocatore classe 1992 ex Brescia, Torino, Tortona e Cremona, nello specifico, ha dato il suo contributo alla causa friulana con medie di 13,1 punti ed un 38,7% dalla lunga distanza, tra cui 7 punti che, sempre Domenica, hanno aiutato Udine a superare in trasferta la Juvi Cremona.
Denis Alibegović ed il Treviglio Brianza Basket
Ultimo in ordine di età, ma sicuramente destinato a scalare squadre, categorie e campionati, Denis Alibegović ha dato un contributo fondamentale alla Treviglio Brianza Basket, capolista del girone A di Serie B con un bilancio di ventisei successi in trentatré partite, a due vittorie da Legnano e San Vendemiano secondi in classifica.
Il giovane atleta classe 1999, nello specifico, sta dimostrando di avere ritrovato forma e smalto dopo alcuni problemini di salute, fornendo alla compagine allenata da Davide Villa medie di 10,5 punti e 3,7 rimbalzi a partita.
Qualis pater, talis filius
Oltre che nei numeri, la curiosa situazione degli Alibegović ha anche origine nella genetica, con papà Teoman Alibegović sicuramente preso da esempio, guida ed obiettivo da parte dei tre fratelli oggi ai vertici del basket italiano.
Campione di Coppa Korać nel 1995 con l’Alba Berlino allenata da Svetislav Pešić, lo stesso allenatore che portò il professionista classe 1967 nella storia del basket convocandolo tra i ragazzi della ‘generazione dorata’ jugoslava campione del mondo a Bormio nel 1987, Teoman Alibegović è un personaggio di spessore del basket europeo.
In Italia, Alibegović ‘padre’ è noto come l’eroe che, nel 1992, ha portato ad una salvezza cruciale la Fortitudo Bologna, squadra della quale il professionista nativo di Zenica è oggi vicepresidente.
Matteo Cazzulani
Nella foto (da sinistra a destra): Amar, Mirza e Denis Alibegović